…Apre la
discussione sull'articolo 4:
« Durata. - Il Presidente della Repubblica è
eletto per sette anni.
«
Trenta giorni prima della scadenza del termine, il Presidente dell'Assemblea
Nazionale convoca il Collegio previsto dall'articolo 1 per la nuova elezione
del Presidente della Repubblica.
« Se
una o tutte e due le Camere sono sciolte, oppure manca meno di un semestre alla
fine della legislatura, l'elezione del Presidente della Repubblica avrà luogo
entrò 15 giorni dalla costituzione delle nuove Camere, e i poteri del
Presidente sono prorogati ».
Pone in
discussione il primo comma.
TOSATO, Relatore, avverte che questo è un punto che è
stato lungamente dibattuto e vi sono al riguardo pareri discordanti: secondo
alcuni, la durata della carica dovrebbe essere di sei anni, secondo altri si
dovrebbe precisare che il Presidente è eletto per sei anni e non è
rieleggibile; altri ancora preferirebbero specificare che è eletto per sei anni
e non è rieleggibile che una sola volta; infine, per quanto lo riguarda, egli
preferirebbe dire semplicemente che è eletto per sette anni. Ritiene che non
sia opportuno escludere la possibilità della rielezione, soprattutto data la
situazione politica attuale di penuria di uomini politici, dopo venti anni di
carenza di vita politica. D'altra parte, l'affermazione che non è rieleggibile
potrebbe anche essere interpretata, per quanto indirettamente, in un senso poco
favorevole per l'attuale Capo provvisorio dello Stato.
Né
approverebbe una formula limitativa nel senso di specificare che il Presidente
può essere rieletto una sola volta, in quanto ciò rappresenterebbe un vincolo
morale, seppure tenue, per il collegio elettorale che nel procedere alla
elezione del Presidente si troverebbe sempre di fronte alla positiva
possibilità di rieleggere il Presidente cessante. A suo avviso è dunque
preferibile lasciare impregiudicata la questione, rimettendola alla completa
discrezionalità del corpo elettorale.
LAMI
STARNUTI propone la formula: « è eletto per sette anni e non è rieleggibile »,
ad impedire che si apra la via ad una politica a carattere personale del
Presidente.
BORDON
propone di ridurre la durata in carica da sette a cinque anni.
LUSSU
concorda con l'onorevole Bordon.
FUSCHINI
obietta che il Senato è eletto per sei anni e, se il termine venisse ridotto,
lo stesso Senato eleggerebbe due volte il Presidente della Repubblica.
PRESIDENTE
pone ai voti la proposta di ridurre la durata in carica del Presidente della
Repubblica a cinque anni.
(Non è
approvata).
Pone ai
voti la durata della carica in sei anni.
(Non è
approvata).
Pone in
votazione la formula:
« Il
Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.
(È
approvata).
Mette
ai voti il seguente emendamento aggiuntivo: « e non è rieleggibile ».
(È approvato)…
evidentemente il voto in commissione ed il testo ivi approvato è stato poi modificato dall'aula.
RispondiEliminacomunque, come tu ben sai, il punto non è questo....
certo che non cambia niente, la ratio della commissione era buona, in Usa Obama ha al massimo 8 anni, da noi diventano 15, ma se non si è stati capaci di meglio questo ci teniamo.
RispondiEliminasì, ma il ruolo di Obama e dei presidenti USA non è quello di Napolitano e dei presidenti Italiani.... è più paragonabile a quello di Presidente del Consiglio, capo dell'esecutivo, semmai.
Eliminacomunque, come certo ben sai, sino alla quarta rielezione di Rooselvelt, il limite non era costituzionalizzato neanche in USA.
a me le due legislature parlamentari mi sembrano eque, ci sono tanti modi per dare un contributo al paese, no?
RispondiEliminaa me sembrano una forzatura.
Eliminaforzatura senza dubbio giustificata dalla prassi, ma sempre forzatura: anche in Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna ed USA i parlamentari restano molto a lungo.
Blair, tanto per dire, divenne premier dopo svariate legislature.
e, comunque, resta da intendersi se siano due legislature a prescindere (su qualunque carica) o due da parlamentari.
la proposta di Grillo va nel primo senso.
con i due mandati parlamentari non avremmo i Berlinguer e i Pertini.
Eliminail punto è che quando si adotta il pilota automatico e le competenze sono sempre più cedute ad organismi sovranazionali servono dei passacarte e degli esecutori, non politici come ci sono stati in passato.
questi sono simulacri di politici, o, per dirla con Guzzanti, protesi della loro stessa minchia.