venerdì 26 aprile 2013

Letta, Grillo, Berlusconi e le dieci bugie oggi di moda - Andrea Scanzi


“E’ tutta colpa di Grillo”. E’ sempre colpa di Grillo. Se cade il governo, se piove, se c’è il sole. La tesi autossolutoria del Pd – il cui elettorato tende incredibilmente a ingoiare di tutto, passando dalla fregola per l’iper-democrazia al giubilo per l’abbraccio mortale con Berlusconi – è ora quella di ripetere che “il governissimo c’è perché Grillo ci ha portato a farlo”. Sarebbe vero se non ci fosse stata l’apertura Rodotà. Ma quell’apertura c’è stata. Nel gioco delle percentuali, il Pd ha il 70% delle colpe e l’ortodossia di Grillo il 30%. Il M5S ha sbagliato a non fare un nome al secondo giro di consultazioni (non sarebbe cambiato nulla, ma avrebbe tolto alibi al Partito Disastro), ma da Rodotà in poi è stato impeccabile: appoggiate questo nome (più vostro che nostro) e faremo un percorso insieme. A dire no è stato il Pd. Perché? Perché ha sempre voluto – nella maggioranza dei suoi parlamentari – l’inciucio. Infatti è stato scelto Enrico Letta, lo zio di suo zio. Quello che “è meglio votare Berlusconi che Grillo”.
“Su Rodotà non c’era maggioranza”. Bugia a metà. C’era la maggioranza degli elettori del Pd, ma non della maggioranza dei parlamentari piddini. Ciò significa, inequivocabilmente, che tra elettorato e rappresentanti c’è una scollatura drammatica. I Boccia non rappresentano nessuno, se non se stessi. Però decidono.
“Rodotà non è stato eletto Presidente perché scelto solo da 4mila persone”. Macché. Le Quirinarie sono state fantozziane, ma se i modi risultano discutibili non lo sono (stati) i contenuti. Per quanto raffazzonate, hanno portato alla scelta di un nome condiviso da milioni di italiani: la piazza reale, non virtuale (quella piazza che tanto terrorizza i giovani vecchi del Pd, tipo Speranza, uno che non merita quel cognome. Un po’ come se Ghedini si chiamasse Figo). Rodotà è stato il treno del cambiamento perso. Perso dal Pd e solo dal Pd: non da altri. Di questa colpa risponderà alla storia e, per il momento, agli elettori (infatti è un partito morto, che può vincere solo se si affida a ribelli come Serracchiani). Rodotà non è stato votato perché: 1) è stato proposto da Grillo (motivazione-asilo Mariuccia); 2) è troppo di sinistra; 3) è troppo laico (cioè “mangiapreti”); 4) è troppo intelligente, quindi libero e non irreggimentabile; 5) è troppo antiberlusconiano (e questo, per il Pd, è davvero inaccettabile).
“Sì, ma 4mila persone sono proprio poche”. Certo che lo sono. Ma sono comunque molto più delle persone (una) che avevano scelto Marini e poi (seicento) Napolitano.
“Non faremo mai il governissimo”. Per due mesi, o poco meno, Bersani e la sua ghenga tragicomica hanno ripetuto che il governissimo non l’avrebbero mai fatto. Qualche esempio (antologizzato stamani da Civati nel suo blog). «Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013). «Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013). «I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio). «Un governo Pd-Pdl è inimmaginabile» (Matteo Orfini, 27 marzo 2013). Eccetera. Adesso avviene il contrario (e chi osa ricordarlo è un disfattista). Perché? Perché il Pd è bravissimo a sbagliare. E perché senza Berlusconi il Pd non esiste: ne è la più grande polizza assicurativa. Così facendo, il Pd imploderà (e questo tutto sommato è un bene) e regalerà a Berlusconi una nuova vittoria (e questo decisamente è un disastro).
“Letta ha vinto lo streaming”. Questa non è una bugia. E’ la verità. Che non stupisce. Letta fa politica da quando ha sei mesi. E’ nato vecchio, un Benjamin Button che mai diventerà Brad Pitt. Nella supercazzola democristiana (parlare e parlare senza dire nulla) nessuno lo batte. Con Crimi e Lombardi, che continuano a sbagliare tutto, ha usato la Tecnica-Asciugo: li ha intortati con una grandinata di nulla politichese. E li ha storditi. Quando si è trovato in difficoltà (Rodotà), ha detto al Duo Harakiri che “dovevate votare Prodi”. Sarebbe bastato rispondere: “Prodi non l’avete votato neanche voi, forse neanche lei. Con quale faccia incolpate noi?”. Ma non l’hanno detto. Come nulla o quasi hanno detto su conflitto di interessi, leggi ad personam, franchi tiratori, incoerenza sul no-inciucio. E via così. Letta ha vinto per mancanza di avversari. Esaurita tale erezione triste per la vittoriuccia di Pirro di Benjamin Letta, vorrei però che i giubilanti di adesso tenessero bene a mente che il loro hero sta lavorando per un governo con i D’Alema, gli Amato e i Brunetta. Un’apocalisse farebbe meno male…

4 commenti:

  1. non è "tutta" colpa di Grillo, ma non possiamo neanche negare che un pò di responsabilità l'abbia anche lui. e non solo dall'elezione del Presidente: il problema si pone ben da prima.
    ridurlo solo a Rodotà e, appunto, riduttivo.

    su Rodotà: per quanto io lo stimi e trovi che il voto su di lui sarebbe stato opportuno, il fatto che non avrebbe ottenuto 490 voti, resta.

    sulle consultazioni di Grillo per il Presidente: distinguere metodi e contenuti mi pare poco opportuno, perchè per la democrazia digitale di Grillo "il metodo E' il contenuto".

    sul governissimo vale -in parte- quanto già detto sulle responsabilità.
    aggiungo solo che, come sai, a me questa soluzione non piace.
    ma la gente se ne frega di cosa piace a noi: anche gli elettori di centrosinistra mi dicono che va bene qualsiasi cosa, purchè si faccia un governo.... se lo dicono loro. sic.

    sullo streaming: ovviamente la trasparenza fa bene. ma, inutile nascondersi, deforma questi incontri, deforma i rapporti umani mettendoli in pubblico.
    non a caso, i grillini la evitano come la peste....


    insomma, diciamo pure che il PD ha fatto una marea di cazzate.
    ma almeno non passi l'idea che gli altri sono dei geni!

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  2. possiamo essere d'accordo che geni ce ne sono stati pochi, ma, se hanno affossato Prodi senza pietò, come pensare che sarebbe nato un governo PD-M5S?
    i franchi, e meno franchi, tiratori l'avrebbero soffocato in culla.

    tutto era già scritto, il pilota automatico è cieco.

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  3. ah d'accordo, se è allora già "tutto scritto" siamo tutti senza responsabilità....
    no, a me queste formule auto-assolutorie non piacciono: è frutto di precisce scelte, da una parte e dall'altra.
    se veramente volevamo che questa fosse la legislatura per dire basta a Berlusconi, abbiamo sbagliato in tanti: nel PD e nel M5S.

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  4. Letta dixit:

    “Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo“. Parola del vicesegretario del Partito democratico Enrico Letta, messa nera su bianco in una intervista al Corriere della Sera di oggi."
    (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/13/enrico-letta-il-popolo-della-liberta-e-meglio-di-beppe-grillo/292738/) un anno fa

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