Tra i tanti paradossi che sorreggono l’occupazione del Teatro
Valle ce n’è uno particolarmente odioso: si vuol far credere che tutti i
teatranti siano dalla parte degli occupanti (che vantano premi e presenze
strabilianti in ogni circostanza) ma poi a grattare la crosta della propaganda
si scopre che non è così. Basterebbe dar voce a chi dissente per rendersene
conto. E invece si ha l’impressione che gli occupanti del Valle dispongano
soprattutto di buoni esperti di comunicazione: sono riusciti a far tacere le
critiche e far arrivare all'opinione pubblica solo i “premi”.
Continua
Carlo Cecchi: «Il teatro, come dice Amleto, rispecchia la realtà. Anche
l’occupazione del Valle rispecchia la nostra realtà: riflette le ultime luci di
un tramonto già avvenuto. Il tramonto dell’Italia ormai sprofondata
nell'inciviltà, nell'immoralità»...
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