Ci nascondono la verità, sempre
Il nostro tempo è caratterizzato da una complessità mai vissuta prima nella
storia dell’umanità. Il mondo, e le sue infinite realtà, ci pervadono ogni
giorno attraverso media e Internet, un flusso ininterrotto di notizie che ci
coinvolgono direttamente o indirettamente e che devono, almeno in buona parte,
essere decodificate e recepite nel modo più veritiero; solo questo ci può
permettere di sviluppare una visione delle cose lucida e consapevole. E qui
inizia il problema, forse il problema più grande; ormai è un dato di fatto
incontestabile: l’informazione istituzionale, a tutti i livelli, è totalmente
manipolata e funzionale ai poteri dominanti che, oggi più che mai, hanno una
natura sovranazionale e obiettivi che nulla hanno a che vedere con l’interesse
e la tutela dei Popoli. Stiamo, inoltre, assistendo a un incredibile e
sfrontato aumento del livello di censura, soprattutto nei social e nei canali
internet in genere, essendo questi ultimi l’unica alternativa alla squalificata
e squalificante informazione mainstream.
Sorprende vedere come la massa accetti tutto questo senza nessun tipo di
reazione né di sentita indignazione e in questo possiamo iniziare a
intravedere quello che in molti ritengono la grande anomalia del
nostro tempo: la strana, irrazionale e limitante apatia con conseguente calo
cognitivo delle popolazioni; in particolare intendiamo focalizzarci su quelle
occidentali, europee e soprattutto nazionali che paiono particolarmente
attenzionate in quanto rappresentano forse l’ultimo baluardo culturale da
superare per raggiungere il potere assoluto. Poteri finanziari e multinazionali
hanno ridotto il mondo come il loro giardino di casa; pongono e predispongono
le loro trame costantemente ma lo devono e lo possono fare solo con il consenso
delle masse perché noi siamo in tanti e loro sono pochi, molto pochi. Da qui la
loro strategia si basa su alcuni punti fondamentali: depotenziare le capacità
cognitive delle persone, condizionare la loro mente con informazioni e metodi
comunicativi manipolatori e fuorvianti funzionali all’accettazione inconscia
dei loro piani e, in ultimo, di un costante e multilaterale tentativo, sottile
ma fortemente invasivo, di dividerci, di impedire le formazioni di comunità che
si possano organizzare e imporsi come ostacolo ai loro progetti di dominio.
Il punto di svolta è rappresentato dall’avvio della pandemia; dal suo
apparire in poi, abbiamo visto questi fenomeni crescere in modo esponenziale:
tutti i media a sostenere maniacalmente le teorie sulla natura dell’epidemia,
della sua evoluzione (vedi varianti) e, soprattutto, sull’imposizione dei
cosiddetti vaccini, tappa fondamentale di arrivo del progetto pandemico, perchè
di un progetto pianificato si è trattato.
Analizziamo il processo folle e palesemente irrazionale di quel periodo: un
coronavirus, peraltro avevamo già trattato lo stesso genere di virus nel 2003,
viene pubblicizzato come un virus sconosciuto di cui non si hanno cure; con il
terrore che ci infondono, ci costringono ad assurdi lockdown; non ci curano
!!!!!! Non si è mai visto, nella storia della medicina, che persone malate non
vengono curate premeditatamente. Questo ovviamente causa una serie infinita di
morti e sofferenze inaudite a persone che arrivavano all’ospedale in condizioni
critiche perchè non curate, in quanto “tachipirina e vigile attesa” non si può
considerare certo una cura.
Iniziano a comparire le prime testimonianze di medici e specialisti
coraggiosi che, andando oltre le regole, seguivano i loro pazienti e li
curavano; ebbene, invece di ascoltare le loro esperienze e farne tesoro,
venivano invitati nei talk show per essere ridicolizzati e trattati come
ciarlatani. Pazzesco! I Premi Nobel venivano oscurati, privati di qualsiasi
apparizione pubblica e continuamente delegittimati da altri medici, servi del
sistema, e liquidati come vecchi “rincoglioniti”; queste erano le basi che
hanno impedito un reale e costruttivo confronto scientifico. Non possiamo
esimerci, inoltre, dal sottolineare la violenza e l’acredine con cui hanno
scatenato una guerra ai cosiddetti no-vax; e qui iniziamo a vedere come la
tecnica del divide et impera viene attuata in tutta la sua più smaccata
evidenza. Ultima tappa di questo calvario sociale si è attuata con
l’imposizione (di fatto) vaccinale e con il coronamento finale dell’istituzione
del green pass, strumento con il quale hanno commesso i più grandi crimini
contro i diritti costituzionali dei cittadini, anche se, quasi sin dall’inizio,
ne avevano verificato non solo l’inutilità, ma addirittura la sua propensione
ad aumentare la possibilità di contagio.
A questo punto, possiamo fare una prima riflessione: senza bisogno di
essere degli esperti scienziati, ma solo con un po’ di informazione alternativa
e un minimo di buonsenso, come potevamo non accorgerci tutti della criminale
malafede e inaffidabilità del sistema e delle sue istituzioni? Eppure, oggi,
per l’ignavia di milioni di italiani, si parla di nuovo di programmi di
vaccinazione. In Europa addirittura sta per essere varata la nuova tessera
vaccinale europea in simbiosi con l’OMS che ha perfino tentato di far passare
una legge che le dava potere decisionale assoluto su tutte le nazioni in caso
di nuove pandemie; OMS, peraltro, ben rappresentato dal suo presidente (si
invita il lettore a documentarsi sulla sua biografia).
Passiamo ora al successivo evento di importanza planetaria: la guerra in
Ucraina. Anche qui assistiamo all’imposizione di un nuovo pensiero unico basato
su una grottescamente falsa narrazione funzionale alla criminale propaganda
atlantista tesa a coprire i veri responsabili delle cause che hanno portato
all’attuale e più che preoccupante evento bellico. La tecnica è sempre quella:
censurare i canali di informazione non allineati, criminalizzare chi ha visioni
diverse dal pensiero unico dominante, falsificare la natura degli eventi e
delle motivazioni politiche russe. Con messaggi semplici e slogan immediati
tipo “c’è un invasore e un invaso” (sarebbe più giusto definirlo invasato), si
comincia a manipolare le menti dei meno informati. E qui vediamo l’inaccettabile
posizione della stragrande maggioranza dei cittadini italiani indifferenti
e incapaci di rendersi conto dei terribili rischi che corriamo permettendo
questa criminale politica occidentale, espressione dei veri aggressori
(l’invasione dei territori russi intorno a Kursk ne sono una palese
testimonianza).
Mi preme citare, tra gli eventi di importanza planetaria, il Genocidio di
Gaza, una vera e propria manifestazione del male assoluto dove violenza,
crudeltà, cinismo, razzismo e alienazione mentale hanno toccato vertici
impossibili da superare; anche qui, è necessario sottolineare la reazione quasi
indifferente del mondo a queste inaccettabili atrocità. La propaganda sionista
si manifesta con una contraddizione di fondo palese quanto inaccettabile: vittime
dell’Olocausto, oggi, stanno perpetrando lo stesso identico crimine ma, nella
narrazione mediatica, riescono a confondere gran parte delle menti
dell’opinione pubblica facendosi passare da colpevoli criminali a vittime.
E’di questi giorni la propaganda in corso alle elezioni per la presidenza
degli Stati Uniti; vedere masse intere adoranti di personaggi ambigui e altri
palesemente squalificati con evidenti deficit cognitivi fanno mettere in dubbio
anche una minima capacità di raziocinio di queste persone.
Il fenomeno incredibile è: come può la mente di tante persone non prendere
atto della verità dei fatti, ma soprattutto come può aver raggiunto un livello
di disumanizzazione tale da non inorridire e indignarsi davanti a tanta
ingiustizia e tanta sofferenza? Indifferenza, apatia, egoismo, superficialità,
amoralità, utilitarismo, irrazionalità sembrano le caratteristiche fondanti che
delineano la personalità dell’uomo del terzo millennio.
Questi eventi sono sufficienti per comprendere gli effetti devastanti di
poteri globali atlantisti e guerrafondai che hanno il palese scopo di
sottomettere i propri popoli perseguendo ostinatamente un controllo unipolare
del mondo. Gli strumenti che hanno a disposizione sono potentissimi e
fortemente invasivi e hanno come fine ultimo l’alienazione delle masse. I
risultati sono evidenti a tutti gli osservatori più attenti: stiamo assistendo
ad una atomizzazione della società dove vengono sistematicamente disgregati
tutti i principali punti di riferimento, etici, sociali e politici, che sono il
fondamento di una comunità sociale civile e cooperativa.
Un globalismo unilaterale, plasmato da poteri finanziari sovranazionali che
utilizzano il braccio armato statunitense e il dogma della competizione
neoliberale, sta azzerando il potere sovrano degli stati, eliminando qualsiasi
valore che non sia funzionale al libero-scambismo dei Mercati, e dissolvendo
qualsiasi principio etico e perfino religioso. Tutto questo provoca un fenomeno
antropologico che toglie alla mente delle persone la capacità di un pensiero
critico autonomo, toglie il libero arbitrio, toglie l’anima.
In che modo possiamo reagire a questo processo involutivo? Solo in un modo:
prendere atto del problema e cominciare a ricostruire le nostre relazioni, a
tessere di nuovo i legami sociali e comunitari che superino le divisioni, le
tifoserie politiche, le barriere religiose, gli interessi di parte e cominciare
a dialogare. Dobbiamo finalmente diventare una grande immensa comunità
planetaria immune dal delirio di onnipotenza di alcuni pazzi paranoici; un
mondo infinitamente migliore è possibile, ma: o ci salviamo tutti o non si
salva nessuno.
L’Umanità si trova oggi nel momento più difficile della sua esistenza, si
trova a un bivio decisivo: trovare una dimensione etica che dia valore alla
persona in quanto tale, quindi al ripristino di quei valori universali e
spirituali imprescindibili per una vita di senso, o precipitare in un vortice
senza controllo del nichilismo materialista che raggiungerà la sua apoteosi
attraverso lo scientismo, il capitalismo del controllo e il sempre più
debordante transumanesimo. A noi sta la scelta.
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