Lanciamo l’osservatorio sull’islamizzazione, è la brillante idea del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che, a corto di argomenti per fare consensi elettorali, riaccende la paura attraverso la creazione del nemico esterno. E chi può mai scegliere? Ma noi musulmani! E’ chiaro, siamo il suo capro espiatorio preferito. Incapace di produrre qualsiasi ragionamento o decisione politica che possa risolvere quelli che sono i problemi dell’Italia – disoccupazione, lotta alla mafia, ai femminicidi e all’emorragia che ha portato centinaia di migliaia di italiani a emigrare all’estero – ha annunciato in pompa magna un osservatorio.
Ci vuole studiare! Vuole monitorare, dice, il rischio di
islamizzazione dell’Italia – non di bancarotta -, insieme alla cultura
patriarcale che promuoviamo – peccato che le vittime di femminicidi in Italia
siano moltissime, uccise da italianissimi compagni – e, in fine, far sì che le
moschee illegali chiudano. Certo, il nostro obbiettivo è aprire sale di
preghiera nascoste, dove possiamo prostrarci a Dio lontano da sguardi
indiscreti. Attenti, ovviamente, che i carabinieri non ci vedano mentre
sussurriamo le lodi a Dio.
Il pericolo islamico è tanto evidente, secondo Salvini, da
dover dedicare risorse e soldi che, invece – facciamo i populisti – potrebbe
dedicare ad un osservatorio per i giovani italiani all’estero – come li riportiamo
a casa? O per capire come migliorare gli stipendi da fame. No, ahimè, siamo la
sua ossessione. Però, ministro, io un osservatorio lo aprirei: quello
sulla scemenza.
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