La collettivizzazione dell’ agricoltura fu sostanzialmente voluta da Stalin alla fine degli anni ’20 del secolo scorso per cercare di superare la crisi alimentare acuita dalla rapida industrializzazione e fu di certo il passaggio più delicato e più sanguinoso della storia dell’Urss. Ma oggi vediamo che le stesse cose cominciano ad accadere in Europa che sembra voler sintetizzare il peggio del nazismo e il peggio del comunismo, come può in effetti accadere quando comandano i burattini di qualcuno e non degli uomini. Adesso l’ordine di coltivate il mais a rotazione con altre colture meno redditizie in un settore già taglieggiato dal sistema aziendale e commerciale, sta mettendo in crisi Piemonte, Lombardia e Veneto e probabilmente getterà molte aziende agricole in una situazione impossibile: sono settant’ anni che ci magnificano la società di mercato e la sua capacità di adattarsi, ma adesso invece si danno ordini di servizio su cosa e su quando coltivare.
Ma l’obiettivo finale ha ben poco a che vedere con
la produzione alimentare in sé. Gli agricoltori vengono man mano allontanati
dalla terra che hanno coltivato per generazioni per evitare che essi siano un
ostacolo sulla via della globalizzazione politica: se le aziende agricole di
piccole e medie dimensioni chiudono i battenti, i governi e le multinazionali
agroalimentari possono impossessarsi della terra e dunque coloro che
controllano i Paesi controllano anche l’approvvigionamento alimentare e le
singole persone col ricatto alimentare. Gran parte di questa minaccia è
oscurata dall’Agenda 2030, che contiene 17 obiettivi di sviluppo sostenibile
con 169 traguardi specifici da attuare in tutto il mondo e in ogni paese entro
il 2030, compresa l’introduzione di grilli, insetti e vermi nella dieta. Le
politiche verdi in tutto il mondo che prendono di mira ogni cosa anche la
più ridicola, dall’eccesso di azoto alla presunta protezione delle specie in
via di estinzione, fanno tutte parte di un piano per allontanare i piccoli
agricoltori dalla terra,. facendo loro saltare i conti e aprire la strada al
controllo totalitario dell’approvvigionamento alimentare.
Tutto questo si fonda sulla madre di tutte le balle che
viene sfacciatamente sostenuta anche in totale assenza di prove scientifiche,
ovvero il riscaldamento catastrofico che richiede un abbattimento della
Co2 e dunque la messa la bando dei peti bovini e di quelli suini o dell’azoto
per rendere più onerose le coltivazioni arrivamdo al limite della convenienza
economica. Tutto l’insieme di queste prescrizione è un’ enorme sciocchezza del
tutto priva di senso e in effetti è solo una copertura per un piano
politico che sul campo è stato portato avanti fin dalla fine degli
’70 dai Peace Corps, US Green Berets e dalle sementi geneticamente
modificate, il cui sviluppo è stato diffuso dalle Ong finanziate da
Rockefeller e Ford. In realtà si creano delle crisi completamente inesistenti
la cui soluzione è sempre quella dell’esproprio coatto della terra che poi
passa sotto il controllo delle imprese agricole e dell’élite
finanziaria. Qualcuno si può mai stupire del fatto che l’Ue sia una
delle più fedeli esecutrici di questo piano? Che inizialmente, nell’ambito
dell’Onu, prese il nome di Agenda 21 (per il 21° secolo), e che
prevedeva l’inventario e il controllo di tutta la terra, l’acqua, i
minerali, le piante, gli animali, le strutture, i mezzi di produzione, il cibo,
l’energia, l’informazione, l’istruzione e che poi si è riversata nell’Agenda
2030 da quando il Wef ha fatto un’alleanza strategica con l’ Onu, costruendovi
sopra tutta un’ assurda distopia.
Ora Stalin ha fatto le stesse cose e con molti morti –
anche se ovviamente le cifre vengono di solito moltiplicate per dieci,
venti o in qualche caso anche per cento – con l’intenzione di
migliorare la vita dei russi e delle altre popolazioni dell’Urss. Fu un errore
grave e in realtà nemmeno ideologicamente necessario, ma
almeno con una buona intenzione, mentre questi stanno andando verso
l’agricoltura collettivizzata attraverso i grandi potentati privati
dell’agroalimentare, per migliorare i già immensi guadagni dei oligarchi e dei
loro azionisti e peggiorare la vita di tutti gli altri.
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