La scorsa settimana, il fotografo
Alex Levac ed io abbiamo visitato il campo profughi di Balata nella città di
Nablus in Cisgiordania per indagare sulle circostanze dell’uccisione di due
civili innocenti in un’operazione dell’Unità antiterrorismo sotto copertura
dell’esercito Duvdevan. Uno era una donna di 80 anni che camminava
innocentemente per strada. L’altro era un barbiere di 25 anni che era seduto a
casa con la sua famiglia e faceva colazione in cucina.
Dopo l’operazione, le Forze di
Difesa Israeliane e il servizio di sicurezza Shin Bet hanno affermato che “il
comandante dell’ala militare di Fatah, ucciso dall’Unità”, riceveva
“finanziamenti iraniani, aveva legami con il Libano e pianificava attacchi
all’interno di Israele”. Che schifezza. Gli uomini assassinati stanno sempre
“pianificando attacchi”. Anche i due bambini piccoli, di 8 e 10 anni, che
l’esercito ha ucciso in un attacco aereo mercoledì a Tammun stavano
pianificando attacchi.
Testimoni oculari a Balata ci hanno
detto che i soldati sono scesi da un veicolo e hanno iniziato a sparare ai
passanti. Ed è così che sono stati uccisi la donna anziana e il barbiere.
Questa settimana, un ricercatore sul
campo dell’organizzazione per i diritti umani B’Tselem, Abd al-Karim Sa’adi, ci
ha inviato un video che ha gettato questa dubbia operazione di assassinio,
questa uccisione in pieno giorno nel mezzo di un campo profughi affollato, in
una luce ancora più tetra. L’Unità Duvdevan è arrivata al campo travestita da
squadra medica e i soldati sono usciti da un’ambulanza palestinese.
Il video mostra l’ambulanza che si
fa strada lungo un vicolo affollato, oltrepassando chioschi e pedoni. Era
mattina e l’ambulanza era nuova, con targhe palestinesi. Forse erano state
rubate, o forse erano state fatte appositamente per questa operazione di
assassinio. Circa una mezza dozzina di soldati sono usciti, con grande sorpresa
delle persone in strada. Il video li mostra mentre corrono per salvarsi la
vita.
Quindi l’IDF sta usando le ambulanze
per le operazioni di assassinio. È difficile pensare a un modo più spregevole di
invadere un campo profughi affollato in una bella mattina per uccidere uomini
ricercati, e anche persone innocenti, che usare le ambulanze. Non solo è vile e
criminale, ma mette anche in pericolo ogni vera ambulanza che da ora in poi
viaggerà in Cisgiordania.
Proprio come a Tammun martedì, anche
a Balata il 19 dicembre era impossibile portare a termine queste operazioni
senza uccidere innocenti. Ma l’uso di un’ambulanza da parte di un’unità d’élite
porta il disprezzo totale dell’IDF per il Diritto Internazionale a un altro
livello.
La risposta dell’IDF ha solo
peggiorato le cose: “L’IDF è impegnata nel rispetto del Diritto Internazionale
e opera di conseguenza.” Blah, blah, blah. “L’episodio in questione sarà
oggetto di un’indagine. L’inchiesta esaminerà l’uso fatto del veicolo nel video
e le affermazioni secondo cui civili non coinvolti sono stati feriti”. Ancora
blah, blah, blah.
Non c’è quasi una sola parola di
verità in quella risposta. L’IDF è impegnata nel rispetto del Diritto
Internazionale ed esaminerà l’uso fatto del veicolo, senza nemmeno ammettere
che il “veicolo” fosse un’ambulanza.
Guardate quelle abominevoli
organizzazioni terroristiche nella striscia di Gaza. Guardate come si
nascondono negli ospedali, trasformano le sale di ricovero in posti di comando
e le sale parto in arsenali di missili. La loro brutalità non conosce limiti:
mettere in pericolo i pazienti in questo modo, disprezzare il Diritto
Internazionale così. E guardate la purezza delle nostre armi. Non c’è nessuno
più puro di noi, nessun esercito più morale dell’IDF.
L’Unità del Portavoce dell’IDF
spiegherà senza dubbio che l’uso da parte dell’esercito di ambulanze
palestinesi, come l’uso di droni, è finalizzato a tutelare la vita dei soldati.
E perché Hamas si nasconde negli ospedali se non per salvare la vita dei suoi
combattenti? Qual è la differenza tra un combattente palestinese che si
nasconde nel seminterrato di un ospedale e un soldato israeliano che si
nasconde in un’ambulanza?
“Hey, la jeep, hey la jeep”, cantava
una canzone scritta da Haim Hefer nel 1948 ed eseguita dal complesso
Chizbatron. “Hey, l’ambulanza”, cantavano i soldati Duvdevan quasi otto decenni
dopo, diretti a un altro assassinio.
Un maqama (opera in prosa rimata)
scritto da Yossi Ben-Ezra, “La mia unità”, appare su un certificato di
apprezzamento che una volta ho ricevuto dai soldati Duvdevan, in un momento
molto diverso, dopo aver parlato con loro. “Porterò i tuoi valori in tutti i
miei 248 organi / e con coraggio intraprenderò tutte le mie missioni. Non chiederò
perché e le porterò a termine scrupolosamente”, dice.
Non chiedete perché, soldati di
Duvdevan. Nascondetevi nelle ambulanze e uccidete una vecchia per strada. Dopo
Gaza, vi è permesso fare tutto. Qualsiasi cosa.
Traduzione: Beniamino Rocchetto –
Invictapalestina.org
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