1. Solo gli esseri umani sanno essere disumani. Quelli che nel creato qualifichiamo
come animali si comportano in modo decisamente più umano.
La mesta realtà che ci circonda riflette le prodezze di figure politiche dozzinali ed evanescenti,
giornalisti reclutati tanto al chilo, accademici/esperti che
misurano le parole per il loro rimbalzo su carriera e immagine,
pubblici funzionari eviscerati al servizio funzionale di
chi sta in alto. Tutti costoro hanno divelto dalle loro arterie ogni traccia
di empatia nei riguardi dei loro simili. Ogni istante, uomini,
donne e bambini palestinesi vengono massacrati dallo stato sion-nazista di
Israele, senza alcuna ragione che non sia riconducibile a malvagità, odio,
delirio di potenza, saccheggio e furto di terre. Eppure, coloro che dispongono
di poteri o pubbliche tribune tremano all’idea di gridare l’evidenza. Devono
obbedire al dominus atlantico, guardiano della finanza privata,
dei produttori di armi o dei potenti ricattati per crimini dicibili o
indicibili (pedofilia/Epstein, evasione fiscale, corruzione, depravazione
senile …).
La realtà è invero plateale: Israele è uno stato terrorista, impunito e
impunibile perché come le iene nella giungla dispone dell’astuzia e della
forza, guidato da un governo che bombarda tutto ciò che si muove entro un
raggio di 500 km dalla sua capitale (Tel Aviv, per il diritto internazionale,
non Gerusalemme!), sicuro di farla franca perché protetto dai loro complici
(gli amerikani sfrontati davanti alla storia e alla coscienza
del mondo), violando la Carta delle Nazioni Unite, uccidendo civili come
mosche, demolendo edifici pubblici dove capita (Teheran, Beirut, Gaza e
ierlaltro 16 luglio 2025 a Damasco!) in una lista di nefandezze lunga fino al
pianeta Marte, tutto e sempre per legittima difesa, che vergogna!
Codardi quali sono, i titolari delle nostre istituzioni –
sulla carta guardiani della Costituzione più bella del mondo,
quella umiliata ogni istante dalla incomprensibile cobelligeranza sul
fronte ucro-nazista, della guerra predatoria Usa contro la Russia e del
sostegno al sionismo espansionista, ladro di territori altrui - sostenuti dai
maggiordomi mediatici-accademici-esperti, temono di essere puniti dal cerchio
magico sionista che ha penetrato persino le sfere di un
sistema-paese inconsistente come l’Italia. Per costoro non
certo i valori, ma carriere e denari danno senso all’esistenza. Come affermava
il geniale Groucho Marx: questi sono i miei principi, e se non vi vanno
a genio … beh, allora ne ho degli altri! Sintesi bipartisan delle
fanfare mediocri e deculturate che si contendono periodicamente quel piatto di
lenticchie che chiamano governo, all’insegna delle note caratteristiche: obbedienza
(alle istruzioni extra-nazionali), paura, opportunismo e interessi
personali, che vergogna!
Se i più restano in silenzio o si sottomettono con dignitosa puntualizzazione alla
liturgia genocidaria di Israele, altri, i più nocivi, si arrampicano impudentemente
sulle pareti lisce di un ragionare indifendibile, ingarbugliando ragioni
e contro-ragioni - come l’avvocato dei Promessi Sposi abile a tirar fuori dai
guai le persone disoneste -, negando che il sole sorge a Oriente e che nessun 7
ottobre 2023 giustifica l’omicidio volontario di esseri umani in fila per un
tozzo di pane o l’esecuzione di un bimbo da parte di un cecchino
tossicodipendente, che vergogna!
I responsabili delle sofferenze causate al popolo palestinese sono il
governo e l’esercito israeliani, i loro servi/padroni americani (Cia, Nsa etc.
e sicari reclutati all’occorrenza, tumore metastatizzato del sistema),
britannici (governo e Mi6) e last but not least i compagni
di merende euro-continentali, tutti orgogliosi di sostenere l’unica democrazia del
Medioriente, terminologia di genesi orwelliana ripetuta
sino alla noia, senza che ciò provochi irrefrenabili conati di vomito.
Alla luce di ciò, e di tanto altro, deve dedursi che i responsabili
diretti, complici o megafoni di sostegno, vicini o lontani, visibili o
nascosti, nessuno di loro ha titolo per qualificarsi appartenenti alla specie
umana.
L’indignazione contro le turpitudini commesse dai criminali di turno,
ammoniva Mao Zedong, non deve essere postuma (in poltrona, ad
es., o quella degli storici del futuro), ma attuale, nella misura
consentita dalle circostanze e con le forze di cui disponiamo! Se i nostri
simili rimasti umani non dispongono di risorse per
rimuovere lorsignori dai suntuosi palazzi dove espletano le
loro avvilenti funzioni, essi possono tuttavia invocare l’imperativo
categorico dell’umanità affinché tali responsabili siano degradati da
membri della razza umana a tumefazioni neoplastiche di uno
stadio primitivo dell’evoluzione della specie.
La qualificazione di regime nazista attribuita al governo di Tel Aviv non
deve ritenersi esagerata poiché - come affermano le migliori voci del pensiero
critico americano, tra tutti Norman Finkelstein[1] (uno straordinario fustigatore ebreo
del degrado etico di Israele) e John Mearsheimer[2] (principale esponente liberal della
scuola realista) – la condotta dello Stato Ebraico ha ormai superato ogni
livello d’immaginabile disumanità. La sua classe dirigente, tranne
qualche pregevole minoranza, vive in una patologia di superiorità e
onnipotenza, imbrigliata in un messianesimo che giudica inferiore ogni altra
razza e religione, e tale convincimento basta da solo a considerarla vittima
abominevole di serie turbe mentali. Quanto all’immancabile accusa di
antisemitismo, ormai solo i pinguini dell’Antartide reputano che abbia qualche
minima consistenza: noi umani abbiamo ben impresse nella
memoria le indicibili sofferenze degli ebrei per mano dei nazisti tedeschi. E
dunque per favore!
Nelle pseudo-democrazie occidentali – repetita
iuvant - ricatti, denari e carriere a favore della servitù padronale
possono svelare la pervasività di una Macchina della Menzogna – insieme a una
dimensione sociologica dove dominano cinismo etico, mercificazione e nichilismo
- che impedisce alla coscienza popolare di inorridire davanti a tali massacri.
La litania che “Israele ha diritto di difendersi” e “le
bombe colpiscono i terroristi di Hamas” provoca rigurgiti viscerali
persino in Alaska. Ai governi post-democratici importa ben
poco delle opinioni dei cittadini, le elezioni sono lontane e il loro esito
cambia solo l’orchestra, non certo la musica. Il cambio di poltrone non si
gioca poi sulla dimensione umana o alla distribuzione della
ricchezza dell’azione di governo. Eppure, le signorie loro farebbero bene a
tenere alta la guardia. Il popolo resta inquieto per definizione. Prima o poi
alzerà la voce.
2. Ora, in ogni epoca non mancano esseri umani integri e coraggiosi.
Ne è oggi fulgido esempio Francesca Albanese (Relatrice
Speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati), che nella
sua perigliosa attività ha posto intelligenza ed empatia al servizio dell’etica
umana, a rischio della sua incolumità.
Come sappiamo, sua maestà imperiale, la patetica democrazia
americana, ha revocato le sanzioni ai terroristi di al-Nusra e HTS (Hayat
tahrir al-Sham), divenuti d’amblée angeli benefattori, dopo
aver dismesso la pratica di tagliar gole a cristiani e islamici eretici, per
mettersi al servizio (precario, beninteso) degli israeliani massacratori
e ladri di terre, americani/padroni del mondo e turchi/parolai
finti protettori di palestinesi e incalliti odiatori di curdi. Allo
stesso tempo, in perfetta coerenza psicotica, la medesima maestà non
ha vergogna di sanzionare un funzionario che osa mostrare alla platea delle
Nazioni Unite quelle evidenze che anche i roditori – e non solo l’inquilino
provvisorio della Cara Bianca – fanno fatica a negare a loro stessi quando,
prima di coricarsi, passano in rassegna gli accadimenti del giorno.
In uno scenario drammatico - dove il 51º stato degli Stati Uniti
d’America, Israele, in diciotto mesi di bombardamenti (qui non è in atto un
conflitto aperto, ma uno sterminio a sangue freddo) ha ucciso almeno 300.000
persone e mutilato 4-500.000 uomini, donne e bambini (questi i numeri veri, non
quelli pur giganteschi diffusi dal mainstream) - un individuo il
cui contenuto d’umanità sfiora drammaticamente lo zero, tale Marco Rubio, ha
affermato quanto segue: “La campagna di guerra politica ed economica di
Francesca Albanese contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata. Né
gli Stati Uniti né Israele sono parte della Corte Penale Internazionale (CPI),
il che rende la sua azione una grave violazione della sovranità di entrambi i
Paesi[3]". A siffatta insigne personalità - che con tale sentenza assurge ai
vertici della giurisprudenza internazionale (è noto che la spregevole condotta
dell’esercito israeliano è sottoposta al vaglio della CPI, in quanto la
Palestina ne è parte e i territori occupati cadono dunque sotto la sua
giurisdizione) - la più grande democrazia del pianeta (sollecitiamo
l’indulgenza del lettore se tale qualifica fa venire il voltastomaco), ma
soprattutto la più armata e minacciosa del pianeta, ha affidato il
duplice incarico di Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza
Nazionale. La delegittimazione di Marco Rubio nei riguardi di
una donna integra, valorosa e umana, costituisce la premessa di uno
scenario che – speriamo di aver torto – mette a repentaglio la stessa
incolumità di Francesca Albanese, alla luce dei crimini abominevoli ai quali
indulgono abitualmente agenti, spie e criminali vari al servizio dell’impero
americano, o di chi solo Dio sa.
Dal silenzio tombale dei governi europei, in specie quello italiano
trattandosi di una nostra cittadina, non traspare alcun imbarazzo. Di tutta
evidenza, nel bel paese là dove il sì suona indossare la divisa
del maggiordomo su istruzioni dell’alleato-padrone è divenuto un riflesso che
Ivan Pavlov avrebbe catalogato tra i suoi esperimenti meglio riusciti, che
pena!
3. Il profilo professionale di F. Albanese mette in mostra una delle rare
personalità italiane di cui possiamo andar fieri. Il 1º maggio 2022 viene
nominata Relatrice Speciale per i territori palestinesi occupati, secondo
funzionario italiano, dopo Giorgio Giacomelli, a ricoprire tale incarico.
Nel gennaio 2023 l’impegno instancabile di F. Albanese per
proteggere i diritti umani nei Territori palestinesi occupati (OPT) e
contro il regime di apartheid viene elogiato da 116 organizzazioni per
i diritti umani, organizzazioni della società civile, istituzioni accademiche e
altri gruppi. Il 26 aprile 2023, Amnesty International Italia pubblica
una lettera di sostegno, cui aderiscono decine di associazioni per i diritti
italiani, parlamentari, giuristi e accademici.
Nel luglio 2023, al Consiglio dei diritti umani, Albanese scrive che
Israele ha trasformato la Cisgiordania in una prigione a cielo aperto e
denuncia che dal 1967 oltre 800.000 palestinesi, tra cui migliaia di bambini,
sono stati arrestati con accuse pretestuose dalle autorità israeliane.
Nell’ottobre 2023, afferma che palestinesi e israeliani meritano una vita
di pace, uguaglianza, dignità e libertà, invitando la comunità internazionale a
imporre un cessate il fuoco immediato e proteggere i palestinesi dallo
sterminio, mentre le azioni di Hamas e delle truppe israeliane devono
essere vagliate alla luce del diritto internazionale, e non del pregiudizio
politico o della legge del più forte.
4. Albanese riceve regolarmente minacce di morte e subisce campagne
diffamatorie da Israele e alleati, mentre denuncia l’immobilismo e la
corruzione morale e politica dell’Occidente a guida Usa. L'attacco contro
Albanese preannuncia un mondo senza regole, nel quale i veri stati
canaglia, vale a dire Stati Uniti e Israele, possono commettere crimini
inenarrabili senza limitazioni: omicidi individuali o di massa, torture
psicologiche e fisiche, devastazioni, condizioni di vita disumane, distruzione
di ospedali, sfollamenti forzati, demolizione di case, bombardamenti, fame e
disperazione. Se a qualcuno non va a genio il termine genocidio, il
lessico consente altre penose terminologie.
Dylan Williams, vicepresidente del Center for International Policy,
ha definito le sanzioni statunitensi contro F. Albanese comportamenti
da stato delinquente, mentre per Agnes Callamard, segretaria generale di
Amnesty International, i governi del mondo e coloro che credono nel
diritto internazionale sono chiamati a bilanciare gli effetti delle sanzioni
Usa contro F. Albanese, proteggendone lavoro e indipendenza.
Per la portavoce delle N.U., Stephane Dujarri - cui si sono uniti Human
Rights Watch e il Center for costitutional rights – “le
sanzioni contro F. Albanese costituiscono un inaccettabile precedente contro
l’indipendenza di un funzionario internazionale; il rapporto da lei
presentato al Consiglio dei Diritti Umani può certo essere contestato da
qualsiasi paese, partecipando alle discussioni del Consiglio (le
Nazioni Unite, sono state ideate proprio per favorire dialogo e compromessi).
È tale pubblicità a inquietare Israele e Stati Uniti, per i quali non si
deve discutere in pubblico di crimini contro l’umanità, sterminio di popoli e
genocidio da parte di Israele. Tutto ciò deve proseguire in silenzio senza
disturbare la coscienza civile e umana degli esseri umani.
5. Albanese, oltre a denunciare i crimini di Israele, in un apposito rapporto[4] ha elencato aziende ed altre entità americane ed europee che da
questi traggono ingenti profitti, e ciò ha fatto traboccare il classico vaso:
tra queste Palantir Technologies Inc., Lockheed Martin, Alphabet Inc. (Google),
Amazon, International Business Machine Corporation (IBM), Caterpillar Inc.,
Microsoft Corporation e il Massachusetts Institute of Technology (MIT), e un
lungo elenco di banche e società finanziarie (tra cui l’immancabile BlackRock),
assicurazioni e organizzazioni cosiddette umanitarie.
L’accusa contro F. Albanese è infarcita del solito j’accuse, essere
antisemita: non se ne può più! Ormai anche le pietre dell’Antartide sanno
che semiti sono anche gli arabi e che nessuno prende di mira la religione o la
etnia ebraica, ma esclusivamente il governo sionista e genocidario presieduto
dal criminale B. Netanyahu e da ministri che qualificano i palestinesi
come animali. In verità, nella neolingua imperiale per
essere antisemita è sufficiente indignarsi per i massacri di Israele contro
popoli e paesi sovrani (Iran, Libano, Siria, Yemen …) o disapprovare gli Stati
Uniti che giustificano tali atrocità, sotto la pressione delle lobby
pro-Israele che con ricatti, minacce e corruzione pilotano le carriere di congressmen,
senatori e aspiranti alla Casa Bianca. Tutto qui, brutalmente.
In aggiunta, se ce ne fosse bisogno, il sociopatico padrone dell’universo,
D. Trump, sanziona quattro dei giudici della Corte Penale Internazionale (che
nel 2024 aveva emesso mandati d’arresto per Netanyahu e Gallant) e firma un
ordine esecutivo contro paesi o individui che collaborano con la medesima
Corte, di cui gli Stati Uniti non sono nemmeno parte. Non v’è dubbio, la
civiltà etica e giuridica american-style è tornata all’età del
bronzo.
Le sanzioni consentono ora di congelare le proprietà che F. Albanese o
parenti forse possiede negli Stati Uniti (mi auguro non ne abbia alcuna),
impedendole persino di recarsi al quartier generale delle Nazioni Unite per le
quali presta la sua opera.
È appena il caso di rilevare che i critici di F. Albanese si guardano bene
dallo sfidare le prove da lei accumulate, ricorrendo a calunnie e diffamazioni,
simili a quelle usate contro i suoi predecessori - John Dugard (2001-2008),
Richard Falk (2008-2014) e Michael Lynk (2016-2022) - i quali hanno tutti
espresso pieno sostegno alla sua integerrima attività (F. Albanese è oggetto di
attacchi diffamatori personali!).
Rubio sostiene che il rinnovo dell’incarico a F. Albanese (2025-2028) sia
illegale, una presa di posizione questa che costituisce una positiva sorpresa
per coloro fino a ieri convinti che gli Stati Uniti usassero lo Statuto delle
Nazioni Unite, insieme alle convenzioni internazionali, come sostituto della
carta igienica. Benvenuti nel mondo capovolto, dove la censura è presentata
come libertà di pensiero, dove le persone che denunciano crimini contro
l’umanità sono terroristi, dove coloro che li commettono sono liberatori, dove
i campi di concentramento sono zone umanitarie, dove Donald Trump merita il
premio Nobel per la pace, dove al-Julani è uno statista di spessore
internazionale, dove Israele è un esempio per il mondo libero e
dove F. Albanese è una pericolosa estremista.
Agli inverecondi, pretesi dominatori del pianeta terra (sempre più, per
nostra fortuna, solo dell’emisfero occidentale) non fanno difetto spietati
strumenti di repressione e falsificazione, costoro dovrebbero tuttavia tener a
mente – come rileva lo storico Wolfang Reinhard - che gli ultimi del
mondo hanno pur sempre dalla loro parte gli dèi del
caos!
NOTE:
[1] https://m.youtube.com/watch?v=vGz-RNiTYKg
[2] https://instagram.com/reel/DKMeAlgJrq6/),
[3] https://www.state.gov/releases/office-of-the-spokesperson/2025/07/sanctioning-lawfare-that-targets-u-s-and-israeli-persons
[4] https://comedonchisciotte.org/blackrock-vanguard-stati-e-multinazionali-dietro-il-genocidio-di-israele-a-gaza-latto-di-accusa-senza-appello-della-relatrice-speciale-onu-francesca-albanese/
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