giovedì 29 giugno 2017

Il discorso di Jeremy Corbyn al Glastonbury festival

Il discorso di Jeremy Corbyn davanti a decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, al Glastonbury festival, tra i più importanti al mondo, tradotto da Marta Fana (Red).

I commentatori si sono sbagliati, le élite si sono sbagliate. La politica riguarda la vita di tutti noi e la meravigliosa campagna elettorale appena trascorsa ha riportato molta gente alla politica perché ha capito che c’era molto da guadagnare. Ma la cosa meravigliosa e che ha destato ancora più ispirazione è stato il numero di giovani coinvolti per la prima volta. Perché erano stufi di essere denigrati, stufi di sentirsi dire che non erano disinteressati, stufi di sentirsi dire che non partecipavano mai, ma soprattutto stufi di sentirsi dire che come generazione avrebbero dovuto pagare di più per avere meno in istruzione, sanità, casa, pensioni e tutto il resto. Stufi di dover accettare bassi salari, basso welfare come parte della loro vita. La politica non tornerà nelle scatole perché continueremo a domandare e raggiungere qualcosa di diverso. […] Dobbiamo chiederci una cosa: è giusto che così tante persone nel nostro paese non abbiano una casa e solo una strada per vivere? È giusto che così tante persone vivano in povertà circondate da così pochi ma tanto ricchi? No, ovviamente no. È giusto che cittadini europei che lavorano da noi, che pagano le tasse, lavorano nei nostri ospedali e università non debbano sapere se avranno il diritto di rimanere qui? Dico che devono rimanere e devono continuare ad essere parte del nostro mondo e della nostra comunità. Il festival è stare insieme. La pace è possibile e dobbiamo raggiungerla. E sapete cosa, basta con questa denigrazione dei rifugiati, di quanti cercano un posto dove salvarsi […] Sono tutti esseri umani, come noi oggi. Supportiamoli nei loro bisogni non consideriamoli un pericolo. E guardiamo all'instabilità e problemi nel mondo, sfidiamo le cause della guerra, l’avidità per le risorse naturali, la negazione dei diritti umani, l’imprigionamento degli oppositori politici. Noi vogliamo costruire un mondo di diritti umani, pace, giustizia e democrazia su tutto il pianeta. […]
La determinazione della collettività nel vedere il diritto alla salute come un diritto umano, niente ci è stato regalato dall’alto, dalle élite al potere, ma è stato conquistato dal basso dalle masse di persone che hanno rivendicato qualcosa di migliore, la loro porzione di torta creata. […]
In ogni bambino c’è un poeta, in ogni bambino c’è un pittore, in ogni bambino c’è un musica.  Voglio che tutti i nostri figli siano ispirati, che abbiano il diritto di imparare la musica e la poesia nel modo in cui credono. […]
Non possiamo andare avanti distruggendo il pianeta con l’inquinamento, la distruzione degli habitat, l’inquinamento delle nostre città e dei nostri fiumi. C’è un solo pianeta e anche Donald Trump non crede ci sia un altro pianeta su cui vivere. Dobbiamo proteggere il nostro pianeta usando le tecnologie di cui disponiamo, per gestire e controllare le risorse naturali affinché il pianeta sia per le prossime generazioni migliore di quello che è oggi.
Ma dobbiamo avere anche creatività e usarla per dire che il razzismo è sbagliato. Il razzismo in ogni forma divide, indebolisce e ci nega tutte le brillanti competenze di quanti sono discriminati. Dobbiamo combattere il sessismo in ogni sua forma. La sfida è contro ogni discriminazione.
Dobbiamo condividere la ricchezza in ogni pare del nostro paese e guardare alle politiche globali per condividere le ricchezze, non glorificare ingiustizie e diseguaglianze in cui ricchi diventano sempre più ricchi e la grande maggioranza perde continuamente qualcosa e quelli già disperatamente poveri vivono ai margini della società. Possiamo fare in modo diverso e migliore. […]

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