domenica 30 luglio 2017

La magia di un abbraccio - Pablo Neruda


Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? 
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio, 
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno, 
fissa quell’istante magico nell’eterno. 
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.


venerdì 28 luglio 2017

Il Governo Mondiale Invisibile

Comité Independencia y Soberanía para América Latina (CISPAL) 
(Tradotto da  Alba Canelli)



L'umanità è sottomessa a un Governo Mondiale Invisibile composto di banchieri, petrolieri, finanzieri, proprietari d’immense fortune e proprietari della Banca privata della Federal Reserve USA. E' il governo onnipotente che impone e ordina agli stati nazionali. Lo statista inglese Benjamin Disraeli che sapeva di cosa parlava ha detto: "Il mondo è governato da personaggi molto diversi da quelli che immaginano coloro che non si trovano dietro le scene".
Il Senato degli Stati Uniti nel 1913 ha approvato un progetto con il quale la celebre e potente famiglia Rothschild fu autorizzata a unire le sue ricchezze e obiettivi economico-finanziari alla famiglia Morgan, proprietaria della banca e immensamente influente e ai famosi Rockefeller che possiedono incalcolabili fortune. Fino ad allora, era proibito che capitali esteri fossero coinvolti in banche statunitensi, come nel caso dei Rothschild, proprietari di capitale tedesco.

Il 23 dicembre 1913, la Banca privata della Federal Reserve acquistata da queste tre famiglie, si è impossessata degli Stati Uniti. Per volontà di costoro si dichiareranno guerre, attentati terroristici con conseguenze disastrose come quelle delle Torri Gemelle, secondo alcune ipotesi, gli attentati di Londra e Madrid, o gli omicidi di presidenti come dell'ecuadoriano Jaime Roldos Aguilera, del panamense Omar Torrijos, di J.F. Kennedy, Warren Harding, McKinley, Jonas Garfield, dell'africano Patrice Lumumba o di decine di tentativi per porre fine alla vita di Fidel Castro.

Queste famiglie, insieme ai gruppi che esercitano un innegabile potere, trafficano con armi di distruzione di massa o seminano morte e distruzione in tutto il mondo. Questi gruppi sono CarlyleBechtelLockheed MartinRaytheon, General Dynamics, McDonnell Douglas, Boeing, Northrop Grumman.

Nel 1913, il famoso aviatore Charles Lindbergh, che come senatore si oppose al progetto dei miliardari, riferendosi al progetto approvato, dichiarò: "... con questa legge si costituirà il Consorzio più gigantesco della Terra. Quando il presidente la firmerà, legalizzerà il Governo Invisibile dei padroni del mondo". Alcuni analisti sostengono che a causa di queste affermazioni, suo figlio fu rapito e assassinato.

Alcuni anni fa, James Warburg, banchiere associato ai Rothschild e ai Rockefeller, con assoluta convinzione non esente da cinismo, ha annunciato al Senato USA che "piaccia o no, avremo un governo mondiale. La questione è, se sarà raggiunto per consenso o per imposizione".

Sono nove le famiglie che hanno denaro ed esercitano un potere assoluto. Hanno sviluppato le infrastrutture necessarie affinché la macchina del controllo dell'umanità funzioni. Miliardi di dollari pagano l'infrastruttura umana e un'organizzazione che domina i media e controlla le informazioni. 
Nel suo libro "Tragedy and Hope", Carroll Quigley ha scritto, "la rete di cospirazione che tira le fila del mondo, è costituita da banchieri e capitalisti internazionali, cioè il mondo dell'alta finanza. Raccoglie intorno a sé un esercito di scienziati, tecnocrati, politici e attori burattini per fare da ombra alla sua alta politica".

E aggiungendo alcuni dati molto interessanti, come se non bastasse che "gli imperi economici internazionali sono interessati a promuovere l'indebitamento dei Governi. Più alto è il debito, più costosi saranno gli interessi. Ma essi possono anche richiedere al presidente di turno privilegi fiscali, monopoli di servizi o appalti di opere. Se questo non accetta, causeranno la sua caduta, promuovendo agitazioni e scioperi che, nell'impoverire la nazione, lo costringe a cedere di fronte a ciò che chiedono".

Quando a George Bush padre chiesero dopo il crollo dell'Unione Sovietica cosa sarebbe successo, lui rispose: “What we says, goes” ("Quello che noi diciamo, accade"). Quel “we” (noi) non si riferiva specificamente al governo degli Stati Uniti, ma, secondo una teoria del ricercatore Garry Adler - al CFR, che è un ente finanziato dai Rockefeller noti dell' "establishmen" americano, per "Il Governo invisibile". Lo stesso Adler sentì dalla bocca di uno dei suoi leader, la seguente affermazione: "non importa chi votano le persone, voteranno sempre per noi ..." Le principali "delegazioni" del CFR sono in Germania e a Tokyo.

Un ex presidente del governo albanese in esilio ha anche dichiarato: "... un pugno di persone e il CFR prendono le decisioni. Si tratta di un potente "club privato" che domina tutti i governi del mondo. Sono in combutta. Piaccia o no, bisogna fare quello che dicono ... " 
I padroni del potere mondiale, cioè i potenti tra i potenti e che agiscono - non sempre nel rispetto della legge - ma come vere famiglie con pratiche in stile mafioso e, in qualità di proprietari della Federal Reserve sono i seguenti:
  1. - Famiglia Rothschild con sede negli Stati Uniti e tentacoli in Inghilterra, Germania e Israele. 
  2. - Famiglia Rockefeller sviluppata negli Stati Uniti e con forte influenza nell'impero e in Israele. 
  3. - Famiglia Morgan, proprietaria anche di potenti Banche negli Stati Uniti, Gran Bretagna e altri paesi. 
  4. - Famiglia Warburg con sede in America e potenti estensioni in Germania. 
  5. - Famiglia Lazard degli Stati Uniti con grandi influenze e investimenti in Francia. 
  6. - Famiglia Mosés Israel Seif di origine ebraico-ortodossa, con poteri economici e politici negli Stati Uniti, Italia e Israele. 
  7. - Famiglia Kuhn, Loeb con sede negli Stati Uniti e forti interessi in Germania 
  8. - Famiglia Lehman Brothers con sede e influenza negli Stati Uniti 
  9. - Famiglia Goldman d’indiscusso potere negli Stati Uniti.
Queste famiglie devono essere aggiunte al Gruppo Bildenberg. Tutti sono membri di selezionati "club" composti dai 500 uomini e dalle organizzazioni più ricche e influenti del mondo che si prefigge l'istituzione di un "Nuovo Ordine Mondiale", sosteneva Marta Gonzalez, giornalista e direttrice del Circolo Bolivariano della Galizia. Il "Club Bildenberg" è composto da burattinai che, a nome di nove famiglie, tirano le stringhe del Governo Mondiale Invisibile. 

La stessa giornalista, riferendosi a un documento sull'argomento ha dichiarato: "Ci sono stretti legami tra questi gruppi negli Stati Uniti e il mondo ebraico. L'enigmatica setta ebraica "B'Nai B'Rit" conta tra i suoi membri dell'élite tutti i "potenti" di cui sopra e, naturalmente, Henry Kissinger. I fondatori della "Trilaterale" o della stessa "Lyons Internazionale" estendono il loro potere in tutto il pianeta". Questi sono i più fedeli alleati nella lotta per sconfiggere gli arabi e i palestinesi. Inoltre, l'attuale stato di Israele è conosciuto con il soprannome di "la corazza di sabbia" in chiaro riferimento alla loro subordinazione strategica in Medio Oriente rispetto agli interessi dell'impero governato dalle nove famiglie e le loro tetre attività:

Destabilizzare nazioni e Stati liberi, sovrani e indipendenti, rovesciare governi, pianificare ed eseguire omicidi, detenzioni, torture, sparizioni forzate di persone e, soprattutto di leader politici, sindacali, sociali, intellettuali, giornalisti e persino religiosi, sono le loro attività quotidiane. Queste attività sono costose, tanto quanto praticare il terrorismo di Stato contro altri Stati, popoli e i loro leader o organizzare atti di sabotaggio, pagare tangenti e corrompere civili, militari e polizia. Ma il denaro è la loro abbondanza e questi investimenti immorali sono recuperati con interessi da usura dopo ogni atto criminale.

Violare i diritti umani, causare genocidi, imporre blocchi come il violento e genocida blocco contro Cuba, causare altri genocidi ovunque sulla terra, burlarsi dei principi elementari del diritto internazionale e apparire, in cotanto impero, come custodi delle libertà, delle democrazie e difensori dei diritti umani, costa molto denaro e molto denaro è quello che avanza a queste famiglie.

Scatenare guerre, commettere ogni sorta di crimini orrendi ed esecrabili che siano, anche crimini di lesa umanità e continuare a essere impuniti, costa molto così come creare, organizzare e mobilitare le forze per intervenire ovunque e contro qualsiasi Stato o mantenere più di mille basi militari, aeree e navali disperse nei cinque continenti, in mari e isole, costa molto e l'impero e i proprietari dell'impero hanno tutto il denaro del mondo, accumulato esattamente dal sistema di sfruttamento imposto a livello globale e dall'incessante e spietata depredazione delle risorse naturali e umane.

L'impunità imposta dagli Stati Uniti in convenzioni e trattati con altri paesi è una garanzia per commettere tutti gli abusi e i crimini. Ricordate che gli Stati Uniti sono membri della Corte Penale Internazionale perché si rifiutarono di firmare il Trattato di Roma. 

I proprietari del mondo, capi del Governo Mondiale Invisibile, come banchieri, finanzieri, petrolieri sono, anche, proprietari dei media che formano i grandi monopoli, come FOXCNNNBCABCCBSBBC, delle agenzie transnazionali di stampa, tra cui, l’UPIAPReuteresAFP che vengono gestiti, anche con capitali ebraici, sono comproprietari di studi immensi studi cinematografici o dei giornali come il New York TimesWashington Post e molti altri. Il mini impero di Murdoch paragonato ad altri, serve molto bene agli interessi conservatori dei proprietari della terra.

Tutti sono specializzati nell'uso di strategie per distrarre la popolazione con i tabloid, con scadenti programmi televisivi caratterizzati da superficialità, per offrire prodotti tecnologici di breve durata, reality show e cartoni animati violenti che mettono in ridicolo i valori fondamentali della famiglia o sottovalutano i valori fondamentali dell'umanesimo universale, inoltre, con la diffusione di notizie violente di aggressioni belliche che sono trasmesse dal vivo in diretta per dimostrare il "potere invincibile" delle forze imperiali o diffondono omicidi e crimini che riempiono la cronaca nera e che finiscono per distruggere a poco a poco la fiducia nel futuro, impedire l'unione, la solidarietà e la fraternità tra le persone e con le loro tecniche manipolatrici, cercano d'impedire una rivolta popolare in tutto il mondo.

Le famiglie della Federal Reserve sono proprietarie della NSA, la CIA, il Pentagono e sono azioniste di maggioranza della Inter-American Development BankFondo Monetario InternazionaleBanca Mondiale, mentre i loro delegati e servi esercitano, anche, il diritto di voto nell'Organizzazione delle Nazioni Unite e nella NATO, nella prima con diritto di veto.  

Le nove mega-ricche famiglie e i loro discendenti sono intoccabili per la giustizia ed esonerate dalle tasse per la vita. Sono proprietarie della pace, della guerra e della finanza, per questo, ogni volta che "acutamente" fanno un "salvataggio economico" in realtà, acquistano le banche e le finanziarie del mondo, e così si appropriano a poco a poco del paese che "salvano", per poi appropriarsi delle risorse naturali che permettono loro di moltiplicare, all'infinito, le loro smisurate fortune. 

Gli Stati Uniti e le famiglie che li governano hanno le risorse economiche, tecnologiche, forze militari, sistemi d’intelligence con la CIA in testa, per realizzare tutti i tipi di operazioni pubbliche o clandestine, "legali" o criminali, con l'aggravante che il popoli del mondo, finiscono per pagare la corsa agli armamenti, gli interventi militari e i crimini imperiali, attraverso la rapina delle loro risorse. Assurda e infame ironia è che i popoli "salvati" dovrebbero essere grati per gli interventi e le ingerenze che liquidano "la barbarie, il caos, l'anarchia," in difesa dei diritti umani, delle libertà e delle democrazie di tipo occidentale e cristiane. I popoli pagano con morti e feriti questi salvataggi "selvaggi".

Le nove famiglie e i loro servitori milionari e dipendenti anglosassoni costituiscono la "classe superiore" governante. A questo proposito, si potrebbe ben dire che la famosa rivista Forbes è una farsa perché mostra miliardari popolari di secondo livello come Bill Gates o Warren Buffet, riuscendo a distogliere l'attenzione dalle attività illecite che commettono i veri mega-ricchi all'interno della Federal Reserve.

Il governo invisibile è una realtà innegabile ed è composto da miliardari e magnati che sono quelli che realmente governano gli Stati Uniti nel loro ruolo d’impero. Non esiste governo, presidente o esercito che è al di sopra di loro, perché in verità sono i capi del governo degli Stati Uniti. Loro a volte organizzano, altre gestiscono e controllano gruppi molto potenti come il BilderbergCFRTavistoke Institute, e la CIA. Sono la "classe superiore" nell'esercizio del potere reale e, naturalmente, sono le élite che decidono che guerra pianificare ed effettuare, che invasione realizzare o che paese attaccare, che presidente uccidere, che "attacco terroristico" per mostruoso o infame che sia, finanziare o commettere, che crisi economica pianificare e che scatenare "pandemia" inventare.

Lo scrittore-ricercatore statunitense G. William Domhoff, nel suo libro "Who rules America"(Chi governa gli Stati Uniti, N.d.T), sostiene che la classe superiore anglosassone degli Stati Uniti è la classe di miliardari che sono sulla lista specializzata annuale "Social Register", di miglior qualità rispetto a Forbes. Questa "classe superiore" sociale, economica e politica è il potere del potere, ed esercita un rigido controllo sulla CIA stessa, e quindi, sull'agenzia transnazionale del crimine. 

Domhoff segnala: "Il rapporto tra i concetti di "classe dirigente" e "élite del potere" è perfettamente chiara, ma è altrettanto vero che si può creare confusione a riguardo a meno che non si paragonano e si contrappongano. Ricapitolando: la "classe dirigente" fa riferimento alla classe sociale superiore che possiede una quantità sproporzionata di ricchezza del paese (Stati Uniti), riceve una quota sproporzionata di reddito annuo del paese e fornisce un numero sproporzionato di membri alle cariche del governo. Tuttavia, può accadere che alcuni dei membri di questo gruppo non si occupano di altro che di allevamento di cavalli, partecipare a corse di levrieri ed essere in stretti rapporti con la creme de la creme della colonia straniera. L' "élite al potere" d'altra parte, include tutti coloro che occupano posizioni di leadership nelle istituzioni controllate dai membri della classe superiore (dirigente). Ogni membro dell' "élite al potere" non può appartenere alla classe superiore. (Caso Obama). Ciò che conta è se l'istituzione che serve è o non è governata dai membri della classe ... " 

Per essere un membro della classe superiore statunitense, se non si appartiene alle nove sacre famiglie, bisogna essere anglosassone-uomo o donna professionista nella miglior tradizione dell' azienda privata; cioè senza principi etici, controllare alcuni settori industriali o finanziari, i sistemi di produzione e i mercati, le banche e le imprese d'importazione ed esportazione: e in particolare dirigere o controllare l'immenso complesso militare-industriale, possedere o essere parte delle compagnie auto-selezionate dal Dipartimento della Difesa o dal Pentagono per fabbricare e produrre tutti i tipi di armi, dalle convenzionali a quelle di distruzione di massa come le nucleari, armi chimiche e batteriologiche, armi satellitari, armi dotate di tecnologia di punta o di ultima generazione.

Naturalmente, il Dipartimento della Difesa, come la totalità del governo sono controllati dalla stessa "classe superiore" che governa saldamente il potere esecutivo, legislativo, giudiziario, elettorale, l'economia nazionale e transnazionale, le finanze pubbliche e private ​​per questo contano sull'appoggio di politici, diplomatici, avvocati, giornalisti, scienziati e tecnici, così come è proprietario o azionista principale delle principali catene di radio e televisione, delle agenzie transnazionali di stampa e di giornali e riviste più influenti in tutte le lingue, media che controllano, anche, con miliardi di dollari erogati attraverso le più grandi agenzie mondiali di pubblicità di cui, curiosamente, sono proprietari o azionisti, o per lo meno le gestiscono economicamente attraverso i loro agenti.

Così immenso è il potere economico e politico delle nove famiglie e i suoi gruppi che, se si facesse un piccolo calcolo intellettuale, solo la ricchezza delle famiglie Rothschild e Rockefeller ripartita tra i sei miliardi di persone dei più di 7 miliardi che popolano il pianeta terra, a ciascuno corrisponderebbe la somma di tre milioni di dollari. Per difendere questo potere economico, mantenerlo e rafforzarlo il Governo Mondiale Invisibile non conosce barriere di etica o di morale, e quindi, non c'è atto criminale, che non si decida di commettere, per aberrante che sia.

La giornalista e direttrice del Circolo Bolivariano della Galizia, Martha González, nella sua corrispondenza dice che Thierry Meyssan, saltò alla ribalta quando è uscito il suo libro "The Big Lie". Egli sostiene che "gli attentati dell'11-S sono stati effettuati da un segmento dell'Esercito degli Stati Uniti". Meyssan, il cui libro è stato uno dei best seller in tutto il mondo, ha diffuso foto aeree del Pentagono, dimostrando che nessun aereo si era schiantato là e sostiene che il 10 Settembre, 2001, Osama bin Laden è stato ricoverato in un ospedale in Pakistan, in dialisi, e che nello stesso giorno ha ricevuto la visita di un alto funzionario della CIA in quel paese.

"Vorrei - dichiarò Meyssan in una conferenza stampa a Madrid - che i cittadini tornassero a svolgere un ruolo più attivo e pensare a ciò che accade, senza credere ad ogni assurdità che viene detta loro, anche dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti".

Gonzalez afferma che il 1° agosto 1972, dopo "il sabato delle streghe" Philip von Rothschild annunciò nel Casino Building de San Antonio, Texas (lo stato di Bush) e di fronte agli "onorevoli" membri del "Consiglio dei Tredici" i piani stabiliti per dominare del mondo a partire dal 1980. La seguente dichiarazione segnava il punto di partenza: "Quando appariranno le luci di New York sapranno che il nostro obiettivo è stato raggiunto" casualità? No. Impossibile credere a tali coincidenze.

Così, alcuni analisti e ricercatori scientifici dicono che il capolavoro dei proprietari della Federal Reserve è stato l'attentato alle Torri Gemelle di New York. Essi sostengono che "utilizzando il potere di persuasione della televisione, è stato mostrato un video falso, in cui un attore si fa passare per Osama Bin Laden, per autoproclamarsi autore dell'attentato, quando in verità, le Torri contenevano esplosivi ad alto potenziale, collocati da agenti specializzati della CIA e aerei precedentemente preparati dall'esercito statunitense affinché si schiantassero contro le Torri. Per riuscire a compiere fedelmente questa ipotesi, l'umanità avrebbe assistito ad uno degli atti di maggior brutalità e sanguinario della storia. 

Per abbondare in dettagli, i ricercatori che sostengono la teoria dell'auto-attentato, presentano le seguenti prove:
  1. Crollo stile demolizione controllata delle due torri. Questo crollo si può notare a colpo d'occhio. 
  2. - La scomparsa di video che mostrano esplosivi, ben al di sotto di dove gli aerei si schiantarono e dove si vede il metallo fuso. Il carburante incendiato degli aerei non scioglie mai l'acciaio, né polverizza il cemento che richiedono temperature di maggiore entità. 
  3. Il crollo alle 5 del pomeriggio (ore 17) di una Terza Torre: il WWC 7, senza che nessun aereo l'avesse toccata, fatto che è quasi passato inosservato.
  4. - Resti di "termite" potente esplosivo usato nel settore delle demolizioni, che sono stati trovati nell'ubicazione del sito delle Torri Gemelle.
  5. - Al Qaeda è il nome dato dalla CIA al movimento dei mujaheddin che hanno combattuto le truppe sovietiche all'inizio degli anni '80 l'accusa più ipocrita della storia!
  6. - Gli Stati Uniti sono a corto di petrolio e pianificarono l'attacco per saccheggiare i campi di petrolio iracheni, commercializzare organi umani, appropriarsi dei campi di droga papavero/oppio dell'Afghanistan da esportare in Europa e in Asia. È stato riferito cheaerei della NATO trasportano l'oppio verso i mercati europei.
  7. - Ciò che ha colpito il Pentagono non era un aereo. Testimoni messi a tacere dalla CIA videro un missile teleguidato in una zona in costruzione del Pentagono, dove quasi non c'erano uffici. Per questo si è visto solo un buco e non i segni delle ali di un presunto aereo. Non hanno mai potuto presentare i resti dell'aereo precipitato né tantomeno i corpi dell'equipaggio o dei passeggeri.
  8. - Dopo l'attentato alle Torri Gemelle che servì come pretesto perché Bush dichiarasse la guerra globale al terrorismo, lo stesso governo statunitense diede agevolazioni alla vera famiglia di Osama Bin Laden, partner, anche, nel business petrolifero di Bush, in modo che abbandonasse gli USA e che non si presentasse o si mettesse in contatto con la stampa.
  9.  - Presentazione in televisione di una lista fraudolenta di presunti "terroristi" che pilotarono gli aerei, quando la maggior parte di loro, nemmeno si trovava negli Stati Uniti, come verificato in seguito. 
  10. - La testimonianza del famoso regista e politico Aaron Russo sull'annuncio che gli fu fatto ad una festa, Nick Rockefeller lo informò di un "evento" ("attacco terroristico") che avrebbe aiutato gli Stati Uniti a prendere il petrolio iracheno, non meno di nove mesi prima che avvenisse la distruzione delle Torri Gemelle.
La mafia bancaria-petrolifera della Federal Reserve è l'origine dei mali del nostro mondo attuale. Tutte le guerre, tutti gli attentati, provocazioni come ad esempio contro la Corea del Nord e l'Iran o la storia della pandemia dell' influenza H1N1 per favorire l'industria farmaceutica Gileas Scienze di proprietà di Donald Rumsfeld che fu Segretario della Difesa di Bush II, la crisi economica globale anticipata dal super computer High Frecuency, con sede a Wall Street, sono opera delle famiglie della Federal Reserve.

Tutti questi atti e molti altri che forse non sapremo mai, hanno le loro radici nelle decisioni prese dalle famiglie bancarie-petrolifere della Federal Reserve. "Sembra che gli eventi che oggi viviamo siano stati programmati da più di duecento anni da un élite di personaggi famosi, i cui sostenitori continuano ad operare nell'ombra".

Il governo ombra è una realtà. L'ultimo libro dello scrittore statunitense, Daniel Estulin, “El Imperio Invisible. La auténtica conspiración del gobierno mundial en la sombra”, contiene informazioni scioccanti, ma a quanto pare ben documentate.

"Estulin affronta diversi argomenti, tutti dalla stessa prospettiva di un governo mondiale nell'ombra, che controlla tutto e che il suo unico scopo è di tutelare gli interessi economici e di potere di un élite mondiale che è stata qui da sempre, e questa sembra essere la sua auto-legittimazione a fare tutto quello che fa. L'autore afferma: 
"Da questo punto di vista, i loro piani di distruzione della domanda e il cataclisma economico hanno un senso. Se l'Impero Invisibile non avesse realizzato questo tipo di intervento per rallentare il ritmo della crescita economica, gli Stati-Nazione impegnati nel progresso scientifico e tecnologico sarebbero diventati dominanti. Ciò avrebbe significato la morte dell' oligarchia. Implicherebbe la fine dell'Impero Invisibile. Le nazioni che promuovono lo sviluppo mentale e creativo dei loro popoli producono persone che non tollereranno all'infinito forme di governo oligarchico. I popoli analfabeti, intellettualmente e tecnologicamente arretrati, sì, lo faranno".
"Nell'ultimo capitolo del libro, il più inquietante, parla di terrorismo nucleare. Sostiene che sono state intrapresi negli ultimi anni, alcuni attentati con mini-atomiche, tra cui:
  1. L'edificio federale Alfred P. Murrah, in Oklahoma nel 1995.
  2. La discoteca a Bali (Indonesia), 12 ottobre 2002.
  3. L'assassinio dell'ex primo ministro libanese Rafiq Hariri a Beirut (Libano) nel 2005.
  4. Quello delle Torri Khobar a Dhahran (Arabia Saudita) nel 1996.
  5. Quello del parcheggio del T-4 dell'aeroporto di Madrid-Barajas nel 2004. 
E menziona anche come attacchi nucleari il "disastro nucleare" di Chernobyl, le ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998, l'11 settembre delle Torri Gemelle o l'ambasciata australiana a Jakarta nel 2004. Incredibile, raccapricciante, inquietante. Ci si chiede anche con un certo scetticismo: "E' verità o finzione o lo scrittore delira? Però conoscendo l'Impero e le sue azioni criminali, tutto è possibile.  

Beatriz Navés, secondo uno studio realizzato, sostiene che il Gruppo Bilderberg è parte del governo mondiale ombra, che decide il futuro del mondo, in assoluta segretezza.

Il Gruppo Bilderberg o Club Bilderberg è una conferenza annuale non ufficiale di circa 130 ospiti. Il gruppo d'élite si riunisce ogni anno nel mese di maggio in un esclusivo hotel a 4 o 5 stelle in Europa, e una volta ogni quattro anni lo fa negli Stati Uniti o in Canada.

I partecipanti a questa conferenza sono banchieri, esperti in difesa, baroni dei media, ministri, primi ministri, finanzieri internazionali e leader politici, che s'incontrano per quattro giorni in totale isolamento, e non consentono l'accesso alla stampa.  

Il nome "Bilderberg" deriva dal dell'Hotel de Bilderberg in Oosterbeek, Paesi Bassi, dove si è tenuta la prima riunione nel 1954. Attualmente hanno una sede non ufficiale a Leiden, in Olanda.
I fondatori furono il ​​principe Bernardo d'Olanda e David Rockefeller ma fu Joseph Retinger, un consulente politico polacco preoccupato per il crescente anti-americanismo in Europa occidentale, che alla fine ha proposto una conferenza internazionale con l'obiettivo di promuovere la comprensione tra le culture degli Stati Uniti e dell' Europa occidentale. La lista degli invitati comprende due partecipanti per ogni paese per rappresentare le opinioni dei partiti conservatori e liberali.

Il successo della riunione li portò ad organizzare una conferenza annuale. Fu costituito un Comitato Direttivo di 39 membri che nominarono Joseph Retingercome segretario permanente fino alla sua morte nel 1960, continuò nella carica Ernst van der Bengel. Il principe Bernardo d'Olanda fu il suo presidente fino alla sua morte nel 2004. Il Comitato tiene un registro dei partecipanti per creare una rete informale di persone importanti.

I suoi partecipanti più famosi sono: Juan Carlos I e la Regina Sofia di Spagna, Henry Kissinger, la regina Beatrice d'Olanda, Tony Blair, Bill Clinton, David Rockefeller, Angela Merkel, George Soros, Jacques Chirac, Donald Rumsfeld, ma anche partecipare Presidenti del Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, la Federal Reserve e Banca Centrale Europea. 
Altri assidui visitatori sono i presidenti delle più grandi compagnie globali: Coca ColaPepsiFordGeneral MotorsNokiaMotorolaAmerican ExpressMicrosoftOracleEricssonShellJP MorganXerox, direttori della CIA e dell'FBI, segretari generali della NATO, e numerosi rappresentanti delle principali banche di tutto il mondo.

Lo scopo dichiarato dei membri del Gruppo Bilderberg è quello di promuovere la cooperazione economica e lo sviluppo tra i paesi occidentali contro il pericolo comunista globale, ma si sa che realmente il loro fine è il petrolio e il gas naturale del pianeta, perché coloro che controllano il petrolio di controllano la Terra.

Il giornalista investigativo statunitense Daniel Estulin, uno studioso dei piani del Gruppo, dice che "tutto ciò è parte di un conflitto globale per il controllo dell'umanità: l'obiettivo finale è un futuro che trasformerà la terra in un pianeta con un mercato unico mondo globalizzato, controllato da un unico Governo Mondiale".

Nulla sfugge al potere del Governo Mondiale Invisibile che aspira a controllare tutto ciò che accade sull'epidermide terrestre e ai suoi abitanti umani. Così creò il famoso Istituto Tavistoke. In un documento presentato dal Dott. Byron T. Weeks, MD, si afferma che l'Istituto Tavistoke ha come obiettivo fondamentale sviluppare campagne d'insidiosa propaganda e la manipolazione dell'opinione pubblica a livello mondiale. Uno dei punti chiave della sua agenda è quello di sviluppare programmi scientifici che consentono il controllo mentale delle persone, per i quali conducono oscuri esperimenti che includono il lavaggio del cervello o facilitano conoscenze e tecniche alla CIA per svolgere i suoi esperimenti come il progetto segreto MK-ULTRA.

Il fondatore della Rand Corporation, Herman Kahn ha anche fondato l'Hudson Institute nel 1961. In Educating for the New World Order(Educare al Nuovo Ordine Mondiale), B.K. Eakman racconta il manuale di formazione per gli "agenti del cambiamento", sviluppato per il governo degli Stati Uniti dalla Rand Corporation.  

L'autore John Quinn (NewsHawk) si riferisce ad un articolo di Byron Weeks, che riporta ciò che accade "esattamente a diversi livelli con gli straordinariamente estesi "viaggi di controllo" attualmente diretti contro le persone del mondo da elementi del governo globale ombra. Weeks, con molti documenti lascia intravedere il Tavistoke Institute, un istituto britannico attivo a livello globale che gestisce ogni movimento politico/governamentale di rilievo, nella maggior parte del mondo da 50 anni. Per esempio, non vi siete mai chiesti chi c'è "dietro" diciamo, la CIA? Bene. Non giurano fedeltà all' America, questo è sicuro. Provate con la famiglia reale britannica, diceva.

Quinn affermava che "Fondato nel 1947, l'Istituto Tavistock (30 Tabernacle Street, London EC2A 4DD) è un'organizzazione che unisce la ricerca nelle scienze sociali con la pratica professionale. Affronta problemi di costruzione istituzionale e di progettazione e cambiamento organizzativo in tutti i settori: Governo, industria e commercio, salute e benessere, istruzione, ecc., sia nazionali sia internazionali, e i clienti vanno dalle grandi multinazionali ai piccoli gruppi comunitari. L'ideologia delle fondazioni americane fu creata dall'Istituto Tavistock di Relazioni Umane di Londra. Nel 1921, il duca di Bedford, Marchese di Tavistock, l' 11° duca, donò l'edificio all'Istituto per lo Studio degli effetti traumatici causati dai bombardamenti, nei soldati britannici sopravvissuti alla prima guerra mondiale. Il suo scopo era quello di stabilire il "punto di rottura" degli uomini sotto stress, sotto la direzione del Dipartimento di Guerra Psicologica dell'Esercito Britannico.

Sir John Rawlings-Reese segnala che il lavoro pionieristico del Tavistock è la scienza del comportamento, seguendo le linee freudiane di "controllo" degli esseri umani, lo collocò come centro mondiale dell'ideologia della fondazione.

"La sua rete di lavoro si estende ora dall' Università del Sussex negli Stati Uniti attraverso lo Stanford Research Institute, Esalen, il MIT, l'Hudson Institute, l'Heritage Foundation, il Centro per gli Studi Internazionali e Strategici presso la Georgetown, dove il personale del Dipartimento di Stato riceve formazione, il Servizio d'Intelligence dell' Air Force statunitense le corporazioni RandMitre.

Il personale delle corporazioni deve seguire l'indottrinamento in una o più delle istituzioni controllare dal Tavistock. Una rete di gruppi segreti, la Società Mont Pelerin, la Commissione Trilaterale, la Fondazione Ditchley, e il Club di Roma è gestita seguendo le istruzioni della rete di Tavistock.

L'Istituto Tavistock sviluppò le tecniche del lavaggio del cervello massive che sono state utilizzate in via sperimentale sui prigionieri americani della guerra in Corea. I suoi esperimenti in metodi di controllo di masse sono stati ampiamente utilizzati sul pubblico statunitense, un attacco sottile ma comunque scandaloso alla libertà umana, modificando il comportamento individuale attraverso la psicologia positivista.

Tutte le tecniche fondanti americane e del Tavistock hanno un unico obiettivo: rompere la forza psicologica dell'individuo, e renderlo incapace di opporsi ai dittatori dell' Ordine Mondiale.Qualsiasi tecnica che aiuta a rompere l'unità familiare, e i principi instillati alla famiglia circa la religione, la famiglia, l'onore, il patriottismo e il comportamento sessuale, viene utilizzata dagli scienziati di Tavistock come arma di controllo della folla". Come vedete, nulla sfugge il potere imperiale di governo mondiale invisibile. 

"Il Council on Foreign Relations (CFR) forma una discreta organizzazione di profilo pubblico molto basso, ed estremamente efficace, che comprende circa 3.600 membri di altissimo livello, prestigio e influenza nelle loro rispettive discipline ed ambiti di potere, sia negli Stati Uniti che in Europa. Riunisce i più alti dirigenti delle istituzioni finanziarie, colossi industriali e dei media, ricercatori, accademici, ufficiali militari, politici, funzionari pubblici, rettori di università e think tanks. Un vero governo mondiale invisibile.  

Il Council on Foreign Relations (CFR) è un'organizzazione poco conosciuta, ma molto influente negli affari internazionali che è cresciuta in potere, prestigio e ampiezza di ambiti d'azione, al punto che oggi possiamo dire che forma il vero "cervello del mondo" che indirizza il corso complesso ed incerto verso il quale si spinge e si trascina l'intero pianeta. 

Non esiste popolo, regione o settore economico, sociale o politico che può essere estratto dalla sua influenza ed è, esattamente il fatto di essere riuscito a rimanere "dietro le quinte" ciò che dà al CFR la sua inusuale forza ed influenza. Il CFR riunisce alti dirigenti di istituzioni finanziarie, colossi industriali e media, ricercatori e accademici, ufficiali militari di alto rango, e politici, funzionari pubblici e rettori di università, università e think tanks.

I suoi obiettivi fondamentali consistono nell' identificare e valutare l'insieme di fattori politici, economici, finanziari, sociali, culturali e militari che coprono ogni aspetto immaginabile della vita pubblica e privata degli Stati Uniti, dei suoi alleati e del resto del mondo. Oggi, grazie all'enorme potere degli Stati Uniti, l'ambito di analisi del CRF riguarda l'intero pianeta. In verità, il CFR forma un potente centro di analisi e pianificazione geopolitica e strategica. Le sue ricerche e valutazioni sono condotte da vari ricercatori e gruppi di lavoro creati in seno al CFR, che si dedicano ad identificare le minacce e le opportunità del contesto globale, valutare i punti di forza e di debolezza di interessi raggruppati all'interno del CFR, e intraprendere ampi piani strategici, tattici e operativi in tutti gli ambiti...

Sono membri del CFR i massimi dirigenti delle grandi banche come la Chase Manhattan della famiglia Rockefeller, che si fuse con la banca J. P. Morgan, La Bank of America e l'attuale numero uno, Citigroup, la cui capitalizzazione oggi supera i 250.000 milioni di dollari, i dirigenti e opinion maker (formatori di opinioni, N.d.T.) degli otto monopoli dei media mondiali, i rettori e i presidi delle grandi università e facoltà come HarvardMIT Massachusetts Institute of TechnologyColumbiaJohns HopkinsPrinceton, Yale, Stanford Chicago, e - fattore chiave in questa vera ruota di potere planetaria - le 150 posizioni chiave, del governo degli Stati Uniti incluse le cariche più rilevanti nelle loro forze armate".


L'umanità nel suo insieme deve porre fine alle guerre. Se la Federal Reserve non erogherebbe i soldi, la CIA non potrebbe commettere tanti crimini che rimangono impuniti né tanto meno si avrebbero le crisi globali che lasciano così tanto dolore e lacrime tra i popoli poveri che sono quelli che pagano l'appetito economico di coloro che si credono padroni del mondo. Senza i proprietari della Federal Reserve sarebbero a disposizione dei bisognosi i farmaci che già esistono contro il cancro e l'AIDS, potrebbero essere messi in circolazione veicoli che non hanno bisogno di benzina derivata dal business del petrolio, ma siccome queste transnazionali della guerra e del crimine proprio business del petrolio, il globo terrestre continuerà ad inquinarsi fino alla fine della sua esistenza, ospitante della vita umana.

È tempo di uscire dalla disinformazione. Bisogna distruggere l'isolamento.

Una Stele di Rosetta per una lingua perduta - Rajesh Rao

giovedì 27 luglio 2017

un'intervista a Putin

Dividere la torta o scannarsi per le briciole? - Antonello Mangano


“Ho fatto tutto il giro e ho capito. Il mondo si legge all’incontrario” – Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati

Il primo è un gambiano. Sognava Londra. È arrivato da otto mesi in Italia. Sbarcato a Pozzallo, trasferito in Calabria, ha provato a passare il confine a Ventimiglia ma lo hanno preso e trasferito a Taranto. Alla fine di questo lungo gioco dell’oca, è finito in un centro “straordinario” nel mezzo della campagna siciliana. Ha presentato domanda d’asilo e aspetta da oltre un anno.
Il secondo è un nigeriano. Ha raccontato una storia di conflitti etnico-religiosi. La commissione non gli ha creduto e ha decretato un diniego totale. In teoria dovrebbe essere espulso, ma tornerà in Nigeria solo se ci sarà un apposito volo, spazio nel centro di espulsione, l’accordo col console del suo paese. Quindi, con ogni probabilità, rimarrà in Italia come un fantasma senza diritti.

Le leggi sull’immigrazione regolano più il mercato del lavoro che gli ingressi

Il terzo è un ivoriano. Ha raccontato di essere scappato dalla guerra nel suo paese. Arrivato in Libia, la guerra lo ha seguito anche lì. Non gli restava che scappare in Europa. “Adesso puoi tornare in Costa d’Avorio”, dice la Commissione. Come se le persone fossero le palline di un flipper, non relazioni e desideri.
Gli hanno dato un diniego, poi hanno visto nel suo fascicolo l’attestato di un improbabile corso di italiano. Allora hanno deciso che merita un permesso umanitario per premiare i suoi sforzi per l’integrazione. Tra parentesi, lui non ha fatto niente, è solo finito in un centro dove c’era il corso d’italiano.
Il quarto è uno fortunato. Apparentemente. Eritreo, ha ottenuto lo status di rifugiato. La sua storia è semplice. Il servizio militare a tempo indeterminato, la fuga da una dittatura feroce. La commissione ha deliberato: ecco un vero profugo.
Queste storie sono finte. Nel senso che sono la somma, la sovrapposizione di molte storie. Ma sono anche drammaticamente vere. La seconda, per esempio, è rappresentativa del 60% dei migranti che arrivano in Italia, l’ultima del 5%.

Gradi di ricattabilità

Secondo il senso comune, i dinieghi servono per bloccare “i migranti che vengono a prenderci per il culo”. Secondo le linee guida delle Nazioni Unite, devono separare “chi ha il fondato timore di subire persecuzioni” dagli altri.
Il problema non è questo. Praticamente tutti quelli che sono entrati rimarranno in Italia. In questo modo, non si governano gli ingressi. Si regola il mercato del lavoro.

Il luogo comune parla di parassiti che mangiano e dormono. La realtà è fatta di lavoro nero e sfruttamento selvaggio

Torniamo al nostro primo caso, il richiedente asilo gambiano. Il luogo comune è quello dei 35 euro. Parassiti che mangiano e dormono. Proteste per il wi-fi. La realtà, è fatta di gente venuta in Europa per mandare soldi a casa. Subito. Così, chi si trova in un centro di accoglienza in città, chiede l’elemosina di fronte al supermercato. Chi viene sbattuto in campagna, è vittima dei caporali.
Non ci sono differenze tra Nord e Sud. Imprese del Chianti e agricoltori della Sila hanno usato i CAS (Centri di accoglienza straordinaria) come un comodo serbatoio di manodopera a costo zero.
Centri di accoglienza e nuovo caporalato

La situazione peggiore è quella che abbiamo esemplificato con il diniegato nigeriano. Dove vanno a finire i migranti senza documenti? Già in passato, quando l’intervallo tra una sanatoria e l’altra diventava eccessivo, si creavano al Sud “zone franche” dove i controlli dello Stato erano storicamente poco presenti. Quelle sacche di irregolarità sono sempre le stesse da decenni: Castel Volturno, Rosarno, Foggia. Qui si creano ghetti con dimensioni crescenti: luoghi che vivono di regole proprie e dove convivono impressionanti esempi di autogestione e solidarietà con strategie extralegali.
Il migrante ivoriano ha ricevuto il suo permesso umanitario. Non trova lavoro e alcuni connazionali gli suggeriscono di andare a Rosarno, brutte condizioni di vita ma forse c’è da lavorare. Sono in tanti come lui. Negli anni precedenti, la maggioranza era senza documenti. Poi, dal 2102, due su tre avevano in tasca l’umanitario.
Si tratta di una tipologia di permesso nei fatti controllata dal governo. È sostanzialmente arbitraria e permette di allargare o restringere la fascia dei migranti senza documenti.
Evita le sanatorie, il sistema con cui in passato si rimediava a un numero eccessivo di migranti senza documenti. È una specie di sanatoria in tempo reale.

Rispetto al mercato del lavoro, il migrante con l’umanitario rimane ricattabile. Ogni due anni deve rinnovare il documento, dimostrando di avere un contratto di lavoro. Ci sono questure che chiedono la residenza o una abitazione idonea, anche a chi vive in una baraccopoli.
Almeno, direte voi, c’è quel 5% di fortunati: con lo status di rifugiato hanno un documento che non scade. Peccato che un rifugiato ha subito spesso traumi. Per recuperare, dovrebbero bastare sei mesi in uno Sprar. Poi tutto da solo: casa e lavoro.
Nell’assoluta solitudine di una società basata sulla rete di parenti e non sui servizi pubblici, rimangono i connazionali. Nel bene (un appartamento da dividere riducendo le spese) o nel male: un lavoro su base etnica che somiglia al caporalato.
Si crea uno stato di segregazione: puoi accedere a quel tipo di lavoro (lo stesso svolto dai tuoi connazionali), vivi in quartieri ghetto (o in ghetti veri e propri), parli poco e male l’italiano.
Del resto abbiamo deciso che ci servono braccia, non cervelli. Braccia per riempire il serbatoio.
Un contadino di Foggia contro uno cinese. Uno brasiliano contro un rosarnese. Un siciliano contro il suo omologo di Almeria. Non si conoscono e non si conosceranno mai. Ma sanno di essere rivali.
Negli anni ’30, la California inventò l’agricoltura industriale. Senza peraltro eliminare la fame.

Competizione tra distretti italiani e globali

I produttori devono esportare e sono in concorrenza l’uno con l’altro. Devono produrre in qualunque stazione, la maggiore quantità possibile. E al minor prezzo possibile.
Arance da succo, pomodoro da bancone, zucchine fuori stagione diventano tecnicamente commodities, beni sostituibili che il consumatore sceglie perché costano meno. Uno vale l’altro. Hanno lo stesso colore, sapore, odore e forma. Persino la composizione zuccherina è regolata dai disciplinari dei supermercati.
La leva è sempre quella: il costo del lavoro. Così, la massa di migranti che ogni anno arriva nelle campagne è il carburante che ancora tiene in piedi questi distretti in competizione.
Sono africani intrappolati nel circuito dell’asilo, famiglie poverissime di romeni e bulgari, senegalesi con in tasca un foglio di via che li condanna all’invisibilità.
Parallelamente, ci sono migranti che sono già stati esclusi perché costano troppo. Tunisini di 50 anni arrivati trent’anni fa e ora con le famiglie, ai margini di tutto, né italiani né arabi, che stanno peggio di quando sono arrivati.

Fini diversi che abbassano il costo del lavoro e diventano funzionali alla competizione.L’esempio del ragusano è indicativo. Il costo del lavoro è sceso progressivamente sfruttando le contrapposizioni tra comunità e i loro diversi obiettivi. Per le famiglie arabe l’emigrazione era una scelta di vita, per quelle romene una fase temporanea. Per gli ospiti dei centri di accoglienza, il massimo della transitorietà.
Distretti agricoli in tutto il mondo si organizzano per competere. Sono un un misto di arretratezza e modernità.
Arcaico
Moderno
Violenza diffusa e abusi sessuali
Semi prodotti dalla genetica
Ghetti per i braccianti
Calcolo del grado zuccherino
Signoria mafiosa
Export a lungo raggio

Le campagne del Sud sono sempre più polarizzate. Da un lato latifondisti – commercianti che accentrano tutte le fasi produttive e controllano la filiera.
Dall’altro piccoli produttori in crisi, aziende di uno- due ettari, perennemente sull’orlo della chiusura. La soluzione rispetto alla frammentazione esiste da tempo. OP. Una sigla nota solo agli addetti ai lavori che significa “Organizzazione dei produttori”. Sono quelle strutture che servono – in teoria – a mettere insieme gli agricoltori, aumentare il loro potere contrattuale, creare sbocchi di mercato alternativi.
Spesso, le OP al Sud non funzionano. Perché i piccoli agricoltori rimangono in buona parte vecchi signori diffidenti che non amano associarsi. Così sono diventate strutture dominate dai commercianti locali, a volte dai mafiosi e qualche volta sono usate per accaparrarsi contributi pubblici.
Ai piccoli sono rimaste due strade. Lamentarsi fino allo sfinimento. Sfruttare chi sta peggio di loro. È nata così la teoria del cannibalismo, inconsapevolmente esposta di fronte alle telecamere: siamo costretti a sfruttare i migranti, perché a nostra volta siamo sfruttati dalla Grande Distribuzione.
Quando il lavoro, la terra e il denaro diventano merci sottoposte soltanto alla legge del mercato, gli effetti sono devastanti.
Lo afferma l’economista Karl Polanyi: lo strapotere del mercato e la mercificazione senza contrappesi devastano l’equilibrio della società.
Ciclicamente, nella storia, la società civile si organizza e riduce lo spazio del mercato attraverso vincoli e controlli. Il potere dell’impresa non è più assoluto e la sfera economica rientra sotto il comando della sfera politica.
Oggi siamo esattamente a questo punto. Il mercato senza regole ha portato agli orrori del neo-schiavismo. Occorre riportarlo sotto controllo.

mercoledì 26 luglio 2017

Storia di un tagliatore di teste - Terrelibere

 CC Public domain
Faccio parte di quella generazione che faceva una sorta di viaggio iniziatico. Partivamo per l’India, sognando l’avventura e l’Oriente. Trovai entrambe, e anche milioni di amebe, in Afghanistan, poco prima dell’invasione sovietica e nel deserto di Pushkar fra ashram colmi di scimmie e santoni. Facevo anche parte della sinistra extraparlamentare degli anni ’70.
All’inizio degli anni ’80 mentre il riflusso ci sommergeva e ognuno andava per conto suo, mi sono laureato in Filosofia della politica, con una tesi su Hannah Arendt, allora pressoché sconosciuta in Italia. Mi aveva aperto un mondo, ci avevo lavorato con passione un paio d’anni e pensavo di restare nell’ambiente universitario.

Mi sono ritrovato dalle chiacchiere tra filosofi al petrolchimico di Porto Marghera

Mentre aspettavo concorsi che non arrivavano mai facevo colloqui per non essere assunto, poi – avendo necessità di lavorare – per essere assunto. Sono finito alle direzione del personale in un’azienda del gruppo Montedison. Mi sono ritrovato dalle chiacchiere tra filosofi al petrolchimico di Porto Marghera. Il cancro era una presenza costante, come i fumi, le fiammate notturne delle ciminiere e l’inconfondibile puzzo che ti prende alla gola. Certo, qualche operaio moriva, lo sapevano soprattutto loro quanto fosse un ambiente malsano, ma dovevano pur campare.
Non avrei potuto avere un impatto più brusco con la realtà. Mi trovavano promettente e mi proposero di andare in uno stabilimento del Sud. Rifiutai ma anziché cacciarmi mi spostarono alla “selezione del personale”. Dopo tante ristrutturazioni e chiusure serviva di nuovo qualche ingegnere, qualche chimico. Somministravo test, assistevo a giochi di ruolo e stendevo profili psicologici e di adattabilità dopo colloqui individuali.

L’era socialista e berlusconiana


Poi sono finito in una grande un’azienda di telecomunicazioni delle Partecipazioni statali in quota socialista. Non ero uno di loro ma sono andato a fare il “selezionatore esperto”. L’amministratore delegato era una donna manager, una rarità per quei tempi, craxiana di ferro. Dopo la sue morte, forse per far dimenticare quella presenza ingombrante, il nuovo Ceo lanciò un piano di mille assunzioni. Un grosso impegno, colloqui da mattina alla sera, ma della fase positiva del recruiting, ricordo il progetto di assumere ingegneri irlandesi per lo stabilimento dell’Aquila. Me ne occupai anche io perché conoscevo bene l’inglese e mi divertiva l’idea di alloggiare qualche settimana nel migliore albergo di Dublino. Mi hanno fatto poi capo del personale di una piccola società del gruppo. Una promozione, ma io volevo fare le relazioni industriali, le trattative con le organizzazioni sindacali esterne ed interne, i rapporti con i ministeri, con le istituzioni. Pensavo fosse giusto mediare, trovare soluzioni, negoziare tutto. E lì c’era la politica e l’azione.

In questo paese, una volta che sei fuori, sei fuori

Da funzionario delle relazioni industriali ho cominciato a seguire la progressiva deindustrializzazione di questo paese. Una parte degli esuberi di personale era determinata dalla tecnologia, certo, ma il grosso era il frutto della volontà di tagliare i costi fissi e aumentare i profitti.
Il gioco funzionava più o meno così: l’azienda presentava un piano industriale pluriennale, al cui termine inesorabilmente veniva dichiarata la necessità di ridurre gli organici e quantificato il numero di esuberi, il sindacato contestava, chiedeva contropartite, assunzioni, formazione, incentivi salariali, buonuscite, insomma faceva il suo mestiere.
Dopo un po’ la situazione precipitava, insomma si drammatizzava, veniva coinvolto il governo che in veste di mediatore concedeva ammortizzatori sociali in quantità specifiche e piovevano pre-pensionamenti, mobilità lunghe (sette anni al Sud, sei al Nord), casse integrazioni straordinarie di due, tre, cinque anni. E c’erano anche lavoratrici e lavoratori contenti di andare in pensione a 45 anni. Intanto le fabbriche si rimpicciolivano sempre più fino a che un bel giorno venivano chiuse. E allora tutti a casa.

Ho seguito la progressiva distruzione di questo paese

A quel tempo i ricercatori, i produttori di software erano rimasti indenni. Erano considerati ancora core business come il service di alto livello. Il resto, pezzo dopo pezzo, inesorabilmente, andava in outsourcing. La parola ramo d’azienda era diventata una sorta di mantra. A volte era una forma di appalto del licenziamento posticipato, in genere di tre anni. Quasi sempre comunque le cessioni finivano male. C’erano poi i cosiddetti “esodi”, dimissioni incentivate e l’outplacement , gli specialisti della ricollocazione, che però era di fatto una chimera. Le percentuali di successo erano bassissime. Perché in questo paese una volta che sei fuori, sei fuori.
Alla fine degli anni ‘90 sono andato in una grande multinazionale tedesca, sempre operante nel settore telecomunicazioni, dove continuavano le chiusure di stabilimenti, fra cui quello dell’Aquila, dove di ingegneri irlandesi non c’era più neanche l’ombra. Io ero capo del personale di uno stabilimento dell’hinterland milanese, che di efficientamento in efficientamento aveva ridotto – anche grazie al mio contributo – di due terzi gli organici..
Anche quei pochi giovani che entravano grazie alle nuovi leggi sul lavoro, sempre più flessibili, sempre più leggere, erano in una situazione di perenne precarietà. Oggi c’erano, dopo sei mesi sparivano e ne entravano altri.

Rovina industriale

Alla fine hanno deciso di vendere tutte le attività relative alle telecomunicazioni, considerate ormai “mature”, ai concorrenti. Tremila persone. Quel che restava della produzione ai liquidatori americani. Ma adesso toccava anche a tutti gli altri, agli intoccabili. Anche quelli del software (i “ricercatori”), i tecnici specializzati, i commerciali, i finanziari, gli staff. Tutti prima o poi venivano messi in cassa integrazione o venivano licenziati. Io sono finito in una piccola società con il compito di gestirne la ristrutturazione. In un anno da 300 siamo rimasti in 70.
Ormai anche io non servivo più a niente. Ero un esubero. Dopo sei mesi di mobbing scientifico abbiamo trovato un’intesa economica e sono uscito dal mondo in cui avevo lavorato 25 anni. Avevo visto la cancellazione di più di 20mila posti di lavoro. Nell’ultimo stabilimento dove avevo lavorato, oggi volano indisturbati i corvi mentre l’erba invade pian piano parcheggi ed uffici. Un paesaggio di rovina industriale.

Sotto i miei occhi è passata la cancellazione di 25mila posti di lavoro

C’è chi sacrifica l’intera esistenza a un’identità lavorativa. Sei la tua professione. E basta. Quando quell’identità sparisce è un dramma. Ci sono stati suicidi, separazioni. Chissà che fine han fatto in tanti. Io ho sempre cercato di mantenere una specie di schizofrenia controllata rispetto alla mia vita nel suo complesso. Non ho mai smesso di scrivere e studiare, ad esempio. Intellettuale e quadro industriale. A prezzo di nevrosi, ma la libertà ha sempre un prezzo.
Ho aspettato proposte di lavoro sperando che non arrivassero troppo in fretta e anche che non arrivassero proprio. Ero tornato alla situazione post laurea. Mi son preso un sabbatico, un anno di studi, un viaggio in Europa, un piccolo saggio per una rivista filosofica. Ho tradotto alcuni discorsi dei Nobel dallo spagnolo e dall’inglese per un’antologia. Neruda, Solzenicyn. Una festa.
Avevo anche un “piano b”. Mi tornava in mente “Taxi driver”. Avevo letto Gazdanov. Mi piaceva la figura del tassista. Gente libera. Mi era sempre piaciuto chiacchierare con i tassisti. Ero interessato al loro lavoro, mi incuriosiva. Stare in auto avendo rapporti con ogni genere di persone, ma limitati nel tempo, mi sembrava infinitamente meglio che la prigionia dell’ufficio dove poteva accadere di dover sopportare tutti i giorni l’ultimo degli imbecilli.

Un mestiere inattuale

Vivevo in centro a Milano, una casa in affitto con gli affreschi. La segretaria. La macchina aziendale. Un piccolo borghese di successo.
Ma quando ti ritrovi disoccupato a 50 anni, in un paese strangolato dalla crisi economica, sull’orlo del fallimento e in piena deindustralizzazione, sei messo male. E nessuno più di me sapeva cosa era un esubero. Avevo bisogno di un mestiere inattuale.
L’attualità era fatta di rotelline espulse dall’ingranaggio: esodi, esuberi, licenziamenti. E un oceano di precarietà.
Ho investito la liquidazione nella licenza taxi. E così mi sono trovato immerso nel famoso proletariato, che fino ad allora non avevo conosciuto se non indirettamente. Io in ufficio, loro in fabbrica. Devo ringraziare i tassisti. Alcuni possono apparire rozzi, volgari, con una bassa scolarità, alcuni vivono nelle periferie, ma tutti fanno un lavoro duro, ripetitivo, pericoloso, usurante, mai banale.

Avevo bisogno di un mestiere inattuale

Nell’immaginario il tassista è un ricettacolo di storie. O più semplicemente il vetturino, il postiglione, il fido autista che ti riporta a casa dopo una cena d’affari o un’avventura galante che non ti puoi permettere. Nella realtà, è lui che ti giudica al primo sguardo. Il primo giudizio è: “Questo è pericoloso o no?”. E subito dopo: “Sarà una corsa tranquilla o mi infastidirà tutto il tempo?”. E c’è un perché. Il tassista che non giudica correttamente rischia la vita. In macchina l’incolumità è sempre a rischio. Questo aspetto all’inizio mi ha sconvolto. Hanno anche tentato di rapinarmi. Poi ci fai l’abitudine e impari a giudicare.

Contro Monti e Uber

Ho odiato subito Monti. I benpensanti lo salutavano come un liberatore, un uomo di stile dopo le cene eleganti berlusconiane. Ma per me era l’espressione pura del neoliberismo. Un classico funzionario del capitale completamente indifferente ai destini delle persone. Non mi sbagliavo. Nel primo mese di governo mi ha ritardato la pensione di quattro anni. E Milano è fatta di pavé e ti spacca la schiena a forza di microtraumi.
Subito dopo voleva liberalizzare i taxi. Azzerare il valore della licenza e moltiplicare l’offerta senza alcun rapporto con la domanda. Voleva dare un segnale di equità, diceva, colpendo una categoria a suo dire simbolo della destra, dopo aver colpito i pensionati “ di sinistra”. Nel gennaio 2012, con cinque gradi sotto zero, ho scioperato dieci giorni di fila. La prima volta da quando ero studente. Ho imparato che fra i tassisti è dura per i crumiri.
Ho conosciuto un mondo fantastico in cui lo sciopero è o non è. Una categoria di individualisti può diventare una forza compatta. Avevo visto giusto: una consapevolezza di classe per una professione inattuale. C’è chi ha preso la broncopolmonite, con dieci giorni di blocco coi fuochi accesi in strada. C’era chi mostrava le foto dei figli, dicendo: “Questi sono quelli che Monti vuole uccidere”. I tassisti mi hanno insegnato cosa è il conflitto di classe nella realtà, non nei convegni. Anche se loro non lo chiamerebbero mai così.

Tutti consumatori, nessun cittadino

Poi, nel 2013, è arrivata Uber. Sono stato tra i primi ad oppormi. Non è una compagnia di trasporti, e tantomeno una tecnologia: è una banca che raccoglie cash in tutto il mondo. Vuole sostituirsi al servizio pubblico, sfruttando gli operatori senza neppure assumerli, non ha costi, se non la lobby sui governi. Liberalizzare, privatizzare, la canzone è sempre quella. Tutti consumatori, nessuno cittadino.
Gli autisti costretti a comprare i mezzi e a incassare tariffe impossibili di cui la app trattiene un quarto vengono rapidamente ridotti in semi-schiavitù. È il caporalato digitale. Il dominio dell’intermediario. La svalutazione totale del lavoro.
E infatti rapidamente l’affaire è diventato un simbolo, l’uberizzazione del mondo la chiamano. Ma non c’è nulla di nuovo, è sfruttamento primordiale, cancellazione dei diritti, cultura dello scarto. È neoschiavismo.
E così mi ritrovo, di nuovo, a sessant’anni, esubero, ridondanza, scarto. Una nemesi, un destino. Ma non da solo questa volta, e, almeno, dalla parte giusta.