giovedì 20 marzo 2025

Guida al boicottaggio di aziende e prodotti israeliani


Quali sono le aziende e i prodotti da boicottare in Italia?

Guida aggiornata di BDS Italia al boicottaggio mirato contro le complicità con Israele

Il movimento BDS ha definito gli obiettivi di boicottaggio e di pressione a livello internazionale contro aziende complici del genocidio e del sistema israeliano di colonialismo, occupazione e apartheid e contro i prodotti israeliani in una guida, che vi invitiamo a consultare. Tuttavia, non tutte le aziende incluse nella guida del movimento BDS internazionale sono presenti in Italia. Quindi BDS Italia ha definito specifici obiettivi di boicottaggio da parte dei consumatori che includono aziende complici e prodotti israeliani presenti nel nostro paese che trovate elencati qui sotto. 

Gli obiettivi di boicottaggio di BDS Italia sono riassunti in questo volantino che vi invitiamo a scaricare e diffondere. 

L’elenco di aziende e prodotti da boicottare è in continuo aggiornamento: nuove campagne vengono avviate contro aziende complici dei crimini di Israele, mentre altre vengono sospese nel caso di vittoria (vedi per esempio quella contro Puma che non ha rinnovato la sua partnership con la Israeli Football Association). 

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Il movimento BDS accoglie con favore tutti i boicottaggi di qualsiasi società complice dell'apartheid israeliana e del genocidio israeliano dei palestinesi a Gaza. Ma le liste con centinaia di marchi che girano sui social media non sono molto utili perché così si rischia di disperdere le forze e di non ottenere risultati. La questione è come rendere i boicottaggi più efficaci e avere un maggiore impatto per fare in modo che le aziende complici rispondano della loro complicità nell’oppressione dei palestinesi. 

 

Il movimento BDS utilizza il metodo storicamente vincente dei boicottaggi mirati, concentrando strategicamente l’azione su un numero relativamente ridotto di aziende e prodotti accuratamente selezionati per ottenere il massimo impatto. Sono aziende che giocano un ruolo chiaro e diretto nei crimini di Israele contro i palestinesi, così come nella violazione dei diritti di altri popoli e comunità, e rispetto alle quali c'è una reale possibilità di vittoria. Ogni vittoria del movimento BDS contro un’azienda complice è un monito a tutte le altre.

Il movimento BDS colpisce la complicità, non l'identità. Quando si tratta di aziende israeliane, non essere complici significa non essere coinvolti nell'occupazione militare, nell'apartheid o nel colonialismo d’insediamento di Israele e riconoscere pubblicamente i diritti dei palestinesi ai sensi del diritto internazionale, in primo luogo il diritto al ritorno dei rifugiati in conformità con la risoluzione 194 delle Nazioni Unite. Per quanto ne sappiamo, non esistono aziende israeliane che soddisfino queste condizioni.

Tutte le società internazionali i cui affari con Israele contribuiscono al genocidio, all'apartheid, alla colonizzazione o all'occupazione illegale potrebbero essere complici di gravi violazioni del diritto internazionale e quindi i loro dirigenti e membri del loro consiglio di amministrazione essere ritenuti responsabili. Ciò è particolarmente vero alla luce del parere della Corte internazionale di giustizia di gennaio 2024 sul fatto che Israele sta plausibilmente perpetrando un genocidio a Gaza, nonché del parere consultivo giuridicamente vincolante del 19 luglio che afferma che l'occupazione e il sistema di apartheid di Israele sono illegali.

Di seguito sono elencate le aziende e i prodotti principali obiettivi di boicottaggio dei consumatori in Italia.

 

OBIETTIVI PRIORITARI DI BOICOTTAGGIO DI BDS ITALIA

 

Boicotta Carrefour

Carrefour è complice del genocidio. Carrefour-Israele ha sostenuto i soldati israeliani che partecipano al genocidio dei palestinesi a Gaza con doni di pacchi personali, mentre Carrefour Francia ha taciuto su questo fatto. Nel 2022, Carrefour ha stretto una partnership con la società israeliana Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitan, entrambi coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani contro il popolo palestinese, traendo profitto dall’occupazione illegale. Le prove dimostrano anche che c'è almeno una filiale a marchio Carrefour in un insediamento illegale nei territori palestinesi occupati. Carrefour ha anche ricevuto prestiti da quattro grandi banche israeliane complici e ha stabilito una partnership partnership con sei start-up israeliane complici ad alta tecnologia che si occupano di intelligenza artificiale, sicurezza informatica e altro. Nel 2024, la campagna di boicottaggio, che ha portato alla chiusura dell'intera attività di Carrefour in Giordania e Oman, ha contribuito al crollo drastico dei i profitti netti di Carrefour (meno 50% rispetto al 2023).

Info dettagliate sulla campagna qui

TEVA? No, grazie!

Teva è un'azienda farmaceutica israeliana e uno dei maggiori produttori di farmaci generici al mondo. Teva sostiene il genocidio in atto per mano di Israele dall'ottobre 2023, ma ha anche beneficiato per decenni dell'occupazione illegale delle terre palestinesi da parte di Israele, permettendo all'azienda di sfruttare illegalmente il mercato palestinese. Farmaci generici alternativi sono ora molto più disponibili che in passato nella maggior parte dei paesi.

Info dettagliate sulla campagna qui.

 

Altre aziende e prodotti da boicottare

Hewlett Packard (HP)

Hewlett Packard (HP), che comprende Hewlett Packard Enterprise (HPE) e HP Inc., è un importante sostenitore dell'occupazione israeliana. Attraverso le sue collaborazioni con il Governo, l'esercito, le prigioni e la polizia israeliani, HP fornisce un supporto tecnologico e logistico fondamentale che permette i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità, come la costruzione di insediamenti illegali e l'apartheid nei territori palestinesi occupati. HPE sostiene l'Autorità israeliana per la popolazione e l'immigrazione, un pilastro del sistema di apartheid, fornendo tecnologia per le sue banche dati e sistemi informatici. HP Inc (USA) fornisce servizi agli uffici dei leader del genocidio, il premier israeliano Netanyahu e il ministro delle Finanze Smotrich.

DELL

Dell Technologies fornisce server, servizi di manutenzione e attrezzature legati alle forze armate israeliane nell'ambito di un contratto da 150 milioni di dollari per il 2023, finanziato dagli aiuti esteri degli Stati Uniti. Dell è impegnata nella continua pulizia etnica di Israele nei confronti dei palestinesi indigeni, con attività di ricerca e sviluppo nel parco cibernetico nazionale di Israele che cerca di rafforzare gli insediamenti illegali nel Naqab (Negev), sfollando le comunità beduine palestinesi. Un mese dopo l’inizio del genocidio israeliano di Gaza, il fondatore e amministratore delegato Michael Dell ha donato a Israele azioni per 350 milioni di dollari, consolidando ulteriormente la partnership genocida tra Israele e Dell Technologies.

Intel

Nel dicembre 2023, durante il genocidio per mano di Israele a Gaza, Intel ha annunciato che avrebbe investito 25 miliardi di dollari nell'Israele dell'apartheid. Nel giugno 2024, a seguito di prolungate pressioni del BDS, e in risposta soprattutto al rischio finanziario di investire in una #ShutDownNation, il gigante tecnologico ha abbandonato il progetto, secondo i media finanziari israeliani. Per decenni, Intel è stato il più grande investitore internazionale nell’Israele dell’apartheid. Il suo impianto di "Kiryat Gat" è costruito su un terreno all'interno dei confini del villaggio palestinese di Iraq al Manshiya, ripulito etnicamente, raso al suolo e poi sostituito dall'attuale insediamento israeliano. Intel rimane profondamente complice nel fornire risorse di guerra genocida di Israele, pertanto non comprate computer e altri apparati informatici con processori Intel.

Siemens

Siemens (Germania) è il principale appaltatore dell'Interconnettore Euro-Asia, un cavo elettrico sottomarino Israele-UE progettato per collegare all'Europa le colonie illegali di Israele nei territori palestinesi occupati.In questo modo Siemens sostiene l’occupazione israeliana. Gli elettrodomestici a marchio Siemens sono venduti in tutto il mondo.

AXA

Il gigante assicurativo AXA (Francia) detiene 150,43 milioni di dollari in azioni e obbligazioni di undici società che hanno inviato armi in Israele durante il genocidio contro i palestinesi a Gaza, tra cui Boeing e General Dynamics. Le armi di entrambe le aziende erano direttamente collegate agli attacchi israeliani contro Gaza, agli omicidi di massa, come il bombardamento del campo profughi di Tel al-Sultan a Rafah, il 26 maggio, e il bombardamento del 10 settembre contro i palestinesi che si rifugiavano ad al-Mawasi, che Israele aveva designato come "zona sicura".

SodaStream 

SodaStream è un'azienda israeliana che è attivamente complice della politica israeliana di sfollamento dei cittadini beduini-palestinesi indigeni dell'attuale Israele nel Naqab (Negev) e ha una lunga storia di discriminazione razziale nei confronti dei lavoratori palestinesi.

RE/MAX

RE/MAX (USA) commercializza e vende proprietà nelle colonie israeliane illegali costruite su terre palestinesi rubate, consentendo così la colonizzazione di Israele della Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est.

Disney+

La Disney e la sua filiale Marvel sono complici nel glorificare il regime israeliano di genocidio e apartheid contro i palestinesi indigeniCaptain America: Brave New World della Marvel e della Disney hanno come protagoniste rispettivamente Shira Haas e Gal Gadot, che hanno consapevolmente e inconfutabilmente assunto il ruolo di ambasciatrici culturali di Israele, rappresentando direttamente la propaganda del Israele genocida. Per Capitan America, Marvel e Disney fanno rivivere il personaggio razzista di Ruth Bat-Seraph, la cui storia decennale include il fatto di lavorare per il Mossad. Disney+ è quindi chiaramente coinvolto nel permettere il genocidio di Israele disumanizzando i palestinesi. Annullate o non sottoscrivete l'abbonamento a Disney+!

Reebok 

Dopo il ritiro di Puma e dell’italiana Erreà grazie alla campagna BDS, Reebok è diventato il nuovo sponsor ufficiale dell’Israel Football Association, che include nei suoi campionati ufficiali squadre delle colonie illegali nei territori palestinesi occupati e sostiene il loro mantenimento, contraddicendo il diritto internazionale e il regolamento della FIFA.

McDonalds

L’affiliato israeliano del marchio ha donato pasti e bevande al personale militare israeliano impegnato nel genocidio contro i palestinesi a Gaza e ha promosso questa forma estremamente provocatoria e razzista di complicità sui lsuo canali social media.

Coca Cola

Coca-Cola Israele gestisce un centro di distribuzione e di refrigerazione regionale nella colonia illegale di Atarot. Inoltre, la sua filiale, Tabor Winery, produce vini provenienti da uve provenienti da vigneti situati su terreni occupati nelle colonie illegali in Cisgiordania e nel Golan siriano. I soldati israeliani che partecipano al genocidio in corso sono stati spesso fotografati con lattine di Coca-Cola, donati loro da vari gruppi che consentono il genocidio. Alternative locali stanno spuntando in tutto il mondo per sostituire Coca-Cola.

 

Prodotti alimentari israeliani

L’agricoltura israeliana ha sempre giocato un ruolo importante nella colonizzazione della Palestina, sottraendo terra, acqua e altre risorse alle popolazioni indigene e distruggendo l’agricoltura palestinese. Oltre a far parte di un commercio che alimenta l'economia di un sistema di apartheid coloniale, prodotti agricoli (come avocado, datteri, arachidi, melagrane, agrumi, ecc.) e vini israeliani, provengono spesso da colonie illegali su terre palestinesi rubate, anche se etichettati in modo fuorviante come "Made in Israel". Le aziende israeliane di esportazione di prodotti agricoli, come Mehadrin, Hadiklaim e Carmel-Agrexco, sono tra i principali beneficiari della distruzione dell’agricoltura palestinese e sono complici dell'occupazione illegale e del regime di apartheid. I prodotti agricoli israleinai vengono commercializzati con questi marchi principali: Carmel, King Salomon, Jordan River, Jordan Plains, Ventura.

Boicottate i prodotti israeliani presenti nei negozi e supermercati dove fate acquisti e chiedete ai rivenditori che vengano rimossi dagli scaffali. Controllate le etichette e se non sono chiare chiedete al responsabile del negozio.

Controlla la spesa con Boycat

 Il movimento BDS ha stretto una partnership con Boycat, una piattaforma e una applicazione innovativa per lo shopping etico, al fine di consentire alle persone di partecipare in modo più efficace alle campagne BDS mentre fanno la spesa. Al contrario di altre app disponibili, Boycat classifica le aziende in base al livello del loro coinvolgimento nei crimini di Israele e alle priorità del movimento BDS. Ciò consente di concentrarsi sulle campagne strategiche del movimento BDS, imparando come agire concretamente anche contro altre società complici implicate nel genocidio, nell’apartheid e nell’occupazione illegale di Israele.

Scarica la app e controlla gli acquisti per evitare che sostengano il genocidio e l’oppressione dei palestinesi.

da qui

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