solo adesso leggo i racconti di Gianni Celati, una bellissima sorpresa, alcuni sono molto belli, gli altri di più.
ogni tanto sembra che li abbia scritti Dino Buzzati (è il complimento migliore per Celati, secondo me)
buona (imperdibile) lettura.
Scrive
Gianni Celati:
Questi
sono racconti scritti nell'arco di vent'anni, poi riscritti a lungo per tenermi
occupato e vedere che cosa succede... Sono racconti di studenti e di girovaghi,
di qualcuno che vuole diventare santo nel deserto e qualcun altro che si perde
correndo dietro alle voci, d'un ragazzo che corteggiava sua mamma e d'un
mendicante che diceva di aver parlato con Dio. Poi c'è la storia della prima
volta che sono sbarcato in America, la storia di una celebre modella, e infine
il racconto di Cevenini e Ridolfi che si perdono in Africa.
E al terzo libro di Celati (secondo di racconti
in senso proprio) ne apprezzo davvero contenuto e stile. Sul precedente
Narratori delle Pianure mi veniva da dire: "saranno i suoi
sillabari?" (con riferimento a Parise) ma forse la definizione è più
calzante qui, dato il tono sempre in qualche modo (e volte esplicitamente)
fantastico e di parabola di questi racconti brevi (sempre intorno alle 20
pagine), animati da personaggi memorabili e raccontati con leggerezza. Il
cinema naturale di Celati è quello che nasce da storie popolari scritte e
riscritte in 20 anni, che si fanno universali e toccano a tratti il capolavoro.
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