I continui attacchi a Sahra Wagenknecht e al suo patito BSW sono parte di una strategia per delegittimare una sinistra vera ma scomoda, che sfida l’ordine economico capitalistico e i rapporti di forza geopolitici attuali.
La colpa
principale del partito BSW e della sua leader è la critica all’austerità
imposta dall’UE e la critica costante alla NATO, inoltre da molto fastidio il
fatto che sostiene sempre e contro tutti i mass media la causa palestinese e
punta sempre sulla valorizzazione dei lavoratori. L’accusa infamante che viene
sempre, anche dalla stampa ultrasservita italiana, è che sia “rossobruna”, cosa
assolutamente non vera.
Dopo che
aveva raggiunto il 7 per cento alle elezioni europee l’esclusione di BSW,
il partito di Sahra Wagenknecht (Con 2.468.670 voti pari al 4.970%),
dal parlamento tedesco ha scatenato molte reazioni alcune imbarazzanti. Se da
un lato i suoi sostenitori vedono in questa sconfitta un duro colpo e una grave
sconfitta per la rappresentanza delle classi popolari, dall’altro, molti
nell’area “progressista” o presunta tale, hanno accolto la notizia con
incredibile soddisfazione, forse per continuare a ignorare i problemi e i
diritti sociali di milioni di persone. Invece di essere dispiaciuti che per
poco più di diecimila voti non sono entrati nel Bundestag (parlamento
federale tedesco) 50 deputati di sinistra, espressione del voto di operai,
pensionati, persone povere e senza tutele e precari dal punto di vista
lavorativo.
Questa
grande ostilità ideologica dei “progressisti” e il suprematismo morale con cui
il partito della Wagenknecht è stato trattato rivelano una dinamica politica
molto più ampia, in cui ogni deviazione dall’ortodossia liberale-progressista
viene bollata incredibilmente come estremismo.
BSW ha avuto
il merito – o la “colpa” per i suoi detrattori – di riportare la sinistra tra
le classi lavoratrici, dai precari ai disoccupati, fino ai piccoli imprenditori
messi in difficoltà dalle politiche economiche europee.
La sua
azione politica si concentra sulle condizioni materiali di vita di questi
gruppi sociali ampiamente emarginalizzati, cercando di sottrarli alla
propaganda reazionaria e retorica nazionalista di Alternative für
Deutschland. Questo approccio, incentrato su una critica serrata e
ampiamente giustificata all’austerità e alla deregolamentazione del mercato del
lavoro, rompe finalmente con una sinistra, o presunta tale, che si è
progressivamente distaccata dalle questioni sociali, della disuguaglianza ed
economiche per abbracciare solo ed esclusivamente le battaglie per
l’ampliamento e la difesa dei diritti civili.
Il partito
di Wagenknecht denuncia apertamente la competizione sleale generata
dall’allargamento dell’Unione Europea del 2004 a dieci Stati con Welfare debole
e salari estremamente bassi. Proponendo che ci sia l’adeguamento dei sistemi di
Welfare e salari ai livelli più alti.
In verità la
demonizzazione di BSW e di Sahra Wagenknecht non nasce dalla sua posizione
sull’immigrazione. Il vero nodo dello scontro è la politica estera. Wagenknecht
ha da sempre osato sfidare la linea dominante sulla guerra in Ucraina,
opponendosi all’allineamento acritico della Germania alla NATO e
agli Stati Uniti.
Ha affermato
con grande realismo che l’interesse tedesco ed europeo non è un’escalation
bellica contro la Russia, ma cercare di mediare ed evitare invasioni, guerre e
conflitti con un ritorno a una politica di cooperazione economica tra Est e
Ovest, dove L’Europa abbia un ruolo centrale come ponte diplomatico tra le
grandi potenze.
A tutto
questo si aggiunge il sostegno sempre netto e costante di BSW alla causa
palestinese, un tema che rappresenta un ulteriore elemento di rottura rispetto
all’agenda del mainstream politico e mediatico tedesco.
Wagenknecht
ha denunciato il fatto che la sinistra, sia in Germania che in Europa, non sia
più percepita dai suoi tradizionali elettori, che si astengono o votano forze
reazionarie, come la forza politica della giustizia sociale, ma come il
baluardo di un’agenda di una ultramoderata sinistra post-umanista incentrata su
temi come la maternità surrogata, diritti civili, genitore uno e due, e solo di
questi temi. Si tratta di una constatazione basata sui dati elettorali, che
mostrano un continuo e progressivo allontanamento dei lavoratori, degli operai
e delle classi popolari dalla sinistra ultramoderata od ormai oggettivamente
politicamente centrista. BSW viene ostracizzato e diffamato perché chiaramente
disturba il governo tedesco che sarà nella prossima legislatura ancora più
conservatore e l’establishment ultraliberista e guerrafondaio europeo.
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