Denunciato per resistenza a pubblico ufficiale un militante di Potere al Popolo dopo la manifestazione che si è svolta sabato 22 febbraio a Terni contro il decreto sicurezza del governo Meloni.
L’iniziativa
promosso da Terni Solidale cui hanno aderito tante realtà associative,
sindacali e politiche della città* si è svolta senza alcuna tensione, il corteo ha
espresso con determinazione la totale contrarietà ai provvedimenti repressivi
che il governo cerca di far passare in violazione della costituzione, un
provvedimento che criminalizza le lotte sociali, sindacali e politiche nonché
alcuni soggetti sociali intesi come il nemico: migranti, detenuti, centri
sociali, attivisti contro le grandi opere.
Sembra però che alla stazione di Terni tre “solerti” agenti della POLFER
forse abbiano “pensato” che il DDL sicurezza fosse stato già approvato al
Senato e, vedendo un manifestante che doveva prendere il treno per Perugia, un
militante di Potere al Popolo, per il solo fatto che portasse una bandiera
palestinese è stato fermato, il suo zaino perquisito e alla fine,
incredibilmente, il militante è stato anche denunciato per “resistenza a
pubblico ufficiale” !
il
comunicato di Potere
al Popolo Terni
Potere al
Popolo denuncia un grave episodio di abuso di autorità ed intimidazione nei
confronti di chi pratica il proprio diritto a manifestare da parte di tre
agenti della polizia ferroviaria presso la stazione di Terni.
Dopo la
manifestazione contro il ddl 1660, certamente determinata ma festosa e
pacifica, che ha attraversato le vie del centro cittadino, un militante di
Potere al Popolo è stato fermato e identificato da tre agenti della Polizia
Ferroviaria presso la stazione di Terni, dove si era recato per prendere il
treno e tornare a casa a Perugia. Gli agenti hanno voluto che srotolasse le
bandiere che portava con sé (una della Palestina e una di Potere al Popolo) per
prenderne visione.
Il nostro
compagno si è subito mostrato disponibile, presentando i propri documenti e
mostrando le bandiere, ma alla richiesta agli agenti di potersi recare a
prendere il treno per tornare a Perugia la risposta ricevuta è stata un secco
“tu non vai da nessuna parte”.
Il nostro
compagno è stato quindi condotto negli uffici della Polfer, dove il suo zaino è
stato perquisito; è stato rilasciato solo dopo che il suo treno era già partito
e gli è stata notificata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, che
non c’è mai stata.
Questo
episodio inaccettabile conferma che il clima repressivo che si respira in tutto
il Paese e che abbiamo denunciato con la partecipata manifestazione di sabato,
si va facendo pesante anche nella nostra città.
Come abbiamo
ribadito alla manifestazione, se qualcuno pensa di poter limitare il nostro
diritto a manifestare con atti di intimidazione e repressione poliziesca ha
capito male. Torneremo presto a riempire le strade della nostra città con le
nostre bandiere, le nostre grida e la nostra determinazione.
Non potete
fermare il vento, gli fate solo perdere tempo.
il commento a Radio Onda
d’Urto di Franco Coppoli di Terni Solidale Ascolta o
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