venerdì 7 gennaio 2022

Big Pharma tra immensi profitti e sovrapproduzione: il business perfetto dei vaccini - Linda Maggiori

 

 

“La produzione di vaccini COVID-19 raggiungerà oltre 12 miliardi entro la fine dell’anno 2021 e 24 miliardi entro la metà del 2022, momento in cui le forniture di vaccini molto probabilmente supereranno la domanda globale”. Dice l’IFPMA (The International Federation of Pharmaceutical Manufacturers & Associations), in gergo, la Big Pharma.

La produzione di vaccini 2022 è quindi programmata in 2 miliardi di dosi / mese (24 Miliardi all’anno): abbastanza per 3 dosi procapite per l’intera popolazione mondiale.

Dei 5,8 miliardi di popolazione adulta del mondo, però, solo 3,3 miliardi di persone sono state vaccinate.

Visto che i paesi poveri (circa 2 miliardi di persone) non saranno in grado di fare (nello scenario più ottimistico) più di due dosi (a testa) per la difficoltà di mantenere la catena del freddo e di gestire la distribuzione del vaccino in paesi poverissimi (che mancano di energia e acqua potabile), è molto probabile che sulla testa dei cittadini dei paesi “sviluppati” penderà una quarta e quinta dose entro la fine del 2022.

Ad ogni modo la Commissione Europea si è già portata avanti coi lavori, prenotando 4.2 Miliardi di dosi (per un totale di 9 dosi per ogni europeo).

Le aziende hanno annunciato che stanno già aggiornando le dosi per la variante Omicron, una variante che sebbene non sembri pericolosa, ha spinto la Big Pharma a “rinnovare” il prodotto.

D’altra parte questi vaccini sembrano essere caratterizzati dall’obsolescenza programmata e dopo 3-5 mesi si attenua il loro effetto, anche perché a differenza di altri virus, questo ha una capacità di mutare molto elevata. Lo stesso professor Enrico Bucci suggerisce: “La capacità neutralizzante dopo la terza dose decade comunque molto già a tre mesi, nel caso di Pfizer”.

Cosa accadrà? Verranno imposti Green Pass che scadono ogni 3 mesi?

Albert Bourla, amministratore delegato della Pfizer, dal canto suo, sta da tempo rassicurando gli investitori che saranno necessari richiami per anni e quindi la sua azienda resterà in una posizione dominante.

Un articolo del Financial Times (pubblicato anche su Internazionale 10-16 dicembre 2021) ha svelato le tecniche manageriali della Pfizer per occupare una posizione dominante: “E’ diventata una gara chi prenota più vaccini, li riceve più velocemente”. Dice Jonathan Cushing, di Transparency International intervistato dal Financial Times. Strategie di marketing che si legano a strategie di impunità: la Pfizer ha chiesto a tutti i paesi di modificare le loro leggi nazionali per proteggere i produttori da azioni legali.

Così, se da una parte le maggiori multinazionali farmaceutiche non hanno alcuna intenzione di rinunciare al brevetto per i vaccini Covid 19, dall’altra parte assicurano di produrre una quantità abnorme di vaccini (già ordinati dal G20) che a giugno “supererà la stessa domanda globale” (cit).

Ma che senso ha superare la stessa domanda globale? Dobbiamo vaccinare anche gli alieni?

Perché sovrapprodurre?

La risposta è semplice, provando a ragionare da manager: perché è un business da sogno.

Quando hai costi di sviluppo (rischio) pagati dallo stato; quando i tuoi clienti (gli Stati) sono i tuoi promotori di vendita e vogliono imporre il tuo prodotto ad altri consumatori; quando hai una condizione di mercato detto in gergo “sellers market” comanda chi vende; quando puoi programmare la produzione di anno in anno con la certezza di aver già pre venduto, quando ogni punto è soddisfatto, la tua operazione di marketing è praticamente perfetta.

Il capitalismo si basa da sempre su questi meccanismi: produrre più del necessario e indurre il consumo al di là dell’effettivo bisogno.

In questo caso hanno scoperto una miniera d’oro, visto che per produrre 24 miliardi di dosi occorrono 36 miliardi di euro, ma poi i profitti sono 432 mld di euro. Secondo Jeoffry Porges, analista finanziario, “è stato un colpo di fortuna che capita una volta in un secolo” (Financial Times).

Ma chi c’è dietro la Big Pharma? Black Rock, Vanguard e Wellington, sono tra i più grandi fondi di investimento che possiedono, rispettivamente, l’8,12%, il 7,46% e il 4,22% della Pfizer. BlackRock è la più potente e ricca società d’investimenti al mondo, gestisce un patrimonio di più di 8.000 miliardi di dollari ed è stata definita “banca mondiale ombra”. Vanguard Group è un’altra società d’investimenti statunitense, ha asset per oltre 5.000 miliardi e, in quanto a negoziazione di fondi, è seconda sola a BlackRock.

Le azioni BackRock sono aumentate del 70% dall’inizio della pandemia. Diciamo che la pandemia sta fruttando più del petrolio e delle armi, altri settori dove queste società hanno solide e cospicue partecipazioni azionarie.
Le azioni Vanguard sono invece aumentate del 62% dall’inizio della pandemia.

La variante Omicron ha dato un’ulteriore impennata ai profitti, e sta già rendendo agli azionisti di Moderna e Pfizer più di 10 miliardi di dollari.

Curioso notare come BlackRock e Vanguard sono anche i maggiori investitori istituzionali di Facebook (BlackRock col 6,59%, Vanguard col 7,71%).

Alla luce dell’accertato legame finanziario tra il settore farmaceutico, quello finanziario e quello dei social network, chi può controllarne l’operato?” si chiede il Sole 24 ore, che non è certamente un giornale complottista.

Questi fondi di investimento, sono inoltre anche grandi acquirenti degli eurobonds. BlackRock è uno dei maggiori azionisti nelle più importanti quindici banche Europee, nonché consulente della Commissione Europea per la regolamentazione della Finanza Green (Taxonomia). Chissà perché l’Europa, quindi, è così sollecita a comprare vaccini in abbondanza?

Anche in Italia Black Rock ha i tentacoli un po’ ovunque, azionista di peso di Intesa Sanpaolo (al momento la più grande banca italiana), controlla Banco Popolareè il maggiore investitore di UnicreditBanca Popolare di Milano, ed ha quote importanti in Rai Way, Telecom ItaliaFiatAssicurazioni Generali, ENEL ed è in trattativa per una partecipazione in ENI .


E’ così assurdo e complottista affermare che le scelte politiche, sanitarie, sociali, ecologiche di un paese siano fortemente condizionate dagli interessi di questa potente lobby finanziaria?

Concludendo, fermo restando l’importanza dei vaccini nel prevenire la malattia grave soprattutto sulle fasce a rischio, è importante capire che ci troviamo davanti aziende che hanno sfruttato e stanno alimentando il panico per assicurarsi una domanda continuativa pluri annuale in eccedenza al reale fabbisogno. E’ importante inoltre capire come continuare la campagna vaccinale, affinché non sia lesiva dei diritti civili delle persone, e che (soprattutto nel Sud del Mondo) non distolga da altri problemi e sia mirata a chi ne ha effettivamente bisogno.

Si ringrazia Lorenzo Colacicchi per il contributo nella ricerca.

Fonti:

https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2021/02/02/pfizer-blackrock-facebook-banche/

https://www.blackrock.com/hk/en/products/241482/blackrock-euro-bond-d3-usd-fund
https://corporateeurope.org/en/2020/11/black-rocking-green-deal
https://www.reuters.com/business/finance/unicredit-shareholder-blackrock-voted-against-ceo-pay-2021-05-13/

https://www.ft.com/content/44948a25-7a00-4bd4-aec8-9e80fb860461 https://www.google.com/finance/quote/BLK:NYSE?sa=X&ved=2ahUKEwiPrrGXud_0AhU8SvEDHbKAANQQ3ecFegQICRAW&window=1Y

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