La
stella emette una gigantesca quantità di energia una volta ogni venti minuti,
precisa come un orologio.
Un gruppo di
astrofisici che sta mappando il cielo utilizzando le onde radio ha scoperto
qualcosa di veramente insolito: un oggetto che sta rilasciando una gigantesca
quantità di energia al ritmo di tre volte all'ora. Un fenomeno diverso da
qualsiasi altro mai visto prima: gli astrofisici che l'hanno scoperto
ipotizzano che possa essere una stella
di neutroni o una nana
bianca, ossia nuclei di stelle ormai morte e collassate su
se stesse, che possiedono un campo magnetico ultra potente. Ruotando su se
stesso nello Spazio, lo strano oggetto emette raggi di radiazioni che
attraversano la nostra linea di vista e risulta essere, per un minuto ogni
venti, una delle sorgenti radio più luminose del cielo. L'astrofisica Natasha
Hurley-Walker, del Centro internazionale di ricerca in radioastronomia (ICRAR, Australia), a capo
dello studio pubblicato su Nature, ha spiegato:
«Durante le nostre osservazioni questo oggetto appariva e spariva nel giro di
pochi minuti. Qualcosa del tutto inaspettato, e anche un po' inquietante per un
astronomo, perché non c'è nulla di noto nel cielo che si comporta allo stesso
modo. Ed è molto vicino a noi: a circa 4.000 anni luce di distanza, come dire
nel nostro cortile galattico».
L'oggetto è stato
scoperto da Tyrone O'Doherty, studente della Curtin University (Bentley,
Australia occidentale), utilizzando il telescopio Murchison Widefield Array (MWA) con una nuova
tecnica da lui sviluppata. «È fantastico che la fonte che ho identificato
l'anno scorso si sia rivelata un oggetto così particolare», ha affermato O'Doherty:
«l'ampio campo visivo e l'estrema sensibilità dell'MWA sono perfetti per
studiare l'intero cielo e rilevare anche gli imprevisti.»
La Via Lattea vista dalla Terra - il marcatore bianco sulla destra mostra la posizione da cui arrivano le pulsazioni cicliche. Natasha Hurley-Walker et all, 2022
I
TRANSITORI. Gli oggetti che si accendono e si spengono
nell'Universo sono chiamati transient (transitori), e non sono nuovi per gli astronomi.
L'astrofisica e coautrice dello studio, Gemma Anderson (ICRAR), ha affermato
che «quando si studiano i transitori si osserva solitamente la morte di una
stella massiccia o l'attività dei resti che lascia dietro sé». Vi sono
"transitori lenti", come le supernovae, che appaiono nel corso di pochi giorni e
scompaiono dopo alcuni mesi, e vi sono "transitori veloci", come le
stelle di neutroni chiamate pulsar, che si attivano e
si spengono in pochi millisecondi o al più secondi. Ma in questo caso è
qualcosa che si accende per un minuto ogni venti, ed è questa la stranezza.
L'oggetto misterioso
è incredibilmente luminoso, ma doveva essere più piccolo del Sole; emette onde
radio altamente polarizzate, ossia trasmesse su un piano ben preciso, e ciò
suggerisce che debba avere un campo magnetico estremamente forte. Hurley-Walker
ha affermato che le osservazioni corrispondono a un oggetto previsto dalle
teorie astrofisiche, chiamato magnetar a periodo ultra lungo: «È un tipo di stella di
neutroni che ruota lentamente e che è stato previsto esistere, ma nessuno si
aspettava di rilevarne direttamente uno come questo perché non ci aspettavamo
che fossero così brillanti. In qualche modo sta convertendo l'energia magnetica
in onde radio in modo molto più efficace di qualsiasi altra cosa che abbiamo
visto prima».
Non appena sarà
possibile riposizionare il radiotelescopio in modo da osservare quella porzione
di cielo, lo studio proseguirà per cercare di capire se le pulsazioni
continuano o meno. «Se lo fa, ci sono telescopi nell'emisfero australe e anche
in orbita che possono puntare direttamente in quella direzione», spiega
Hurley-Walker, che si ripromette anche di rianalizzare il vasto archivio
dell'MWA alla ricerca di segnali analoghi: «Un'analisi approfondita del
materiale che già possediamo ci potrà dire se quanto osservato è un evento
raro, una tantum, o una nuova popolazione di oggetti che non avevamo mai notato
prima».
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