mercoledì 12 gennaio 2022

Confessioni tardive: “Abbiamo indotto una psicosi di massa” – Alberto Capece

 

La psicosi di massa non ha una collocazione precisa nelle scienze psicologiche e tuttavia essa è una delle più tangibili forze che plasmano le società e il potere. Quest’ultimo, almeno in occidente, ha sviluppato tutta una serie di studi sul controllo della popolazione che fanno riferimento appunto alla capacità di orientale o disorientare grandi numeri di persone grazie ai mezzi di comunicazione di massa utilizzati come un’arma. E adesso la scrittrice e giornalista Laura Dodsworth, è riuscita a stanare i ricercatori  che  nel Regno Unito lavorano come consulenti del governo e che  hanno ammesso di utilizzare metodi “non etici” e “totalitari” per instillare paura nella popolazione al fine di controllare il comportamento durante la pandemia. Il London Telegraph ha  riportato  i commenti fatti dai membri dello Scientific Pandemic Influenza Group on Behavior , un sottocomitato del Scientific Advisory Group for Emergencies (Sage), il principale gruppo consultivo scientifico del governo, proprio su questo uso della psicologia di massa. Il rapporto cita un briefing del marzo 2020, quando è stato decretato il primo blocco in Gran Bretagna , in cui si affermava che il governo avrebbe dovuto aumentare drasticamente “il livello percepito di minaccia personale” che il virus rappresenta perché “un numero sostanziale di persone non si sente ancora sufficientemente minacciato personalmente” .


Uno di questi ricercatori a fianco del governo ha ammesso che “a marzo del 2020 il governo era molto preoccupato per l’obbedienza ( della popolazione) e pensava che le persone non avrebbero voluto essere segregate e distanziate.. Ci sono state discussioni sulla necessità della paura per incoraggiare la conformità alle nuove regole e sono state prese decisioni su come aumentare la paura. Il modo in cui abbiamo usato la paura è distopico”. Lo stesso ricercatore ha inoltre confessato che “L’uso della paura è stato sicuramente eticamente discutibile. È stato come uno strano esperimento. Alla fine, si è ritorto contro perché la gente si è spaventata troppo”. Un altro scienziato del gruppo ha affermato: “Si potrebbe chiamare la psicologia ‘controllo mentale’. Questo è quello che facciamo… chiaramente cerchiamo di farlo in modo positivo, ma è stato usato in modo nefasto in passato”. Certo che costui deve essere proprio un bell’ingenuo a pensare che il potere usai la capacità di orientamento della popolazione a fin di bene, ma ognuno si crea gli alibi che può. Un suo collega sembra avere le idee più chiare: “Dobbiamo stare molto attenti all’autoritarismo che si sta insinuando perché c’è chi usa la pandemia per prendere il potere e portare a stravolgimenti che altrimenti non ci sarebbero”. Ancora un altro scienziato del sottocomitato ha dichiarato di essere “rimasto sbigottito dall’uso di armi della psicologia comportamentale” e ha avvertito che “gli psicologi non sembravano notare il confine tra altruismo sanitario e manipolazione”. ” Hanno troppo potere e ciò li intossica”, frase che può valere benissimo sia per gli psicologi che hanno curato le mosse per portare all’isteria di massa, sia per i gruppi che hanno costruito la pandemia.

Ma la Gran Bretagna non è stato certo l’unico Paese dove si è appositamente creata una psicosi per terrorizzare : è venuto alla luce che l’esercito canadese ha lanciato un programma di operazioni psicologiche contro i propri cittadini nei primi giorni della pandemia per amplificare i messaggi del governo e “sventare la disobbedienza civile”. “I leader militari canadesi hanno visto la pandemia come un’opportunità unica per testare le tecniche di propaganda su un pubblico ignaro”, ha riferito l’  Ottawa Citizen . La cosa meravigliosa che da qualche gioprno, cioè da quando queste rivelazioni hanno cominciato a girare, Google sta manipolando il suo motore di ricerca per eliminare i risultati relativi a “psicosi di massa” per dare spazio solo alle voci che la negano. Cosa questa che dimostra come siano molti i soggetti che hanno contribuito a creare l’isteria di massa.Ora tutti questi soggetti tentano in qualche modo di scaricare le responsabilità, anzi di dire che hanno manipolato le popolazioni a fin di bene. Ora si può anche pensare che vi siano ricercatori così tonti da credere a questa auto giustificazione, ma questo vale comunque solo per il primo periodo della pandemia: dopo l’estate del 2020 era chiaro a chiunque fosse dentro questi meccanismi e poteva disporre di dati non manipolati e soprattutto non comunicati in modo ingannevole, che si stava enfatizzando fino all’impossibile una semplice sindrome influenzale. Da quel momento sono diventati complici o sono rimasti essi stesi vittime dell’isteria di massa che hanno  provocato.

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