sabato 22 gennaio 2022

Il campo di Makhmur si sta trasformando in una prigione a cielo aperto

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La co-presidente dell’Assemblea del popolo del campo di Makhmur, Pakistan Bilen, ha dichiarato che, in linea con la richiesta della Turchia il campo è chiuso con recinzioni di filo metallico e che le persone vi si oppongono.

Le forze irachene vogliono chiudere l’area intorno al campo profughi di Makhmur, istituito dalle Nazioni Unite (ONU) nel 1998 vicino al distretto di Makhmur della provincia di Mosul in Iraq. Circa 12mila persone vivono nel campo di Makhmur che ora è chiuso da reti di recinzione.

La maggior parte dei cittadini che hanno dovuto migrare a causa delle “politiche di sicurezza” attuate dalla Turchia a Şırnak e ad Hakkari negli anni ’90 vive nel campo di Makhmur. I cittadini hanno protestato contro il bombardamento del campo da parte dei veicoli aerei senza equipaggio armati (SİHA) appartenenti alla Turchia, ed i tentativi di chiudere il campo con recinzioni di filo metallico.

 

Questo è inaccettabile

Ricordando che il governo iracheno vuole chiudere il campo con reti metalliche, Pakistan Bilen, la copresidente dell’Assemblea del popolo del campo di Mahmur, ha sottolineato che tale questione non è mai stata all’ordine del giorno nei loro incontri con il governo iracheno. Affermando che non è accettabile chiudere il campo con reti metalliche, Bilen ha affermato: “Vogliono trasformare il nostro campo in una prigione aperta”. Sottolineando che si tratta di un tentativo su incarico dalla Turchia, Bilen ha dichiarato: “Lo stanno facendo su richiesta della Turchia. Abbiamo avuto un incontro con i funzionari iracheni su questo problema. Le persone che vivono nel campo non permetteranno che il campo venga chiuso con recinzioni di filo.

 

È stato lanciato un presidio

Affermando che hanno installato le tende e hanno vigilato per non permettere alle forze irachene di recintare il campo, Bilen ha dichiarato: “Il nostro sit-in continuerà fino a quando il governo iracheno non tornerà indietro da questa decisione sbagliata”.

 

Da Rete Kurdistan

 

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