È da tanto che ci penso a scrivere questa lettera e credo che sia ormai giunto il momento, perché sono stufa e sto bollendo di rabbia. Tanto so che non ve ne fregherà una mazza di quello che scrivo io, ed è anche giusto così, ma serve a me perché non ce la faccio più a tenermi tutto dentro.
Mi dispiace
dirvelo, ma voi siete fuori dalla storia, siete destinati a finire nel nulla, a
dissolvervi nel vuoto assoluto. Il mondo sta andando da una parte e voi neanche
lo guardate passare, vi girate direttamente dall’altra parte, spettatori
indifferenti di un film dell’orrore che in verità non è un film ma la cruda
realtà. Indifferenza disarmante, e per questo sarete giudicati, voi che vi
riempite tanto la bocca di frasi fatte, balbettìo da televisione che suona
ormai come banale retorica non dissimile da quella della sinistra democratica
che governa insieme a lega e compagnia bella.
Voi che
avete appoggiato, fin dall’inizio, questi governi di criminali, anzi, menomale
che non c’eravate voi al potere, sennò a quest’ora eravamo finiti tutti nei
gulag. E li avete appoggiati perché hanno a cuore la nostra salute!! Ma cos’è
una barzelletta del Vernacoliere? Siete usciti tutti ora dal Bubbocine? Hanno a
cuore la nostra salute? Ma avete presente di chi si sta parlando?
Avete
approvato questa deresponsabilizzazione assoluta dello Stato, facendo ricadere
solo sui cittadini la responsabilità dell’andamento pandemico e della crisi
sanitaria, frutto di anni e anni di tagli scellerati.
Avete
incentivato lo spirito del questurino, del controllore, di ogni cittadino “per
bene”, notoriamente un grande altruista che si è scoperto improvvisamente
altruista e solidale, difensore indefesso dei nonni, che fino a un giorno prima
ha rinchiuso nelle RSA levandoseli da tre passi (e gli è andata anche bene
sennò li buttavano direttamente nell’inceneritore).
Avete
applaudito gli elicotteri che sorvolavano i nostri cieli in cerca dell’untore
che andava a fare una corsetta lungomare o una passeggiata nel bosco e invocato
l’esercito per strada per farci rigare tutti dritti.
Avete
approvato il coprifuoco, una parola che solo a pronunciarla dovrebbe far venire
la pelle d’oca!
Avete
accettato il lockdown come una misura oculata dando per scontato che fosse una
risposta “scientifica” ed efficace per il contenimento del contagio.
Avete
accettato un linguaggio di guerra e non vi siete scandalizzati quando un De
Luca qualsiasi ha parlato di napalm come soluzione finale contro i cosiddetti
no vax.
Tutto questo
è stato accettato senza mettere nulla in discussione, nemmeno un momento di
riflessione critica, un dubbio, un interrogativo…
E possiamo
andare avanti.
Vi è
sembrato normale che i lavoratori fossero ricattati, anzi, vi sembra normale
che uno stato ricatti i suoi cittadini.
Vi è
sembrato giusto lo stillicidio di sospensioni dal lavoro dei sanitari.
Vi è
sembrato giusta poi l’introduzione del green pass come misura sanitaria di
contenimento a dir poco fantasiosa, perché non c’è bisogno di essere uno
scienziato per capire che non ha niente di “sanitario”, in quanto fuori da ogni
logica. Qual è la logica se io con green pass da tampone sono sicura di non
contagiare nessuno mentre gli altri (vaccinati) possono portare a giro il virus
quando e come gli pare?
E terminiamo
con la notizia fresca: immagino abbiate applaudito quanto approvato dal
consiglio dei ministri proprio pochi giorni fa: il decreto del Super green pass
(già questo nome è da non credere, potevano chiamarlo anche Mastro Lindo già
che c’erano) che introduce l’obbligo di vaccino per tutti i dipendenti pubblici
(perché siamo più pericolosi degli altri o perché non produciamo un cazzo e
quindi ci possono anche sterminare?). Gli altri lavoratori invece possono
tranquillamente continuare a svolgere la loro funzione di schiavi sottopagati
ma, giustamente, per farlo devono anche comprarsi il lasciapassare per produrre
quella merda che consumate anche voi! Ma ci sarebbe da riversarsi a fiumi in
piazza! Questa è follia!
Bene, avete
deciso a priori da che parte stare, senza cercare di capire le ragioni di
coloro che si pongono in una posizione critica, senza cercare di capire le
ragioni di una protesta (con tutti i suoi limiti e contraddizioni di cui sono
ben cosciente) che si ingrossa ogni giorno e che raccoglie tanti malumori che
vengono da lontano, un malessere molto più profondo di quanto voi possiate
immaginare perché siete legati alle vostre stupide certezze che vi rendono
incapaci di leggere il presente. Non riuscite a capire che queste proteste sono
espressione della consapevolezza che questa società, la società capitalista, è
invivibile e disumana. Wu Ming parla appunto di “nuclei di verità” che sono
presenti in tutti i cospirazionismi, complottismi e compagnia bella che
proliferano ultimamente. Il fatto che poi da certe premesse si finisca per dare
una spiegazione a dir poco fantasiosa della mostruosità del mondo in cui
viviamo, invece di sviluppare “una coscienza coerentemente anticapitalista”,
non rende quelle premesse, quei “nuclei di verità”, meno veri.
E vorrei
concludere sempre citando proprio Wu Ming:
“I nuclei di
verità sono premesse generali, intuizioni monche, malcontenti vaghi, collere
poco o per niente elaborate, mali di vivere nella società capitalistica […]
Sono nuclei da cui in passato si sono sviluppati nobili filoni di critica alla
medicina capitalistica, da Ivan Illich ai coniugi Basaglia, da Michel Foucault
all’SPK tedesco, da F. Guattari agli antipsichiatri britannici.
Subordinazione
della salute alla ricerca del profitto, rapporto morboso tra medicina e
mercato, dipendenza della ricerca medico-farmaceutica da imprese ad alta
concentrazione di capitale, crescente burocratizzazione e spersonalizzazione
della cura, sfiducia nell’industria sanitaria dopo una lunga sfilza di
scandali. Sono o sarebbero tutti temi nostri, sui quali si esprime un
malcontento che non intercetteremo mai, e di conseguenza non porteremo mai in
direzioni più sensate e feconde, se ci rifiutiamo di vederlo e trattiamo chi lo
esprime soltanto come un nemico. Così facendo ci riduciamo a gatekeeper del
sistema, difensori dello status quo. E lasciamo campo libero a mestatori e
fascisti”. *
E di questo
vi ringrazieremo in eterno
Un
ringraziamento di cuore invece lo voglio fare davvero: a quelle compagne e
compagni veri, sanitari/e, colleghi e colleghe di scuola, che resistono, perché
non è facile. Voi neanche avete la minima idea di cosa stiamo passando (e alla
fine non ve ne importa un bel nulla), siamo attaccati, braccati, trattati di
tutto un po’, in attesa di essere buttati fuori dal lavoro come stracci vecchi
con nessun sindacato di merda che ci difende. Ma resistiamo e ne sono
orgogliosa, tutti ne dobbiamo essere orgogliosi. Mi sono sfogata anche per loro
e li abbraccio forte.
Noi siamo la
resistenza, voi non siete i miei compagni.
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