a metà strada fra Derzu Usala e Moby Dick, l'impressione a caldo è quella di un grande animale che occupa le menti degli uomini.
io faccio il tifo per le tigri, gatti selvatici cresciuti.
una storia che non si dimentica - franz
... È un libro di
confine, difficilmente definibile, che al medesimo tempo ci parla dell' animale
totemico per eccellenza, di una wilderness surreale ("giungla
boreale", viene definita), di un pezzo di mondo del quale ignoriamo tutto:
storia, economia, geografia, composizione umana. Senza contare che durante la
presidenza Eltsin quel pezzo di mondo fu messo in vendita al miglior offerente,
con devastazioni sociali e ambientali inimmaginabili. Ci stiamo riferendo alla
regione estremo-orientale russa del Primorje, grande più o meno come il doppio
dell' Austria e che si affaccia sul mar del Giappone. La straordinaria durezza
dell' habitat naturale rende la vita quotidiana degli uomini altrettanto dura e
pericolosa. Uniche ricchezze il legname, le miniere e la pesca,a cui si
aggiunge- in un contesto di generalizzata corruzione - il mercato nero e la
caccia di frodo del felino più grande del mondo: la tigre dell' Amur…
Volete leggere una storia
in cui una spietata volontà di morte e vendetta degna di Moby Dick si amalgama
con un definitivo e duro paesaggio simile al Grande Nord cantato da Jack
London? Volete leggere una storia in cui la saggezza tramandata da Dersu Uzala
vive a contatto con le schegge dell’ex impero sovietico e con ambienti degni di
un’inchiesta dell’ispettore Arkady Renko? Volete leggere una storia che fonde i
piani narrativi della docufiction letteraria, del reportage giornalistico di
ampio respiro e del romanzo d’avventura? Allora dovete leggere La
tigre, un’avventura siberiana di vendetta e sopravvivenza…
La apariencia de este
libro resulta engañosa; tanto el título, como el subtítulo, como el diseño de
la portada, como el apellido de su desconocido escritor idéntico al de una
marca de calentadores de agua, te hacen pensar que estás ante un libro de vete
tú a saber qué. Pero tras esa apariencia se encuentra uno de los mejores libros
que he leído en mi vida. Hay libros buenos y malos, largos y cortos, que
contienen información, desinformación, conocimientos, paparruchas y pamplinas.
Sin embargo pocos libros hay que contengan sabiduría. La palabra sabiduría
proviene de la palabra saborear y en su origen no tenía relación con el saber sino
con el gustar, el paladear y gozar la verdad. La socorrida Wikipedia dedica una
extensa entrada a esta palabra, copio y pego aquí las primeras líneas: «La sabiduría es una habilidad que se desarrolla
con la aplicación de la inteligencia en la experiencia, obteniendo conclusiones
que nos dan un mayor entendimiento, que a su vez nos capacitan para
reflexionar, sacando conclusiones que nos dan discernimiento de la verdad, lo
bueno y lo malo». Creo que lo deja bastante claro…
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