Ma perché, fino ad oggi,
c’erano stati tanti rinvii e tanti tentennamenti? Perché i giudici avevano
sempre ribadito che la legge elettorale non è materia di loro competenza,
invitando i cittadini che presentavano i ricorsi a rivolgersi alle Camere.
Peccato che quando le Camere sono state interpellate, hanno sempre trovato il
modo di non occuparsi della faccenda. La Giunta delle elezioni della Camera ha
specificato che il suo compito è solo quello di vagliare proteste relative alla
validità dei voti espressi, e che sulle altre questioni non è competente.
L’unica speranza, allora, era che fosse la Camera dei Deputati stessa a
sollevare la questione di incostituzionalità del Porcellum di fronte alla
Consulta, ma anche in questo caso non se ne è fatto nulla, anche perché la
Camera, essendo parte in causa in quanto organo estensore della legge
elettorale, non poteva proporsi anche come giudice imparziale rispetto
all’eventuale incostituzionalità della legge stessa.
Ora, finalmente, il TAR
ha accolto il ricorso. E dunque non resta che attendere il verdetto del 4
aprile e poi, eventualmente, la pronuncia della Consulta. Resta comunque
un oggettivo dato di fatto: che il Parlamento italiano, dopo aver permesso che
un obbrobrio antidemocratico come il Porcellum venisse approvato, non ha saputo
né voluto migliorare questa legge vergognosa. E questo nonostante proprio nel
2008 la stessa Consulta avesse
sottolineato i difetti del Porcellum, definendo “l’assenza di
una soglia minima per l’assegnazione del premio di maggioranza” come una
“carenza riscontrabile […] nella normativa vigente”. In pratica, la Consulta
denunciava il fatto che un partito, riscuotendo il 10% dei consensi
elettorali, potesse vedersi assegnato il 55% dei seggi.
In cinque anni, dunque,
nulla di fatto. A tutto vantaggio, neanche a dirlo, di Berlusconi. Il quale,
dato ogni volta per morto e ogni volta puntualmente resuscitato
dall’autolesionismo di sinistra, punta adesso a vincere al Senato in un paio di
regioni per poter condizionare la stabilità dell’intero parlamento. Tutto
questo perché il PD non ha voluto far la voce grossa, durante la permanenza di
Monti a Palazzo Chigi, per cambiare la legge di Calderoli, convinto com’era di
servirsene alle prossime elezioni. La logica bersaniana era semplice: il
Porcellum fa tanto schifo, ma se può tornarmi utile, chissenefrega. Il PD ha
così lasciato in vigore una legge antidemocratica e, per fingersi almeno
"diversamente democratico", ha organizzato le primarie dei parlamentari.
Tanto, poi, correzioni alla composizione delle liste sarebbero sempre state
possibili nel chiuso delle stanze di Via del Nazareno.
Peccato che adesso sarà
proprio il Porcellum a costringere il PD ad una non-vittoria e a rendere
necessaria l’alleanza con Monti, con la benedizione di Napolitano e di
Bruxelles. Il PD, prendendo spunto da Altan, dovrebbe chiedersi chi è il
mandante di tutte le cazzate che fa.
beh, dalle proiezioni che vedo ora è più facile che governi Berlusconi piuttosto che il centrosinistra con Monti.
RispondiEliminache tristezza...
gentile Anonimo, non governa nessuno, vivranno alla giornata, perdendo tempo, e noi paghiamo:(
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