Fra gli autori che il festival di Mantova ci consentirà di scoprire Héctor Abad Faciolince merita la speciale attenzione che si riserva agli idealisti. Non che lo scrittore colombiano si sia rivelato per il tramite di dichiarazioni o proclami - la sua maturità letteraria è sufficiente a tenerlo lontano da simili ingenuità - ma tra le righe del suo ultimo libro, l'Oblio che saremo (Einaudi), tutto parla di un uomo profondamente attratto da ideali civili e politici, che la vita gli ha consentito di incontrare, innanzi tutto, nella figura del padre, al quale il suo memoir è dedicato.
La Libertà Non Sta Nello Scegliere Tra Bianco E Nero, Ma Nel Sottrarsi A Questa Scelta Prescritta. (Theodor W.Adorno)
martedì 31 luglio 2012
lunedì 30 luglio 2012
sabato 28 luglio 2012
venerdì 27 luglio 2012
La gentilezza può aiutare ad uscire dalla crisi meglio del Pil - Anna Maria Ferrari Boccacci
giovedì 26 luglio 2012
di Germania ed euro
La prolungata assenza di indicazioni precise, convergenti e realizzabili, oltre che di misure concrete, da parte di coloro che hanno il potere di prendere decisioni rilevanti per i mercati finanziari ha favorito l'attuale drammatica situazione…
I capitali da mesi scappano dai debiti pubblici e dalle banche di Spagna e Italia. Le banche possono ricorrere a ri-finanziamenti dalla propria banca centrale, ma devono versare titoli a garanzia (collaterale). Le banche non avevano più collaterali di qualità come «pezze d'appoggio», quindi stavano per saltare, una ulteriore pressione sugli stati che le devono soccorrere. La Bce però consentiva loro di emettere obbligazioni garantite dagli stati, titoli accettati come collaterale per ottenere liquidità; con la liquidità ottenuta le banche compravano titoli pubblici, a loro volta offerti alla Bce per ottenere ulteriore liquidità e così via. Banche e stati riuscivano così a rifinanziarsi, mentre le banche lucravano la differenza fra il basso costo di rifinanziamento presso la Bce e gli alti tassi che gli stati pagano. Quindi un pessimo surrogato dell'intervento diretto della Bce nel sostegno agli stati perché alla lunga il giochetto rende gli stati insolventi.
L'Eurosistema (Bce più banche centrali nazionali) è finito comunque per vantare enormi crediti verso la periferia, ed equivalenti debiti verso coloro che hanno portato capitali in Germania.
Se l'euro salta, quei debiti si ritroverebbero sul groppone della Bundesbank. Ma se si blocca il giochetto l'euro salta (damned if you do, damned if you don't). Ecco che si spiega perché Moody's ha assegnato ieri un outlook negativo alla Germania e i Cds sui Bund (una sorta di assicurazione sul fallimento) stanno salendo…
mercoledì 25 luglio 2012
Storia popolare dell’impero americano - Howard Zinn, Mike Konopacki, Paul Buhle
Creare direttamente un milione di posti di lavoro - Luciano Gallino
- Istituire un’Agenzia per l’occupazione simile alla Works Progress Administration del New Deal americano (works = opere pubbliche). L’Agenzia stabilisce i criteri di assunzione, il numero delle persone da assumere, il livello della retribuzione, i settori cui assegnarle. Le assunzioni vengono però effettuate e gestite unicamente su scala locale, da comuni, regioni, enti del volontariato, servizi del lavoro, ecc.
- Per cominciare si dovrebbe puntare ad assumere rapidamente almeno un milione di persone. Poiché tale numero è inferiore a quello dei disoccupati e dei precari, occorre stabilire inizialmente dei requisiti in cui i candidati dovrebbero rientrare. Un requisito ovvio potrebbe essere l’età: p. e. 16-30 anni, oltre ovviamente alla condizione di disoccupato o precario.
- L’Agenzia offre un lavoro a chiunque, in possesso dei requisiti richiamati sopra, lo richieda e sia in grado di lavorare.
- Le persone assunte dall'Agenzia dovrebbero venire impiegate unicamente in progetti di pubblica utilità diffusi sul territorio e ad alta intensità di lavoro. (Le grandi opere non presentano né l’una né l’altra caratteristica). Progetti del genere potrebbero essere: la messa in sicurezza di edifici scolastici (oggi il 50% non lo sono); il risanamento idrogeologico di aree particolarmente dissestate; la ristrutturazione degli ospedali (nel 70% dei casi la loro struttura non è adeguata per i modelli di cura e di intervento oggi prevalenti). Per attuare progetti del genere sarebbero richieste ogni sorta di figure professionali.
- Finanziamento. Nell’ipotesi che ogni nuovo occupato costi 25.000 euro, per crearne un milione occorrono 25 miliardi l’anno (la maggior parte dei quali rientrebbero immediatamente nel circuito dell’economia). Si può pensare a una molteplicità di fonti: fondi europei; cassa depositi e prestiti; una patrimoniale di scopo dell’1% sui patrimoni finanziari superiori a 200.000 euro (la applica la Svizzera da almeno mezzo secolo); obbligazioni mirate. Andrebbero altresì considerate altre fonti. Ad esempio, si potrebbe offrire a cassaintegrati di lunga durata la possibilità di scegliere liberamente se lavorare a 1000-1200 euro al mese piuttosto che stare a casa a 750, a condizione che sia conservato il posto di lavoro (è possibile, con l’istituto del distacco). Qualcosa del genere andrebbe considerato per chi riceve un sussidio di disoccupazione. In questi casi l’onere per il bilancio pubblico (includendo in questo l’Inps) scenderebbe di due terzi. Infine va tenuto conto che molte imprese sarebbero interessate a utilizzare lavoratori pagando, per dire, soltanto un terzo del loro costo totale.
martedì 24 luglio 2012
Test Tfa, quiz per insegnanti pieni di svarioni - Luciano Canfora
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Il Terzo Reich - Roberto Bolaño
mi ha ricordato questo.
è un libro imperfetto, ma non ti stacchi.
essercene libri così imperfetti - franz
…Stiamo parlando dunque di un libro composto da un Bolano giovane, o quasi, già arrivato in pianta stabile in Spagna, e che in quei periodi si era trasferito da Barcellona a Blanes. Sappiamo che aveva cominciato a scrivere senza sapere dove sarebbe andato a parare, e che in seguito avrebbe giurato di non accingersi mai più in vita sua, per nessun motivo, ad approcciare un lavoro di scrittura con quelle premesse. Tornando al giudizio impietoso del suo autore, Il Terzo Reich non è "una vera merda", nella maniera più assoluta. Al contrario, per buona parte sfiora il capolavoro…
dalla Germania
1) non solo le esportazioni cinesi rallentano, anche la Germania si sta impallando, e Moody’s la declassa, niente di strano.
se il resto del mondo si impoverisce, non è normale che i due più grandi esportatori del mondo comincino a girare a vuoto?
inutile avere industrie competitive e produrre merci perfette, se mancano i compratori.
ed è perfettamente inutile definire speculatori i normali investitori che operano con le regole di sempre: non è forse evidente che, se le borse crollano, i paesi vanno in default, le esportazioni languono, c’è meno ricchezza in giro e quindi i prezzi per la ricopertura di debiti a scadenza si fanno sempre più alti, alimentando a loro volta la crisi?
è la crisi classica, bellezze: non c’è nessuna congiura, pensarlo è paranoia; o meglio la congiura c’è stata quando gli stati si sono indebitati per consentire evasioni fiscali, corruzione, stipendi folli ai grandi manager e tutte le pazzie del liberismo selvaggio di qualche decennio di cui oggi ci tocca di pagare il prezzo.
semmai discutere CHI li deve pagare questi prezzi, ma non fare finta, per favore, che un prezzo non si debba pagare!
pagare tutti (tutti i paesi, intendo): anche la Germania? certo, perché loro no? pagheranno per ultimi, ma pagheranno forse più salato...
2) Una minoranza danneggia la maggioranza – e l’intero paese.
di Sigmar Gabriel, possibile candidato della SPD a cancelliere per le elezioni del 2013.
(la sua tesi principale è quella che sostengo da anni: “occorre che anche le banche possano fallire, senza che per questo crolli l’intera economia del paese”).
lunedì 23 luglio 2012
Un amministratore racconta il dramma della nuova povertà - Sandro Medici
Sono gli effetti di una crisi economica che da tempo attraversa i continenti. Ma è anche la conseguenza di scelte sciagurate, agite per contrastare le ricadute finanziarie, che però si scaricano come un flagello sulla platea sociale. Un flagello che diventa pena e sofferenza, angoscia di una condizione materiale in cui si dibattono milioni di persone impoverite e tormentate da bisogni che niente e nessuno più può soddisfare perché lo stato sociale è in via di estinzione.
Anziane e anziani, adulti e perfino minori che si ritrovano sulla soglia della sopravvivenza e che quindi si rivolgono all'amministrazione pubblica per essere aiutati, trovando quest'ultima svuotata e disarmata. Chi perde il lavoro e chi non ce l'ha, chi chiude bottega, chi s'indebita con le banche, chi non riesce a pagare le tasse; chi viene sfrattato o è senzacasa, chi non può più pagare l'affitto o il mutuo o le utenze, la luce, il gas, il telefono; chi non ce la fa a tirare avanti con la sola pensione o chi resta solo e vive nell'abbandono; chi si dibatte tra esclusione e precarietà affettiva; chi scappa da abusi e violenze e non sa dove andare, cosa fare; chi ha bisogno (e diritto) a sussidi e assistenza perché disabile o anziano fragile o malato; chi vive in strada o clandestino o variamente labile, o inesorabilmente emarginato, respinto, derelitto...
Perché Monti ha fallito - Piero Bevilacqua
La disoccupazione è aumentata, quella giovanile in particolare. Per quella intellettuale in formazione il governo propone ora di aumentare le tasse universitarie, così potrà essere efficacemente ridotta... Una nuova tassa sulle famiglie italiane di cui occorrerebbe informare l'on. Casini, che ne è uno zelante difensore...
domenica 22 luglio 2012
Oratorio bizantino - Franco Arminio
denso, concreto e poetico insieme.
come non leggerlo? - franz
Cara Irpinia
Terra di nuvole e silenzio,
Ti scrivo da una strada di Avellino che si chiama corso Europa, una strada dove sta iniziando il traffico della mattina. Si annuncia una bella giornata di sole, ma pochi dei tuoi figli se ne accorgeranno: si parlerà, parleremo anche oggi del frastuono che produciamo con le nostre frasi che stanno nell’aria e non si posano da nessuna parte. La politica è un polline che produce allergie, un polline sottile, invisibile, che entra dappertutto, nelle case, si posa sulle giacche, sulla testa, sulle ciglia.
Tu, cara Irpinia, non vorresti che i tuoi figli ti squarciassero il ventre con nuove strade, non ti opprimessero il corpo con il peso di altri palazzi.
Ti piace chi ara e semina, chi sa potare un albero, chi pianta una vigna. Ti piace chi legge, chi vive la sua vita in una quieta passione, guardando i figli che crescono, i genitori che muoiono. Guardare e aiutare. Commuoversi e aiutarsi. Essere dolci.
Cara Irpinia, i tuoi figli ti hanno sempre combattuta e questo ha seminato nel loro sangue paura e diffidenza. Ma adesso c’è bisogno di amare l’epoca stracciata in cui ci troviamo, c’è bisogno di ricucirla giorno per giorno, ora per ora. È questa la rivoluzione a cui siamo chiamati. Ci vuole una tensione religiosa, un’adesione alla sacralità del reale.
La politica in tutto il mondo e anche in questo angolo piccolo non dice alle creature del mondo di fermarsi, di raccogliersi e abbracciarsi, ma istiga a produrre nuove merci e a consumarle. Viviamo in un delirio in cui l’unica grande moneta che possediamo, la terra tonda, viene nascosta dai coriandoli prodotti dalle zecche di stato.
Tra quelli che pretendono di curarti, cara Irpinia, ci sono persone di cui non abbiamo alcun bisogno, mestieranti della politica che vengono da un tempo in cui si pensava che il mondo voleva essere modernizzato. Invece il mondo voleva semplicemente fare il suo mestiere che è quello di essere un mistero, un mistero in cui girano per un poco, per un attimo tutte le nostre vite.
Non ti chiediamo niente, cara Irpinia. Vogliamo solo farti compagnia, festeggiarti, lo facciamo anche per chi sta nelle spine di una malattia, anche per chi resta nel groviglio delle sue miserie spirituali.
Quello che ci puoi dire tu, è che dobbiamo finalmente disubbidire alle nostre debolezze e alle nostre paure. Eccola la nostra politica, l’abbiamo trovata.
Noi vogliamo andare dietro il paesaggio, vogliamo servirlo.
Siamo noi, cara Irpinia, che continueremo ad amare ogni tuo angolo e non importa se non faremo abbastanza, se non saremo lucidi e composti.
Saremo attenti, ti porteremo attenzione. Perché l’amore è attenzione, perché la politica è raccogliersi e pensare insieme a cosa vogliamo, a cosa possiamo diventare.
Desaparecidos, il Vaticano sapeva - Horacio Verbitsky
sabato 21 luglio 2012
pentimenti
Questi problemi sarebbero assolutamente evidenti nella nomina dei direttori del Fondo che, nell'ultimo decennio, «sono stati con tutta evidenza disastrosi» per Doyle. Anche l'attuale direttore Lagarde sarebbe «contaminato», secondo l'economista, «siccome né la sua integrità e il suo stile possono compensare la fondamentale illegittimità del processo di selezione»...
venerdì 20 luglio 2012
Mario Benedetti – Grazie per il fuoco (Gracias por el fuego)
fatevi del bene, leggetelo - franz
porque te pienso
porque la noche está de ojos abiertos
porque la noche pasa y digo amor
porque has venido a recoger tu imagen
y eres mejor que todas tus imágenes
porque eres linda desde el pie hasta el alma
porque eres buena desde el alma a mí
porque te escondes dulce en el orgullo
pequeña y dulce
corazón coraza
porque eres mía
porque no eres mía
porque te miro y muero
y peor que muero
si no te miro amor
si no te miro
porque tú siempre existes dondequiera
pero existes mejor donde te quiero
porque tu boca es sangre
y tienes frío
tengo que amarte amor
tengo que amarte
aunque esta herida duela como dos
aunque te busque y no te encuentre
y aunque
la noche pase y yo te tenga
y no.
da qui
lunedì 16 luglio 2012
Cancellazione - Percival Everett
un libro formidabile, ricco, profondo e leggibile.
io me lo leggerei, se non l'avessi appena letto, Percival Everett è un
fuoriclasse - franz
…E allora Thelonius, di getto,
s'inventa di sana pianta il ghetto e lo racconta. E siccome Thelonius (come del
resto lo scrittore del quale stiamo parlando) è un grande scrittore, ecco che
la sua rabbiosa parodia della letteratura trash, scritta in un accesso di
furore, diventa un caso letterario. Il più sconvolgente romanzo-verità della
storia della letteratura americana. Titolo: CAZZO! Ma che si può chiedere di
più a un best-seller? Peccato che, da qualche parte, anche nelle pieghe ciniche
dello show business, esista qualcosa di simile alla buona, cara vecchia
coscienza… Prima assoluta per l'Italia (ma in Francia è giù cult) di uno
scrittore cinquantenne originario della Georgia che da anni vive in California
e si intende di composizione musicale e di pesca con la mosca. Un romanzo
graffiante, cattivo, sorprendente: fra l'altro il (finto) best-seller è davvero
un bel pezzo di scrittura!
Provate a immaginare uno scrittore nero e benestante che – invece di
scrivere storie farcite di slang ambientate nel ghetto – si dedica a
riscritture postmoderne di classici greci. Un giorno, a corto di soldi e
inviperito per l’ennesimo successo televisivamente corretto del romanzo nero
sottoproletario e sboccato, decide di scrivere una parodia in quello stile,
intitolandola Cazzo (la parola più ricorrente). Provate a immaginare lo
scrittore che propone al proprio esterrefatto agente di venderlo agli editori
come l’esplosivo esordio di un ex galeotto nigger incazzato e l’ulteriore
stupore dell’agente quando il romanzo riceve un’offerta milionaria e balza in
cima alle vendite, finendo in corsa al premio letterario dove in giuria si
trova proprio il Nostro. Sarà dura convincere i giurati che quella è una
porcata scritta in un fine settimana per mostrare come, alla narrativa
afro-americana, sia necessaria una cancellazione, opposta e complementare
all’invisibilità dell’uomo di Ralph Ellison.
…l'arma in più di Cancellazione, l'ingrediente che lo rende un
romanzo atipico eppure paradigmatico nella produzione di Percival Everett è la
saga familiare quasi soap che percorre l'intero plot: lutto, malattie, rancori
e persino un grande segreto – che non riveliamo - nascosto in una scatola piena
di lettere che il padre del protagonista ha chiesto di distruggere (ma che
probabilmente voleva fossero lette), e che la madre ha dimenticato di bruciare
a causa dell'Alzheimer (ma forse ha coscientemente deciso di far arrivare ai
figli). Un libro ricchissimo e colto ma facilissimo da leggere, un manifesto
contro la banalità ma senza freddezza, senza rinunciare ai sentimenti. Puro,
scintillante, complicato, emozionante jazz.
domenica 15 luglio 2012
Dakota delle bianche dimore - Philip Ridley
venerdì 13 luglio 2012
L'autobus di Grillo - Ilvo Diamanti
All'inizio eravamo in pochi. Perlopiù giovani-adulti come me. Che ho quasi quarant'anni. Sono di Bologna. Di sinistra. Senza partito.
Viaggiare ci piace. Utilizzavamo l'Autobus per raggiungere le località dei Beni Comuni. La Collina dell'Acqua Pubblica, Borgo Ambiente, la Valle dello Sviluppo Sostenibile. Non avevamo problemi di collegamento. Perché siamo sempre connessi. Alla Rete.
Negli ultimi mesi, si sono aggiunti in tanti. Sempre di più. Sparsi e spersi. Decisi a fuggire dai monti. O meglio: da Monti e dalla regione del Montismo. Sono saliti nell'Autobus M5S. Molti abitanti del Paese Democratico (PD) che non sopportano la coabitazione con quelli del Paese della (cosiddetta) Libertà (PdL). Né l'eccessiva familiarità con l'Unione del Centro (UdC). Una provincia piccola, alla congiunzione fra il PD e il PdL. Sospesa e incerta fra gli altri due Paesi. Molti abitanti del PD e dei Territori alla sua Sinistra non sopportano la promiscuità, con i nemici di sempre. Dopo anni e anni di conflitti, trovarsi tutti insieme, riuniti intorno al nuovo Governatore. Mario Monti. Alla nuova Confederazione: il Montismo. Inaccettabile e intollerabile. Così hanno approfittato del passaggio dell'Autobus M5S. Guidato da un autista esperto e fumantino. Beppe Grillo. Abile a cercare nuovi itinerari e nuove stazioni. E sono saliti. Seguiti da molti altri. A Genova, Parma, Mira. Comacchio. In molte città: grandi, medie, piccole e piccolissime. Del Nord e del Centro. Dove, di volta in volta, si sono aggiunti nuovi passeggeri. In fuga da altri territori. Dalla Padania, scossa da scandali e conflitti. La Terra dell'Indipendenza da Roma Ladrona. Diventata simile a Roma. Meglio andarsene altrove. Lontano. Sull'Autobus di Grillo. Che, nel corso del viaggio, ha raccolto anche molti passeggeri in fuga dal PdL. Il Paese della Libertà: un popolo senza sovrani e senza guida. Incapaci di stare con gli abitanti del PD. Un residuo dell'URSS. Stalinista. Così nell'Autobus di Grillo sono saliti insieme gli insofferenti del PD e del PdL. Paradossalmente: per ostilità reciproca. Uniti dal risentimento verso i vecchi e i nuovi sovrani. Berlusconi, Bersani, Casini. E Bossi. Ma anche Di Pietro, Maroni, Vendola. Ma soprattutto, Monti. Tecnico, Professore. Un Potere Forte. Al servizio dei Poteri Forti del Nuovo Mondo senza Frontiere. L'Euro. Il Mercato.
Meglio partire. Insieme ad altri, disposti a intraprendere questo viaggio, verso non-si-sa-dove. Verso il Paese che -ancora - non c'è. Meglio viaggiare, andarsene, fuggire. Da un'altra parte. Dove: non importa...
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mercoledì 11 luglio 2012
Il vecchio pozzo - Magda Szabó
un mondo magico, per molti, se si ricordano.
un libro da leggere lentamente, col dispiacere che finisca - franz
venerdì 6 luglio 2012
Pavlov o del borseggiatore
anche qui
giovedì 5 luglio 2012
nel sogno di un’altra politica - Franco Arminio
Il capitalismo è intimamente morto, ma prima di morire ha stordito anche la sinistra. E allora ci troviamo in una stagione con gli occhi chiusi. E l’occidente sta diventano una macchina della decomposizione. Una macchina che mostrando ogni giorno i suo effetti ha il potere di far pensare che non c’è spazio per nient’altro. E invece bisogna dire ogni giorno che la felicità e il capitalismo sono forze antitetiche. I mercati finanziari non contano più dei mercati rionali; un ragazzo che si iscrive all’università dovrebbe prima frequentare una bottega per imparare a fare qualcosa con le mani; ci vorrebbe un reddito di cittadinanza garantito per tutti, ma più alto per chi vive nei paesi; i giovani che ne fanno richiesta dovrebbero poter disporre di un pezzo di terra. Alle prossime elezioni ci vorrebbe un partito che facesse proposte di questo tipo. Un partito che candidi non chi sa parlare, ma chi sa guardare...
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dice Giovanni Iozzoli
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mercoledì 4 luglio 2012
Il cammino degli infermi - Franco Arminio
ricordo di Berlinguer - Salvatore Mannuzzu
martedì 3 luglio 2012
Il Padre fantasma - Barry Gifford
non importa se il padre è un delinquente, per il bambino è un mito.
e la lettura merita - franz
L'oblio che saremo - Héctor Abad Faciolince
Fra gli autori che il festival di Mantova ci consentirà di scoprire Héctor Abad Faciolince merita la speciale attenzione che si riserva agli idealisti. Non che lo scrittore colombiano si sia rivelato per il tramite di dichiarazioni o proclami - la sua maturità letteraria è sufficiente a tenerlo lontano da simili ingenuità - ma tra le righe del suo ultimo libro, l'Oblio che saremo (Einaudi), tutto parla di un uomo profondamente attratto da ideali civili e politici, che la vita gli ha consentito di incontrare, innanzi tutto, nella figura del padre, al quale il suo memoir è dedicato.
lunedì 2 luglio 2012
Beethoven tra le vacche - Rukun Advani
di sicuro è un'evasione dai soliti libri - franz
Un giorno d'inverno nell'anno in cui la Cina invade l'India, una vacca ben poco sacra batte alla porta della casa di due fratelli, i protagonisti del libro. Trent'anni dopo, gli stessi due fratelli attraversano l'India per andare a visitare il Taj Mahal, ma il loro viaggio viene interrotto da un'altra vacca. Tra questi due episodi i fratelli si inventano con la fantasia un'India molto particolare, insolita, lontana dall'iconografia consueta e dai luoghi comuni.
da qui
domenica 1 luglio 2012
intanto in Mexico hanno votato
Secondo le stime preliminari dell'Istituto federale elettorale, l'uomo che è riuscito a riportare al potere dopo 12 anni d'opposizione il vecchio Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri), che governò il paese per 71 anni di seguito (1929-2000) guadagnandosi la definizione di "dittatura perfetta" (il copyright è di Mario Vargas Llosa), ha ottenuto circa il 38% dei voti. Staccato al secondo posto il candidato della sinistra (Prd) Andrés Manuel Lopez Obrador, già battuto sei anni fa da Calderòn, che ha avuto circa il 31% dei voti. Al terzo posto la candidata del governo uscente, quello del Pan di Calderòn, Josefina Vázquez Mota poco oltre il 25%...
Clovis Trouille
"Sono sempre stato contro l'impostura delle religioni. E'dipingendo la cattedrale di Amiens che ho preso coscienza di tutti i music-hall?”