Noi, appesi come foglie d'autunno – Barbara Spinelli
Nessuno di noi sa quel che
voglia in concreto il governo tedesco: se vuol salvare l'euro sta sbagliando
tutto. Se gioca allo sfascio ci sta mettendo troppo tempo. Nessuno sa come
intenda procedere la Banca centrale europea. Draghi ha detto a Le Monde che
l'euro è irreversibile, che la Bce "è molto aperta e non ha tabù". Ha
detto perfino che "non siamo in recessione". Ma venerdì scorso ha
deciso che non accetterà più titoli di stato greci in garanzia, dando il via
alle danze macabre attorno a Atene e votandola all'espulsione.
Decisione singolare,
perché qualche giorno prima Jörg Asmussen, socialdemocratico tedesco del
direttorio Bce, aveva detto alla rivista Stern che bisogna "aver rispetto
per gli sforzi greci". Una contrazione di 5 punti di pil sarebbe tremenda
per chiunque, Germania compresa: "Dovremmo almeno dire a Atene: ben fatto,
buon inizio". La maggioranza nella Bce non sembra d'accordo: smentendo che
siamo in recessione, si allinea non tanto alla Merkel ma all'ala più dura del
suo governo. Nessuno sa infine a che siano serviti 19 vertici di capi di Stato
o di governo. Dicono che gli Europei stanno correndo contro il tempo. Ben più
tragicamente l'ignorano, vivono nella denegazione del tempo, dei fatti. Se
tutte queste cose non le sappiano noi, figuriamoci i mercati: il caos che
producono è il riflesso molto fedele del caos che regna nelle teste, negli
atti, nelle parole dei capi che pretendono governare
l'Unione...
La fine di una moneta -
Pitagora
Il disordine regna sovrano in Europa.
Se il presidente della Bce Mario Draghi asserisce in un'intervista al
quotidiano Le Monde che l'euro è irreversibile, il cancelliere tedesco Merkel
si dichiara «ottimista» ma non sicura della sopravvivenza dell'euro. La scorsa
settimana l'Eurosistema ha deciso di non accettare titoli di stato emessi o
garantiti dalla Repubblica ellenica come collaterale per ottenere prestiti fino
alla «conclusione dell'esame condotto dalla Commissione europea, in raccordo
con la Bce e l'Fmi, sui progressi compiuti dalla Grecia»; il Fondo Monetario
Internazionale, a sua volta, secondo quanto riportato da autorevoli fonti di
stampa, starebbe valutando l'idea di bloccare gli aiuti alla Grecia. Il mese di
luglio è ormai trascorso senza che siano state avviate misure concrete per
rendere operativo il cosiddetto «scudo anti spread» che era stato approvato
alla fine di giugno, con grande risalto mediatico, dai capi di stato e di
governo dell'Unione europea.
La prolungata assenza di indicazioni precise, convergenti e realizzabili, oltre che di misure concrete, da parte di coloro che hanno il potere di prendere decisioni rilevanti per i mercati finanziari ha favorito l'attuale drammatica situazione…
La prolungata assenza di indicazioni precise, convergenti e realizzabili, oltre che di misure concrete, da parte di coloro che hanno il potere di prendere decisioni rilevanti per i mercati finanziari ha favorito l'attuale drammatica situazione…
Uscire dall'euro si può –
Sergio Cesaratto
…Qual è il giochetto che la Bce ha
interrotto (e che forse ha scatenato la crisi terminale)?
I capitali da mesi scappano dai debiti pubblici e dalle banche di Spagna e Italia. Le banche possono ricorrere a ri-finanziamenti dalla propria banca centrale, ma devono versare titoli a garanzia (collaterale). Le banche non avevano più collaterali di qualità come «pezze d'appoggio», quindi stavano per saltare, una ulteriore pressione sugli stati che le devono soccorrere. La Bce però consentiva loro di emettere obbligazioni garantite dagli stati, titoli accettati come collaterale per ottenere liquidità; con la liquidità ottenuta le banche compravano titoli pubblici, a loro volta offerti alla Bce per ottenere ulteriore liquidità e così via. Banche e stati riuscivano così a rifinanziarsi, mentre le banche lucravano la differenza fra il basso costo di rifinanziamento presso la Bce e gli alti tassi che gli stati pagano. Quindi un pessimo surrogato dell'intervento diretto della Bce nel sostegno agli stati perché alla lunga il giochetto rende gli stati insolventi.
L'Eurosistema (Bce più banche centrali nazionali) è finito comunque per vantare enormi crediti verso la periferia, ed equivalenti debiti verso coloro che hanno portato capitali in Germania.
Se l'euro salta, quei debiti si ritroverebbero sul groppone della Bundesbank. Ma se si blocca il giochetto l'euro salta (damned if you do, damned if you don't). Ecco che si spiega perché Moody's ha assegnato ieri un outlook negativo alla Germania e i Cds sui Bund (una sorta di assicurazione sul fallimento) stanno salendo…
I capitali da mesi scappano dai debiti pubblici e dalle banche di Spagna e Italia. Le banche possono ricorrere a ri-finanziamenti dalla propria banca centrale, ma devono versare titoli a garanzia (collaterale). Le banche non avevano più collaterali di qualità come «pezze d'appoggio», quindi stavano per saltare, una ulteriore pressione sugli stati che le devono soccorrere. La Bce però consentiva loro di emettere obbligazioni garantite dagli stati, titoli accettati come collaterale per ottenere liquidità; con la liquidità ottenuta le banche compravano titoli pubblici, a loro volta offerti alla Bce per ottenere ulteriore liquidità e così via. Banche e stati riuscivano così a rifinanziarsi, mentre le banche lucravano la differenza fra il basso costo di rifinanziamento presso la Bce e gli alti tassi che gli stati pagano. Quindi un pessimo surrogato dell'intervento diretto della Bce nel sostegno agli stati perché alla lunga il giochetto rende gli stati insolventi.
L'Eurosistema (Bce più banche centrali nazionali) è finito comunque per vantare enormi crediti verso la periferia, ed equivalenti debiti verso coloro che hanno portato capitali in Germania.
Se l'euro salta, quei debiti si ritroverebbero sul groppone della Bundesbank. Ma se si blocca il giochetto l'euro salta (damned if you do, damned if you don't). Ecco che si spiega perché Moody's ha assegnato ieri un outlook negativo alla Germania e i Cds sui Bund (una sorta di assicurazione sul fallimento) stanno salendo…
la crisi dell`euro non è altro che il riflesso di di un meccanismo sbagliato che si è imposto all`economia globale. saranno banalità, ma è così.
RispondiEliminaed ora si cerca di tenere in piedi la baracca perchè nessuno, almeno in questo momento, è in grado di affrontare il crollo.
crollo che pare inevitabile, ma almeno andrà calcolato...
Carl von Clausewitz diceva che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, la politica monetaria, che sembra autonoma dalla politica, qualcuno potrebbe dire che è una guerra con altri mezzi?
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