Stefano Cucchi è mio fratello, i miei fratelli, di
sangue.
Stefano Cucchi è i miei coetanei sfortunati, sbagliati.
Amati. Perduti.
Stefano è i miei studenti sbroccati, spaventati e soli.
Stefano è una foto stampata per sempre, nei secoli della
memoria, Auschwitz e Buchenwald. L’Orrore.
Stefano è una sentenza ai confini della realtà fatta di
ecchimosi e fame…di umanità.
Stefano è mio figlio, solo con le sue paure e le sue
responsabilità.
Stefano sono io incredulo e dolente. Svanito
nell’assenza.
L’uomo Stefano è tutti noi, se ancora abbiamo sete di
giustizia, quella che sa volgere il suo sguardo ai più deboli. Che non li umili
ancora. Che sappia offrire futuri mattini. Non solo notti senza luna.
Stefano é un memento
mori ai carcerieri dei
dolori.
Condivido parola per parola. Daniele Barbieri lo leggo su una delle mie riviste preferite: Cem Mondialità.
RispondiEliminaGrazie.
dice Daniela Pia (che non riesce a mandare un messaggio, e lo faccio io per lei)
RispondiElimina"Mari da solcare" grazie, ci saranno approdi leggeri, speriamo. Daniela