Il
passeggero
Quando anni
fa imparai
a guidare la
macchina, il mio istruttore mi imponeva
di fumare un
sigaro; e se
nel
groviglio del traffico o in curve strette
si spegneva,
lui mi spingeva via dalla guida. Durante
la corsa
raccontava anche barzellette e se io,
troppo
intento alla guida, non ridevo, mi strappava
il volante
di mano. Mi sento insicuro, diceva.
Io,
passeggero, mi spavento se vedo
che il
guidatore dell’auto è troppo intento
alla guida.
Da allora
quando lavoro
mi guardo
bene dallo sprofondarmi troppo in quello che faccio.
Mi impongo
più d’una volta di guardarmi in giro,
talora
interrompo il lavoro per conversare con qualcuno.
Mi sono
disabituato ad andare così forte
da non poter
fumare. Penso
al passeggero.
immenso Brecht, sempre.
RispondiEliminac'è una lezione in quelle sue parole che è veramente qualcosa di fondamentale.
quando si leggono le poesie di Bertolt Brecht, se non ci si ferma a pensare dopo ciascuna poesia, meglio andare a guardare Paperissima, non si è ancora pronti
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