una lettura istruttiva - franz
La prima delle lettere raccolte in questo volume
è stata scritta da un ragazzo di non ancora tredici anni; l'ultima, da un uomo
di non ancora quarantacinque che dopo poche ore sarebbe stato colpito o, come
usa dire, offeso dall'attacco di una malattia mortale - la malattia della sua
morte. Tra l'una e l'altra, scandito da tante altre lettere ugualmente piene di
tenerezza, sgomento e furore, si stende il tempo durante il quale il
"grande abbandonato" ha scritto un libro di poesie che inaugura e oltrepassa
la storia della lirica moderna, un libro di prose che fissa insuperabilmente il
modello di un genere letterario, alcuni saggi che fondano il pensiero estetico
e la critica d'arte contemporanei. Non è certo facile, per il lettore di questo
romanzo epistolare univoco e involontario, orripilante e sublime, conciliare la
pietà suscitata dall'"interdetto" (come egli stesso si definisce,
alludendo all'indelebile umiliazione giudiziaria inflittagli dalla madre)
torturato dai debiti e dal disamore, dall'incomprensione altrui e dalla propria
"svogliatezza", con la venerazione dovuta a uno dei più grandi
artisti e dei più lucidi e operosi intelletti che l'umanità abbia mai prodotto.
(Dallo scritto di Giovanni Raboni)
Spesso la buona letteratura nasce da parti dolorosi. Mi spiace per quanto deve avere sofferto l'autore de "I fiori del male".
RispondiEliminaforse è il segreto dell'arte, la materia di partenza è sporca, dolorosa, confusa, il risultato è bellezza
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