non è mai tempo perso, leggerlo o rileggerlo, promesso - franz
...un romanzo corto ma che riesce a
dilaniare nella sua crudele spietatezza.. il tipo di scrittura a volte
rieccheggia quei micro periodi pieni di frasi in sospeso che ha reso immortale
Celine.. la storia di questi 2 fratelli non puo' non far pensare ai due gemelli
terribili protagonisti della Trilogia della Città di K. della Kristof.. e non a
caso la Kristof ha sempre dichiarato di adorare lo scrittore austriaco…
Un incubo morboso e
angosciante, maniacale e ossessivo, snervante e impietoso, nella traduzione per
Einaudi di Magda Olivetti (uscita nel 1989, l’anno della morte dello scrittore
austriaco). Parla di due fratelli che assomigliano ai tragici protagonisti della
“Trilogia della città di K.” di Agata Kristof, ma certe pagine sembrano uscite
direttamente da un delirio visionario di Kafka (l’atroce sedia per epilettici
ricorda la macchina che scrive le sentenze sul corpo, in “Nella colonia
penale”)…
Io per ora ho letto "A colpi d'ascia" e "I mangia a poco". Una voce potente assai, la sua, anche se non gli perdono facilmente questa scelta di scrittura torrenziale, interi romanzi senza uno stacco o un a capo... Uno di quegli Scrittori che si amano, ma al tempo stesso si prenderebbero a cazzotti... :)
RispondiEliminaallora questo è il capolavoro per te, scrittura per niente torrenziale, a tratti quasi aforistica
RispondiEliminame lo segno!
RispondiEliminaè cosa buona e giusta:)
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