un libro formidabile, non te ne penti, promesso - franz
…Krol rimodella il suo giovane Holden del terzo millennio sulle figure
dell'oggi filtrando dalla melassa massmediatica, tutte le infinite serie
televisive che finiscono per formare la sotto-cultura di riferimento di Odell
(una specie di Fox-generation). A
tutto questo il ragazzo non ha da contrapporre che un libro per l'infanzia –
l'unico libro da lui letto, letto e riletto – intitolato Il
cucciolo; Krol traccia così la possibile traiettoria di un incubo
tutto americano e ce la porge, crudamente.
...E noi ci siamo divertiti a leggerla.
...E noi ci siamo divertiti a leggerla.
…La trama è semplice e
l’inizio, volutamente, tra i più classici: Odell Deefus, tipico ragazzotto
americano con pochi grammi di sale in zucca, foto di Condoleezza Rice nel
portafoglio, prende la macchina per andare all’ufficio di reclutamento
dell’esercito nella cittadina di Callisto, Kansas. Come si può immaginare, a
quell’ufficio non arriverà mai. La sua auto mezza scassata deciderà di rompersi
proprio alle porte del paese, davanti al vialetto d’ingresso di un tale che
tiene sul comodino una copia del Corano. Da qui in poi la catena casuale e
causale degli eventi non darà tregua al povero Odell, e non darà tregua nemmeno
a noi lettori, che ci troveremo a leggere fino alle tre di notte riuscendo
malamente a soffocare le risate per non svegliare nessuno. Ma non è ironia
d’accatto, Krol sa essere sottile; e sottilmente s’insinua fra retorica
terrorismofobica, serie tv in loop, mass media, pizze surgelate, senatori a
caccia di voti, teleimbonitori, innamoramenti sfortunati, servizi segreti e
supersegreti, CSI, Guantanamo. Questa è satira.
Ma nel dipanarsi degli eventi Krol non ci risparmia niente: l’amarezza, la compassione, il dolore, l’incazzatura; nemmeno ci risparmia di affezionarci ad Odell, troppo stupido o candidamente ingenuo per capire cosa gli stia succedendo, in una sorta di romanzo di formazione al contrario, dove il protagonista giunge alla conclusione che la cosa migliore è non sapere…
Ma nel dipanarsi degli eventi Krol non ci risparmia niente: l’amarezza, la compassione, il dolore, l’incazzatura; nemmeno ci risparmia di affezionarci ad Odell, troppo stupido o candidamente ingenuo per capire cosa gli stia succedendo, in una sorta di romanzo di formazione al contrario, dove il protagonista giunge alla conclusione che la cosa migliore è non sapere…
…Odell, questo il nome del protagonista,
vive ingenuamente in questo mondo incomprensibile tra omicidi cruenti, storie
di corruzione e droga, amori non ricambiati, predicatori integralisti,
razzismo, agenti della CIA terminando questa folle corsa nelle torture della
prigione di Guantanamo. Proprio quest’ultima parte del romanzo è quella più
intensa. L’autore riesce a mescolare il surreale percorso del protagonista e la
leggerezza del suo racconto con la crudezza degli orrori che vengono perpetrati
all’interno della prigione. Penso che la parabola di questo personaggio, da
crociato della democrazia a vittima di quella stessa illusione, sia una delle
storie più coinvolgenti che la recente editoria abbia prodotto…
Ne ho già sentito parlar bene. Devo procurarmelo!
RispondiEliminami dirai:)
RispondiEliminaper me una sorpresa bellissima