Letteratura, politica,
premi e denaro. Sono questi i protagonisti di una vicenda particolare che ha
visto lo scrittore spagnolo Javier Marías rifiutare
il Premio Nacional de Narrativa, con cui il governo premia il miglior libro
elargendo all'autore 20 mila euro.
Marías è
stato investito del riconoscimento grazie al romanzo Los enamoramientos,
ma non ha voluto accettare il premio per motivi ideologici. «Lo Stato non ha
nulla da darmi per il compito di scrittore che ho scelto di mia iniziativa.»
Che dire, un tipo bello tosto, che non ha fatto una piega davanti a tutti quei
quattrini perché, come dice, ha sempre rifiutato di legarsi
alla politica, di qualsiasi partito, evitando di intascare
denaro pubblico. All'inizio dell'anno aveva già rifiutato altri 15 mila euro
per un premio analogo e ha chiesto di essere escluso dalla lista del
prestigiosissimo premio Cervantes. Ovviamente la posizione dello scrittore ha
alzato un polverone, suscitando l'irritazione di molti, compreso Marcos Giralt
Torrente, il vincitore uscente del Premio Nacional.
Ma Javier
Marías è irremovibile. La sua avversione nei confronti delle istituzioni
governative ha ragioni profonde, legate alla storia del padre, l'illustre
filosofo Julián Marías che non ottenne mai alcun
riconoscimento ufficiale dalla Spagna. La sua scelta può far discutere, ma in
un'epoca in cui la cultura si lega a doppio filo con il business e sembra
essere lontana anni luce dalla tensione morale del passato, questo gesto
acquista un valore particolare e ci dice che alla letteratura non serve la paghetta ministeriale,
perché fortunatamente i buoni libri non scadono, mentre i governi sì.
“Ante la
noticia de que mi novela Los
enamoramientos ha sido
distinguida con el Premio Nacional de Narrativa de este año, quisiera agradecer
profundamente, antes de nada, la gentileza y la generosidad de los miembros del
jurado por haberla tenido en tanta consideración.
Al ser este
un galardón institucional, oficial y estatal, otorgado por el Ministerio de
Cultura, no me es posible, sin embargo, aceptarlo. Lamentaría que esta postura
mía se viera como un desdén hacia nadie. No lo es. Se trata solamente de una
cuestión de consecuencia. Es decir, de mi deseo de ser consecuente.
Desde hace
muchos años no he aceptado ninguna invitación de los institutos Cervantes, ni
del Ministerio de Cultura, ni siquiera de las Universidades públicas o de
Televisión Española. Durante todo este tiempo he esquivado a las instituciones
del Estado, independientemente de qué partido gobernara, y he rechazado toda
remuneración que procediera del erario público. (...) Y en verdad lamento no
poder aceptar lo que en otras épocas habría sido tan sólo motivo de
alegría".
Un altro motivo per leggere Marias.E un altro motivo per leggere il tuo blog che segnala sempre notizie interessanti.
RispondiEliminati ringrazio per la stima:)
RispondiEliminadi Marías non mi piace tutto, ma è bravissimo
qui (http://www.javiermarias.es/ESPECIALCTB/ManuscritoEnelviajedenovio.html) un suo racconto perfetto,per i miei gusti, non so se mai è apparso in italiano