La Libertà Non Sta Nello Scegliere Tra Bianco E Nero, Ma Nel Sottrarsi A Questa Scelta Prescritta. (Theodor W.Adorno)
lunedì 31 luglio 2017
domenica 30 luglio 2017
La magia di un abbraccio - Pablo Neruda
Quanti significati sono celati dietro un
abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.
sabato 29 luglio 2017
venerdì 28 luglio 2017
Il Governo Mondiale Invisibile
Comité Independencia y Soberanía para América Latina (CISPAL) | ||
(Tradotto da Alba Canelli) |
L'umanità è sottomessa a un Governo
Mondiale Invisibile composto di banchieri, petrolieri, finanzieri,
proprietari d’immense fortune e proprietari della Banca privata della Federal
Reserve USA. E' il governo onnipotente che impone e ordina agli stati
nazionali. Lo statista inglese Benjamin Disraeli che sapeva di cosa parlava ha
detto: "Il mondo è governato da personaggi molto diversi da quelli
che immaginano coloro che non si trovano dietro le scene".
Il Senato
degli Stati Uniti nel 1913 ha approvato un progetto con il quale la celebre e
potente famiglia Rothschild fu autorizzata a unire le sue ricchezze e obiettivi
economico-finanziari alla famiglia Morgan, proprietaria della banca e
immensamente influente e ai famosi Rockefeller che possiedono incalcolabili
fortune. Fino ad allora, era proibito che capitali esteri fossero coinvolti in
banche statunitensi, come nel caso dei Rothschild, proprietari di capitale
tedesco.
Il 23
dicembre 1913, la Banca privata della Federal Reserve acquistata da queste tre
famiglie, si è impossessata degli Stati Uniti. Per volontà di costoro si
dichiareranno guerre, attentati terroristici con conseguenze disastrose come
quelle delle Torri Gemelle, secondo alcune ipotesi, gli attentati di Londra e
Madrid, o gli omicidi di presidenti come dell'ecuadoriano Jaime Roldos
Aguilera, del panamense Omar Torrijos, di J.F. Kennedy, Warren Harding,
McKinley, Jonas Garfield, dell'africano Patrice Lumumba o di decine di
tentativi per porre fine alla vita di Fidel Castro.
Queste
famiglie, insieme ai gruppi che esercitano un innegabile potere, trafficano con
armi di distruzione di massa o seminano morte e distruzione in tutto il mondo.
Questi gruppi sono Carlyle, Bechtel, Lockheed
Martin, Raytheon, General Dynamics, McDonnell Douglas, Boeing,
Northrop Grumman.
Nel 1913, il
famoso aviatore Charles Lindbergh, che come senatore si oppose al progetto dei
miliardari, riferendosi al progetto approvato, dichiarò: "... con
questa legge si costituirà il Consorzio più gigantesco della Terra. Quando il
presidente la firmerà, legalizzerà il Governo Invisibile dei padroni del
mondo". Alcuni analisti sostengono che a causa di queste affermazioni,
suo figlio fu rapito e assassinato.
Alcuni anni
fa, James Warburg, banchiere associato ai Rothschild e ai Rockefeller, con
assoluta convinzione non esente da cinismo, ha annunciato al Senato USA che "piaccia
o no, avremo un governo mondiale. La questione è, se sarà raggiunto per
consenso o per imposizione".
Sono nove le
famiglie che hanno denaro ed esercitano un potere assoluto. Hanno sviluppato le
infrastrutture necessarie affinché la macchina del controllo dell'umanità
funzioni. Miliardi di dollari pagano l'infrastruttura umana e un'organizzazione
che domina i media e controlla le informazioni.
Nel suo
libro "Tragedy and Hope", Carroll Quigley ha scritto, "la
rete di cospirazione che tira le fila del mondo, è costituita da banchieri e
capitalisti internazionali, cioè il mondo dell'alta finanza. Raccoglie intorno
a sé un esercito di scienziati, tecnocrati, politici e attori burattini per
fare da ombra alla sua alta politica".
E
aggiungendo alcuni dati molto interessanti, come se non bastasse che "gli
imperi economici internazionali sono interessati a promuovere l'indebitamento
dei Governi. Più alto è il debito, più costosi saranno gli interessi. Ma essi
possono anche richiedere al presidente di turno privilegi fiscali, monopoli di
servizi o appalti di opere. Se questo non accetta, causeranno la sua caduta,
promuovendo agitazioni e scioperi che, nell'impoverire la nazione, lo costringe
a cedere di fronte a ciò che chiedono".
Quando a
George Bush padre chiesero dopo il crollo dell'Unione Sovietica cosa sarebbe
successo, lui rispose: “What we says, goes” ("Quello che noi
diciamo, accade"). Quel “we” (noi) non si riferiva
specificamente al governo degli Stati Uniti, ma, secondo una teoria del
ricercatore Garry Adler - al CFR, che è un ente finanziato dai Rockefeller noti
dell' "establishmen" americano, per "Il
Governo invisibile". Lo stesso Adler sentì dalla bocca di uno dei
suoi leader, la seguente affermazione: "non importa chi votano le
persone, voteranno sempre per noi ..." Le principali
"delegazioni" del CFR sono in Germania e a Tokyo.
Un ex
presidente del governo albanese in esilio ha anche dichiarato: "...
un pugno di persone e il CFR prendono le decisioni. Si tratta di un
potente "club privato" che domina tutti i governi del mondo. Sono
in combutta. Piaccia o no, bisogna fare quello che dicono ... "
I padroni
del potere mondiale, cioè i potenti tra i potenti e che agiscono - non sempre
nel rispetto della legge - ma come vere famiglie con pratiche in stile mafioso
e, in qualità di proprietari della Federal Reserve sono i seguenti:
- - Famiglia Rothschild con
sede negli Stati Uniti e tentacoli in Inghilterra, Germania e
Israele.
- - Famiglia Rockefeller sviluppata
negli Stati Uniti e con forte influenza nell'impero e in Israele.
- - Famiglia Morgan,
proprietaria anche di potenti Banche negli Stati Uniti, Gran Bretagna e
altri paesi.
- - Famiglia Warburg con
sede in America e potenti estensioni in Germania.
- - Famiglia Lazard degli
Stati Uniti con grandi influenze e investimenti in Francia.
- - Famiglia Mosés Israel
Seif di origine ebraico-ortodossa, con poteri economici e
politici negli Stati Uniti, Italia e Israele.
- - Famiglia Kuhn, Loeb con
sede negli Stati Uniti e forti interessi in Germania
- - Famiglia Lehman
Brothers con sede e influenza negli Stati Uniti
- - Famiglia Goldman d’indiscusso
potere negli Stati Uniti.
Queste
famiglie devono essere aggiunte al Gruppo Bildenberg. Tutti
sono membri di selezionati "club" composti dai 500 uomini e dalle
organizzazioni più ricche e influenti del mondo che si prefigge l'istituzione
di un "Nuovo Ordine Mondiale", sosteneva Marta
Gonzalez, giornalista e direttrice del Circolo Bolivariano della Galizia. Il
"Club Bildenberg" è composto da burattinai che, a nome di nove
famiglie, tirano le stringhe del Governo Mondiale Invisibile.
La stessa
giornalista, riferendosi a un documento sull'argomento ha dichiarato: "Ci
sono stretti legami tra questi gruppi negli Stati Uniti e il mondo ebraico.
L'enigmatica setta ebraica "B'Nai B'Rit" conta tra i
suoi membri dell'élite tutti i "potenti" di cui sopra e,
naturalmente, Henry Kissinger. I fondatori della "Trilaterale"
o della stessa "Lyons Internazionale" estendono il loro
potere in tutto il pianeta". Questi sono i più fedeli alleati nella lotta
per sconfiggere gli arabi e i palestinesi. Inoltre, l'attuale stato di Israele
è conosciuto con il soprannome di "la corazza di sabbia" in
chiaro riferimento alla loro subordinazione strategica in Medio Oriente
rispetto agli interessi dell'impero governato dalle nove famiglie e le loro
tetre attività:
Destabilizzare
nazioni e Stati liberi, sovrani e indipendenti, rovesciare governi, pianificare
ed eseguire omicidi, detenzioni, torture, sparizioni forzate di persone e,
soprattutto di leader politici, sindacali, sociali, intellettuali, giornalisti
e persino religiosi, sono le loro attività quotidiane. Queste attività sono
costose, tanto quanto praticare il terrorismo di Stato contro altri Stati,
popoli e i loro leader o organizzare atti di sabotaggio, pagare tangenti e
corrompere civili, militari e polizia. Ma il denaro è la loro abbondanza e
questi investimenti immorali sono recuperati con interessi da usura dopo ogni
atto criminale.
Violare i
diritti umani, causare genocidi, imporre blocchi come il violento e genocida
blocco contro Cuba, causare altri genocidi ovunque sulla terra, burlarsi dei
principi elementari del diritto internazionale e apparire, in cotanto impero,
come custodi delle libertà, delle democrazie e difensori dei diritti umani,
costa molto denaro e molto denaro è quello che avanza a queste famiglie.
Scatenare
guerre, commettere ogni sorta di crimini orrendi ed esecrabili che
siano, anche crimini di lesa umanità e continuare a essere impuniti, costa
molto così come creare, organizzare e mobilitare le forze per intervenire
ovunque e contro qualsiasi Stato o mantenere più di mille basi militari, aeree
e navali disperse nei cinque continenti, in mari e isole, costa molto e
l'impero e i proprietari dell'impero hanno tutto il denaro del mondo,
accumulato esattamente dal sistema di sfruttamento imposto a livello globale e
dall'incessante e spietata depredazione delle risorse naturali e umane.
L'impunità
imposta dagli Stati Uniti in convenzioni e trattati con altri paesi è una
garanzia per commettere tutti gli abusi e i crimini. Ricordate che gli Stati
Uniti sono membri della Corte Penale Internazionale perché si
rifiutarono di firmare il Trattato di Roma.
I
proprietari del mondo, capi del Governo Mondiale Invisibile, come banchieri,
finanzieri, petrolieri sono, anche, proprietari dei media che formano i grandi
monopoli, come FOX, CNN, NBC, ABC, CBS, BBC,
delle agenzie transnazionali di stampa, tra cui, l’UPI, AP, Reuteres, AFP che
vengono gestiti, anche con capitali ebraici, sono comproprietari di studi
immensi studi cinematografici o dei giornali come il New York Times, Washington
Post e molti altri. Il mini impero di Murdoch paragonato ad altri,
serve molto bene agli interessi conservatori dei proprietari della terra.
Tutti sono
specializzati nell'uso di strategie per distrarre la popolazione con
i tabloid, con scadenti programmi televisivi caratterizzati da superficialità,
per offrire prodotti tecnologici di breve durata, reality show e
cartoni animati violenti che mettono in ridicolo i valori fondamentali della
famiglia o sottovalutano i valori fondamentali dell'umanesimo universale,
inoltre, con la diffusione di notizie violente di aggressioni belliche che sono
trasmesse dal vivo in diretta per dimostrare il "potere invincibile"
delle forze imperiali o diffondono omicidi e crimini che riempiono la cronaca
nera e che finiscono per distruggere a poco a poco la fiducia nel futuro,
impedire l'unione, la solidarietà e la fraternità tra le persone e con le loro
tecniche manipolatrici, cercano d'impedire una rivolta popolare in tutto il
mondo.
Le famiglie
della Federal Reserve sono proprietarie della NSA, la CIA,
il Pentagono e sono azioniste di maggioranza della Inter-American
Development Bank, Fondo Monetario Internazionale, Banca
Mondiale, mentre i loro delegati e servi esercitano, anche, il diritto
di voto nell'Organizzazione delle Nazioni Unite e nella NATO, nella prima con
diritto di veto.
Le nove
mega-ricche famiglie e i loro discendenti sono intoccabili per la giustizia ed
esonerate dalle tasse per la vita. Sono proprietarie della pace, della
guerra e della finanza, per questo, ogni volta che "acutamente"
fanno un "salvataggio economico" in realtà, acquistano le
banche e le finanziarie del mondo, e così si appropriano a poco a poco
del paese che "salvano", per poi appropriarsi delle risorse
naturali che permettono loro di moltiplicare, all'infinito, le loro smisurate
fortune.
Gli Stati Uniti
e le famiglie che li governano hanno le risorse economiche, tecnologiche, forze
militari, sistemi d’intelligence con la CIA in testa, per realizzare tutti i
tipi di operazioni pubbliche o clandestine, "legali" o criminali, con
l'aggravante che il popoli del mondo, finiscono per pagare la corsa agli
armamenti, gli interventi militari e i crimini imperiali, attraverso la rapina
delle loro risorse. Assurda e infame ironia è che i popoli "salvati"
dovrebbero essere grati per gli interventi e le ingerenze che liquidano
"la barbarie, il caos, l'anarchia," in difesa dei diritti umani,
delle libertà e delle democrazie di tipo occidentale e cristiane. I popoli
pagano con morti e feriti questi salvataggi "selvaggi".
Le nove
famiglie e i loro servitori milionari e dipendenti anglosassoni costituiscono
la "classe superiore" governante. A questo proposito, si potrebbe ben
dire che la famosa rivista Forbes è una farsa perché mostra
miliardari popolari di secondo livello come Bill Gates o Warren Buffet,
riuscendo a distogliere l'attenzione dalle attività illecite che commettono i
veri mega-ricchi all'interno della Federal Reserve.
Il governo
invisibile è una realtà innegabile ed è composto da miliardari e magnati che
sono quelli che realmente governano gli Stati Uniti nel loro ruolo d’impero.
Non esiste governo, presidente o esercito che è al di sopra di loro, perché in
verità sono i capi del governo degli Stati Uniti. Loro a volte organizzano,
altre gestiscono e controllano gruppi molto potenti come il Bilderberg, CFR, Tavistoke
Institute, e la CIA. Sono la "classe
superiore" nell'esercizio del potere reale e, naturalmente, sono le élite
che decidono che guerra pianificare ed effettuare, che invasione realizzare o
che paese attaccare, che presidente uccidere, che "attacco
terroristico" per mostruoso o infame che sia, finanziare o commettere, che
crisi economica pianificare e che scatenare "pandemia" inventare.
Lo
scrittore-ricercatore statunitense G. William Domhoff, nel suo libro "Who
rules America"(Chi governa gli Stati Uniti, N.d.T), sostiene che
la classe superiore anglosassone degli Stati Uniti è la classe di miliardari
che sono sulla lista specializzata annuale "Social Register",
di miglior qualità rispetto a Forbes. Questa "classe
superiore" sociale, economica e politica è il potere del potere, ed
esercita un rigido controllo sulla CIA stessa, e quindi, sull'agenzia
transnazionale del crimine.
Domhoff
segnala: "Il rapporto tra i concetti di "classe dirigente" e
"élite del potere" è perfettamente chiara, ma è altrettanto vero che
si può creare confusione a riguardo a meno che non si paragonano e si
contrappongano. Ricapitolando: la "classe dirigente" fa
riferimento alla classe sociale superiore che possiede una quantità
sproporzionata di ricchezza del paese (Stati Uniti), riceve una quota
sproporzionata di reddito annuo del paese e fornisce un numero sproporzionato
di membri alle cariche del governo. Tuttavia, può accadere che alcuni dei
membri di questo gruppo non si occupano di altro che di allevamento di cavalli,
partecipare a corse di levrieri ed essere in stretti rapporti con la creme
de la creme della colonia straniera. L' "élite al potere"
d'altra parte, include tutti coloro che occupano posizioni di leadership nelle
istituzioni controllate dai membri della classe superiore (dirigente). Ogni
membro dell' "élite al potere" non può appartenere alla classe
superiore. (Caso Obama). Ciò che conta è se l'istituzione che serve è o non è
governata dai membri della classe ... "
Per essere
un membro della classe superiore statunitense, se non si appartiene alle nove
sacre famiglie, bisogna essere anglosassone-uomo o donna professionista nella
miglior tradizione dell' azienda privata; cioè senza principi etici,
controllare alcuni settori industriali o finanziari, i sistemi di produzione e
i mercati, le banche e le imprese d'importazione ed esportazione: e in
particolare dirigere o controllare l'immenso complesso militare-industriale,
possedere o essere parte delle compagnie auto-selezionate dal Dipartimento
della Difesa o dal Pentagono per fabbricare e produrre tutti i tipi di armi,
dalle convenzionali a quelle di distruzione di massa come le nucleari, armi
chimiche e batteriologiche, armi satellitari, armi dotate di tecnologia di
punta o di ultima generazione.
Naturalmente,
il Dipartimento della Difesa, come la totalità del governo sono controllati
dalla stessa "classe superiore" che governa saldamente il potere
esecutivo, legislativo, giudiziario, elettorale, l'economia nazionale e
transnazionale, le finanze pubbliche e private per questo contano
sull'appoggio di politici, diplomatici, avvocati, giornalisti, scienziati e
tecnici, così come è proprietario o azionista principale delle principali
catene di radio e televisione, delle agenzie transnazionali di stampa e di
giornali e riviste più influenti in tutte le lingue, media che controllano,
anche, con miliardi di dollari erogati attraverso le più grandi agenzie
mondiali di pubblicità di cui, curiosamente, sono proprietari o azionisti, o
per lo meno le gestiscono economicamente attraverso i loro agenti.
Così immenso
è il potere economico e politico delle nove famiglie e i suoi gruppi che, se si
facesse un piccolo calcolo intellettuale, solo la ricchezza delle famiglie
Rothschild e Rockefeller ripartita tra i sei miliardi di persone dei più di 7
miliardi che popolano il pianeta terra, a ciascuno corrisponderebbe la somma di
tre milioni di dollari. Per difendere questo potere economico, mantenerlo e
rafforzarlo il Governo Mondiale Invisibile non conosce barriere di etica o di
morale, e quindi, non c'è atto criminale, che non si decida di commettere, per
aberrante che sia.
La
giornalista e direttrice del Circolo Bolivariano della Galizia, Martha
González, nella sua corrispondenza dice che Thierry Meyssan, saltò alla ribalta
quando è uscito il suo libro "The Big Lie". Egli sostiene che
"gli attentati dell'11-S sono stati effettuati da un segmento
dell'Esercito degli Stati Uniti". Meyssan, il cui libro è stato uno dei
best seller in tutto il mondo, ha diffuso foto aeree del Pentagono, dimostrando
che nessun aereo si era schiantato là e sostiene che il 10 Settembre, 2001,
Osama bin Laden è stato ricoverato in un ospedale in Pakistan, in dialisi, e
che nello stesso giorno ha ricevuto la visita di un alto funzionario della CIA
in quel paese.
"Vorrei -
dichiarò Meyssan in una conferenza stampa a Madrid - che i cittadini
tornassero a svolgere un ruolo più attivo e pensare a ciò che accade, senza
credere ad ogni assurdità che viene detta loro, anche dal Dipartimento della
Difesa degli Stati Uniti".
Gonzalez
afferma che il 1° agosto 1972, dopo "il sabato delle streghe" Philip
von Rothschild annunciò nel Casino Building de San Antonio, Texas (lo stato di
Bush) e di fronte agli "onorevoli" membri del "Consiglio dei
Tredici" i piani stabiliti per dominare del mondo a partire dal 1980. La
seguente dichiarazione segnava il punto di partenza: "Quando
appariranno le luci di New York sapranno che il nostro obiettivo è stato
raggiunto" casualità? No. Impossibile credere a tali coincidenze.
Così, alcuni
analisti e ricercatori scientifici dicono che il capolavoro dei proprietari
della Federal Reserve è stato l'attentato alle Torri Gemelle di New York. Essi
sostengono che "utilizzando il potere di persuasione della televisione, è
stato mostrato un video falso, in cui un attore si fa passare per Osama Bin
Laden, per autoproclamarsi autore dell'attentato, quando in verità, le Torri
contenevano esplosivi ad alto potenziale, collocati da agenti specializzati
della CIA e aerei precedentemente preparati dall'esercito statunitense affinché
si schiantassero contro le Torri. Per riuscire a compiere fedelmente questa
ipotesi, l'umanità avrebbe assistito ad uno degli atti di maggior brutalità e
sanguinario della storia.
Per
abbondare in dettagli, i ricercatori che sostengono la teoria dell'auto-attentato,
presentano le seguenti prove:
- - Crollo stile demolizione
controllata delle due torri. Questo crollo si può notare a colpo d'occhio.
- - La scomparsa di video che
mostrano esplosivi, ben al di sotto di dove gli aerei si schiantarono e
dove si vede il metallo fuso. Il carburante incendiato degli aerei non
scioglie mai l'acciaio, né polverizza il cemento che richiedono
temperature di maggiore entità.
- - Il crollo alle 5 del pomeriggio
(ore 17) di una Terza Torre: il WWC 7, senza che nessun aereo l'avesse
toccata, fatto che è quasi passato inosservato.
- - Resti di "termite"
potente esplosivo usato nel settore delle demolizioni, che sono stati trovati
nell'ubicazione del sito delle Torri Gemelle.
- - Al Qaeda è il nome dato dalla
CIA al movimento dei mujaheddin che hanno combattuto le truppe sovietiche
all'inizio degli anni '80 l'accusa più ipocrita della storia!
- - Gli Stati Uniti sono a corto
di petrolio e pianificarono l'attacco per saccheggiare i campi di
petrolio iracheni, commercializzare organi umani, appropriarsi dei
campi di droga papavero/oppio dell'Afghanistan da esportare in Europa e in
Asia. È stato riferito cheaerei della NATO trasportano l'oppio verso i
mercati europei.
- - Ciò che ha colpito il
Pentagono non era un aereo. Testimoni messi a tacere dalla CIA videro un
missile teleguidato in una zona in costruzione del Pentagono, dove quasi
non c'erano uffici. Per questo si è visto solo un buco e non i segni delle
ali di un presunto aereo. Non hanno mai potuto presentare i resti
dell'aereo precipitato né tantomeno i corpi dell'equipaggio o dei
passeggeri.
- - Dopo l'attentato alle Torri
Gemelle che servì come pretesto perché Bush dichiarasse la guerra globale
al terrorismo, lo stesso governo statunitense diede agevolazioni alla vera
famiglia di Osama Bin Laden, partner, anche, nel business petrolifero di
Bush, in modo che abbandonasse gli USA e che non si presentasse o si
mettesse in contatto con la stampa.
- - Presentazione in
televisione di una lista fraudolenta di presunti "terroristi"
che pilotarono gli aerei, quando la maggior parte di loro, nemmeno si
trovava negli Stati Uniti, come verificato in seguito.
- - La testimonianza del famoso
regista e politico Aaron Russo sull'annuncio che gli fu fatto ad una
festa, Nick Rockefeller lo informò di un "evento" ("attacco
terroristico") che avrebbe aiutato gli Stati Uniti a prendere il
petrolio iracheno, non meno di nove mesi prima che avvenisse la distruzione
delle Torri Gemelle.
La mafia
bancaria-petrolifera della Federal Reserve è l'origine dei mali del nostro
mondo attuale. Tutte le guerre, tutti gli attentati, provocazioni come ad
esempio contro la Corea del Nord e l'Iran o la storia della pandemia dell'
influenza H1N1 per favorire l'industria farmaceutica Gileas Scienze di
proprietà di Donald Rumsfeld che fu Segretario della Difesa di Bush II, la
crisi economica globale anticipata dal super computer High Frecuency, con sede
a Wall Street, sono opera delle famiglie della Federal Reserve.
Tutti questi
atti e molti altri che forse non sapremo mai, hanno le loro radici nelle
decisioni prese dalle famiglie bancarie-petrolifere della Federal
Reserve. "Sembra che gli eventi che oggi viviamo siano stati
programmati da più di duecento anni da un élite di personaggi famosi, i cui
sostenitori continuano ad operare nell'ombra".
Il governo
ombra è una realtà. L'ultimo libro dello scrittore statunitense, Daniel
Estulin, “El Imperio Invisible. La auténtica conspiración del gobierno
mundial en la sombra”, contiene informazioni scioccanti, ma a quanto pare
ben documentate.
"Estulin
affronta diversi argomenti, tutti dalla stessa prospettiva di un governo
mondiale nell'ombra, che controlla tutto e che il suo unico scopo è di tutelare
gli interessi economici e di potere di un élite mondiale che è stata qui da
sempre, e questa sembra essere la sua auto-legittimazione a fare tutto quello
che fa. L'autore afferma:
"Da
questo punto di vista, i loro piani di distruzione della domanda e il
cataclisma economico hanno un senso. Se l'Impero Invisibile non avesse
realizzato questo tipo di intervento per rallentare il ritmo della crescita
economica, gli Stati-Nazione impegnati nel progresso scientifico e tecnologico
sarebbero diventati dominanti. Ciò avrebbe significato la morte dell'
oligarchia. Implicherebbe la fine dell'Impero Invisibile. Le nazioni che
promuovono lo sviluppo mentale e creativo dei loro popoli producono persone che
non tollereranno all'infinito forme di governo oligarchico. I popoli
analfabeti, intellettualmente e tecnologicamente arretrati, sì, lo
faranno".
"Nell'ultimo
capitolo del libro, il più inquietante, parla di terrorismo nucleare. Sostiene
che sono state intrapresi negli ultimi anni, alcuni attentati con
mini-atomiche, tra cui:
- L'edificio federale Alfred P.
Murrah, in Oklahoma nel 1995.
- La discoteca a Bali
(Indonesia), 12 ottobre 2002.
- L'assassinio dell'ex primo
ministro libanese Rafiq Hariri a Beirut (Libano) nel 2005.
- Quello delle Torri Khobar a Dhahran
(Arabia Saudita) nel 1996.
- Quello del parcheggio del T-4
dell'aeroporto di Madrid-Barajas nel 2004.
E menziona
anche come attacchi nucleari il "disastro nucleare" di Chernobyl, le
ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998, l'11 settembre delle
Torri Gemelle o l'ambasciata australiana a Jakarta nel 2004. Incredibile,
raccapricciante, inquietante. Ci si chiede anche con un certo scetticismo:
"E' verità o finzione o lo scrittore delira? Però conoscendo l'Impero e le
sue azioni criminali, tutto è possibile.
Beatriz
Navés, secondo uno studio realizzato, sostiene che il Gruppo Bilderberg è parte
del governo mondiale ombra, che decide il futuro del mondo, in assoluta
segretezza.
Il Gruppo
Bilderberg o Club Bilderberg è una conferenza annuale non ufficiale di circa
130 ospiti. Il gruppo d'élite si riunisce ogni anno nel mese di maggio in un
esclusivo hotel a 4 o 5 stelle in Europa, e una volta ogni quattro anni lo fa
negli Stati Uniti o in Canada.
I
partecipanti a questa conferenza sono banchieri, esperti in difesa, baroni dei
media, ministri, primi ministri, finanzieri internazionali e leader politici,
che s'incontrano per quattro giorni in totale isolamento, e non consentono l'accesso
alla stampa.
Il nome
"Bilderberg" deriva dal dell'Hotel de Bilderberg in Oosterbeek, Paesi
Bassi, dove si è tenuta la prima riunione nel 1954. Attualmente hanno una sede
non ufficiale a Leiden, in Olanda.
I fondatori
furono il principe Bernardo d'Olanda e David Rockefeller ma fu Joseph
Retinger, un consulente politico polacco preoccupato per il crescente
anti-americanismo in Europa occidentale, che alla fine ha proposto una
conferenza internazionale con l'obiettivo di promuovere la comprensione tra le
culture degli Stati Uniti e dell' Europa occidentale. La lista degli invitati
comprende due partecipanti per ogni paese per rappresentare le opinioni dei
partiti conservatori e liberali.
Il successo
della riunione li portò ad organizzare una conferenza annuale. Fu costituito un
Comitato Direttivo di 39 membri che nominarono Joseph Retingercome segretario
permanente fino alla sua morte nel 1960, continuò nella carica Ernst van der
Bengel. Il principe Bernardo d'Olanda fu il suo presidente fino alla sua morte
nel 2004. Il Comitato tiene un registro dei partecipanti per creare una rete
informale di persone importanti.
I suoi
partecipanti più famosi sono: Juan Carlos I e la Regina Sofia di Spagna, Henry
Kissinger, la regina Beatrice d'Olanda, Tony Blair, Bill Clinton, David
Rockefeller, Angela Merkel, George Soros, Jacques Chirac, Donald Rumsfeld, ma
anche partecipare Presidenti del Fondo Monetario Internazionale, Banca
Mondiale, la Federal Reserve e Banca Centrale Europea.
Altri
assidui visitatori sono i presidenti delle più grandi compagnie globali: Coca
Cola, Pepsi, Ford, General Motors, Nokia, Motorola, American
Express, Microsoft, Oracle, Ericsson, Shell, JP
Morgan, Xerox, direttori della CIA e dell'FBI, segretari
generali della NATO, e numerosi rappresentanti delle principali banche di tutto
il mondo.
Lo scopo
dichiarato dei membri del Gruppo Bilderberg è quello di promuovere la
cooperazione economica e lo sviluppo tra i paesi occidentali contro il pericolo
comunista globale, ma si sa che realmente il loro fine è il petrolio e il gas
naturale del pianeta, perché coloro che controllano il petrolio di controllano
la Terra.
Il
giornalista investigativo statunitense Daniel Estulin, uno studioso dei piani
del Gruppo, dice che "tutto ciò è parte di un conflitto globale
per il controllo dell'umanità: l'obiettivo finale è un futuro che trasformerà
la terra in un pianeta con un mercato unico mondo globalizzato, controllato da
un unico Governo Mondiale".
Nulla sfugge
al potere del Governo Mondiale Invisibile che aspira a controllare tutto ciò
che accade sull'epidermide terrestre e ai suoi abitanti umani. Così creò il
famoso Istituto Tavistoke. In un documento presentato dal Dott.
Byron T. Weeks, MD, si afferma che l'Istituto Tavistoke ha come obiettivo fondamentale
sviluppare campagne d'insidiosa propaganda e la manipolazione dell'opinione
pubblica a livello mondiale. Uno dei punti chiave della sua agenda è quello di
sviluppare programmi scientifici che consentono il controllo mentale delle
persone, per i quali conducono oscuri esperimenti che includono il lavaggio del
cervello o facilitano conoscenze e tecniche alla CIA per svolgere i suoi
esperimenti come il progetto segreto MK-ULTRA.
Il fondatore
della Rand Corporation, Herman Kahn ha anche fondato l'Hudson Institute nel
1961. In Educating for the New World Order(Educare al Nuovo
Ordine Mondiale), B.K. Eakman racconta il manuale di formazione per gli
"agenti del cambiamento", sviluppato per il governo degli
Stati Uniti dalla Rand Corporation.
L'autore
John Quinn (NewsHawk) si riferisce ad un articolo di Byron Weeks,
che riporta ciò che accade "esattamente a diversi livelli con gli
straordinariamente estesi "viaggi di controllo" attualmente diretti
contro le persone del mondo da elementi del governo globale ombra. Weeks, con
molti documenti lascia intravedere il Tavistoke Institute, un istituto
britannico attivo a livello globale che gestisce ogni movimento
politico/governamentale di rilievo, nella maggior parte del mondo da 50 anni.
Per esempio, non vi siete mai chiesti chi c'è "dietro" diciamo, la
CIA? Bene. Non giurano fedeltà all' America, questo è sicuro. Provate con la
famiglia reale britannica, diceva.
Quinn
affermava che "Fondato nel 1947, l'Istituto Tavistock (30 Tabernacle
Street, London EC2A 4DD) è un'organizzazione che unisce la ricerca nelle
scienze sociali con la pratica professionale. Affronta problemi di costruzione
istituzionale e di progettazione e cambiamento organizzativo in tutti i
settori: Governo, industria e commercio, salute e benessere, istruzione, ecc.,
sia nazionali sia internazionali, e i clienti vanno dalle grandi
multinazionali ai piccoli gruppi comunitari. L'ideologia delle fondazioni
americane fu creata dall'Istituto Tavistock di Relazioni Umane di Londra. Nel 1921,
il duca di Bedford, Marchese di Tavistock, l' 11° duca, donò l'edificio
all'Istituto per lo Studio degli effetti traumatici causati dai bombardamenti,
nei soldati britannici sopravvissuti alla prima guerra mondiale. Il suo scopo
era quello di stabilire il "punto di rottura" degli uomini sotto
stress, sotto la direzione del Dipartimento di Guerra Psicologica dell'Esercito
Britannico.
Sir John
Rawlings-Reese segnala che il lavoro pionieristico del Tavistock è la scienza
del comportamento, seguendo le linee freudiane di "controllo"
degli esseri umani, lo collocò come centro mondiale dell'ideologia della
fondazione.
"La sua
rete di lavoro si estende ora dall' Università del Sussex negli Stati Uniti
attraverso lo Stanford Research Institute, Esalen, il MIT, l'Hudson Institute,
l'Heritage Foundation, il Centro per gli Studi Internazionali e Strategici
presso la Georgetown, dove il personale del Dipartimento di Stato riceve
formazione, il Servizio d'Intelligence dell' Air Force statunitense le
corporazioni Rande Mitre.
Il personale
delle corporazioni deve seguire l'indottrinamento in una o più delle
istituzioni controllare dal Tavistock. Una rete di gruppi segreti, la Società
Mont Pelerin, la Commissione Trilaterale, la Fondazione Ditchley, e il Club di
Roma è gestita seguendo le istruzioni della rete di Tavistock.
L'Istituto
Tavistock sviluppò le tecniche del lavaggio del cervello massive che sono state
utilizzate in via sperimentale sui prigionieri americani della guerra in Corea.
I suoi esperimenti in metodi di controllo di masse sono stati ampiamente
utilizzati sul pubblico statunitense, un attacco sottile ma comunque scandaloso
alla libertà umana, modificando il comportamento individuale attraverso la
psicologia positivista.
Tutte le
tecniche fondanti americane e del Tavistock hanno un unico
obiettivo: rompere la forza psicologica dell'individuo, e renderlo
incapace di opporsi ai dittatori dell' Ordine Mondiale.Qualsiasi tecnica che
aiuta a rompere l'unità familiare, e i principi instillati alla famiglia circa
la religione, la famiglia, l'onore, il patriottismo e il comportamento
sessuale, viene utilizzata dagli scienziati di Tavistock come arma di controllo
della folla". Come vedete, nulla sfugge il potere imperiale di governo
mondiale invisibile.
"Il
Council on Foreign Relations (CFR) forma una discreta organizzazione di profilo
pubblico molto basso, ed estremamente efficace, che comprende circa 3.600
membri di altissimo livello, prestigio e influenza nelle loro rispettive
discipline ed ambiti di potere, sia negli Stati Uniti che in Europa. Riunisce i
più alti dirigenti delle istituzioni finanziarie, colossi industriali e dei
media, ricercatori, accademici, ufficiali militari, politici, funzionari
pubblici, rettori di università e think tanks. Un vero governo mondiale
invisibile.
Il Council
on Foreign Relations (CFR) è un'organizzazione poco conosciuta, ma molto
influente negli affari internazionali che è cresciuta in potere, prestigio e
ampiezza di ambiti d'azione, al punto che oggi possiamo dire che forma il vero
"cervello del mondo" che indirizza il corso complesso ed incerto
verso il quale si spinge e si trascina l'intero pianeta.
Non esiste
popolo, regione o settore economico, sociale o politico che può essere estratto
dalla sua influenza ed è, esattamente il fatto di essere riuscito a rimanere
"dietro le quinte" ciò che dà al CFR la sua inusuale forza ed
influenza. Il CFR riunisce alti dirigenti di istituzioni finanziarie, colossi
industriali e media, ricercatori e accademici, ufficiali militari di alto
rango, e politici, funzionari pubblici e rettori di università, università
e think tanks.
I suoi
obiettivi fondamentali consistono nell' identificare e valutare l'insieme di
fattori politici, economici, finanziari, sociali, culturali e militari che coprono
ogni aspetto immaginabile della vita pubblica e privata degli Stati Uniti, dei
suoi alleati e del resto del mondo. Oggi, grazie all'enorme potere degli Stati
Uniti, l'ambito di analisi del CRF riguarda l'intero pianeta. In verità, il CFR
forma un potente centro di analisi e pianificazione geopolitica e strategica.
Le sue ricerche e valutazioni sono condotte da vari ricercatori e gruppi di
lavoro creati in seno al CFR, che si dedicano ad identificare le minacce e le
opportunità del contesto globale, valutare i punti di forza e di debolezza di
interessi raggruppati all'interno del CFR, e intraprendere ampi piani
strategici, tattici e operativi in tutti gli ambiti...
Sono membri
del CFR i massimi dirigenti delle grandi banche come la Chase Manhattan della
famiglia Rockefeller, che si fuse con la banca J. P. Morgan,
La Bank of America e l'attuale numero uno, Citigroup,
la cui capitalizzazione oggi supera i 250.000 milioni di dollari, i dirigenti
e opinion maker (formatori di opinioni, N.d.T.) degli otto
monopoli dei media mondiali, i rettori e i presidi delle grandi università e
facoltà come Harvard, MIT Massachusetts Institute of
Technology, Columbia, Johns Hopkins, Princeton,
Yale, Stanford e Chicago, e - fattore chiave in questa
vera ruota di potere planetaria - le 150 posizioni chiave, del governo degli
Stati Uniti incluse le cariche più rilevanti nelle loro forze armate".
L'umanità
nel suo insieme deve porre fine alle guerre. Se la Federal Reserve non erogherebbe
i soldi, la CIA non potrebbe commettere tanti crimini che rimangono impuniti né
tanto meno si avrebbero le crisi globali che lasciano così tanto dolore e
lacrime tra i popoli poveri che sono quelli che pagano l'appetito economico di
coloro che si credono padroni del mondo. Senza i proprietari della Federal
Reserve sarebbero a disposizione dei bisognosi i farmaci che già esistono
contro il cancro e l'AIDS, potrebbero essere messi in circolazione veicoli che
non hanno bisogno di benzina derivata dal business del petrolio, ma siccome
queste transnazionali della guerra e del crimine proprio business del petrolio,
il globo terrestre continuerà ad inquinarsi fino alla fine della sua esistenza,
ospitante della vita umana.
È tempo di uscire dalla disinformazione. Bisogna distruggere l'isolamento.
È tempo di uscire dalla disinformazione. Bisogna distruggere l'isolamento.
giovedì 27 luglio 2017
Dividere la torta o scannarsi per le briciole? - Antonello Mangano
“Ho fatto tutto il giro e ho capito. Il mondo si legge all’incontrario” – Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati
Il primo è un gambiano. Sognava Londra. È arrivato da otto mesi in Italia. Sbarcato a Pozzallo, trasferito in Calabria, ha provato a passare il confine a Ventimiglia ma lo hanno preso e trasferito a Taranto. Alla fine di questo lungo gioco dell’oca, è finito in un centro “straordinario” nel mezzo della campagna siciliana. Ha presentato domanda d’asilo e aspetta da oltre un anno.
Il secondo è un nigeriano. Ha raccontato una storia di conflitti etnico-religiosi. La commissione non gli ha creduto e ha decretato un diniego totale. In teoria dovrebbe essere espulso, ma tornerà in Nigeria solo se ci sarà un apposito volo, spazio nel centro di espulsione, l’accordo col console del suo paese. Quindi, con ogni probabilità, rimarrà in Italia come un fantasma senza diritti.
Le leggi sull’immigrazione regolano più il mercato del lavoro che gli ingressi
Il terzo è un ivoriano. Ha raccontato di essere scappato dalla guerra nel suo paese. Arrivato in Libia, la guerra lo ha seguito anche lì. Non gli restava che scappare in Europa. “Adesso puoi tornare in Costa d’Avorio”, dice la Commissione. Come se le persone fossero le palline di un flipper, non relazioni e desideri.
Gli hanno dato un diniego, poi hanno visto nel suo fascicolo l’attestato di un improbabile corso di italiano. Allora hanno deciso che merita un permesso umanitario per premiare i suoi sforzi per l’integrazione. Tra parentesi, lui non ha fatto niente, è solo finito in un centro dove c’era il corso d’italiano.
Il quarto è uno fortunato. Apparentemente. Eritreo, ha ottenuto lo status di rifugiato. La sua storia è semplice. Il servizio militare a tempo indeterminato, la fuga da una dittatura feroce. La commissione ha deliberato: ecco un vero profugo.
Queste storie sono finte. Nel senso che sono la somma, la sovrapposizione di molte storie. Ma sono anche drammaticamente vere. La seconda, per esempio, è rappresentativa del 60% dei migranti che arrivano in Italia, l’ultima del 5%.
Gradi di ricattabilità
Secondo il senso comune, i dinieghi servono per bloccare “i migranti che vengono a prenderci per il culo”. Secondo le linee guida delle Nazioni Unite, devono separare “chi ha il fondato timore di subire persecuzioni” dagli altri.
Il problema non è questo. Praticamente tutti quelli che sono entrati rimarranno in Italia. In questo modo, non si governano gli ingressi. Si regola il mercato del lavoro.
Il luogo comune parla di parassiti che mangiano e dormono. La realtà è fatta di lavoro nero e sfruttamento selvaggio
Torniamo al nostro primo caso, il richiedente asilo gambiano. Il luogo comune è quello dei 35 euro. Parassiti che mangiano e dormono. Proteste per il wi-fi. La realtà, è fatta di gente venuta in Europa per mandare soldi a casa. Subito. Così, chi si trova in un centro di accoglienza in città, chiede l’elemosina di fronte al supermercato. Chi viene sbattuto in campagna, è vittima dei caporali.
Non ci sono differenze tra Nord e Sud. Imprese del Chianti e agricoltori della Sila hanno usato i CAS (Centri di accoglienza straordinaria) come un comodo serbatoio di manodopera a costo zero.
Centri di accoglienza e nuovo caporalato
La situazione peggiore è quella che abbiamo esemplificato con il diniegato nigeriano. Dove vanno a finire i migranti senza documenti? Già in passato, quando l’intervallo tra una sanatoria e l’altra diventava eccessivo, si creavano al Sud “zone franche” dove i controlli dello Stato erano storicamente poco presenti. Quelle sacche di irregolarità sono sempre le stesse da decenni: Castel Volturno, Rosarno, Foggia. Qui si creano ghetti con dimensioni crescenti: luoghi che vivono di regole proprie e dove convivono impressionanti esempi di autogestione e solidarietà con strategie extralegali.
Il migrante ivoriano ha ricevuto il suo permesso umanitario. Non trova lavoro e alcuni connazionali gli suggeriscono di andare a Rosarno, brutte condizioni di vita ma forse c’è da lavorare. Sono in tanti come lui. Negli anni precedenti, la maggioranza era senza documenti. Poi, dal 2102, due su tre avevano in tasca l’umanitario.
Si tratta di una tipologia di permesso nei fatti controllata dal governo. È sostanzialmente arbitraria e permette di allargare o restringere la fascia dei migranti senza documenti.
Evita le sanatorie, il sistema con cui in passato si rimediava a un numero eccessivo di migranti senza documenti. È una specie di sanatoria in tempo reale.
Rispetto al mercato del lavoro, il migrante con l’umanitario rimane ricattabile. Ogni due anni deve rinnovare il documento, dimostrando di avere un contratto di lavoro. Ci sono questure che chiedono la residenza o una abitazione idonea, anche a chi vive in una baraccopoli.
Almeno, direte voi, c’è quel 5% di fortunati: con lo status di rifugiato hanno un documento che non scade. Peccato che un rifugiato ha subito spesso traumi. Per recuperare, dovrebbero bastare sei mesi in uno Sprar. Poi tutto da solo: casa e lavoro.
Nell’assoluta solitudine di una società basata sulla rete di parenti e non sui servizi pubblici, rimangono i connazionali. Nel bene (un appartamento da dividere riducendo le spese) o nel male: un lavoro su base etnica che somiglia al caporalato.
Si crea uno stato di segregazione: puoi accedere a quel tipo di lavoro (lo stesso svolto dai tuoi connazionali), vivi in quartieri ghetto (o in ghetti veri e propri), parli poco e male l’italiano.
Del resto abbiamo deciso che ci servono braccia, non cervelli. Braccia per riempire il serbatoio.
Un contadino di Foggia contro uno cinese. Uno brasiliano contro un rosarnese. Un siciliano contro il suo omologo di Almeria. Non si conoscono e non si conosceranno mai. Ma sanno di essere rivali.
Negli anni ’30, la California inventò l’agricoltura industriale. Senza peraltro eliminare la fame.
Competizione tra distretti italiani e globali
I produttori devono esportare e sono in concorrenza l’uno con l’altro. Devono produrre in qualunque stazione, la maggiore quantità possibile. E al minor prezzo possibile.
Arance da succo, pomodoro da bancone, zucchine fuori stagione diventano tecnicamente commodities, beni sostituibili che il consumatore sceglie perché costano meno. Uno vale l’altro. Hanno lo stesso colore, sapore, odore e forma. Persino la composizione zuccherina è regolata dai disciplinari dei supermercati.
La leva è sempre quella: il costo del lavoro. Così, la massa di migranti che ogni anno arriva nelle campagne è il carburante che ancora tiene in piedi questi distretti in competizione.
Sono africani intrappolati nel circuito dell’asilo, famiglie poverissime di romeni e bulgari, senegalesi con in tasca un foglio di via che li condanna all’invisibilità.
Parallelamente, ci sono migranti che sono già stati esclusi perché costano troppo. Tunisini di 50 anni arrivati trent’anni fa e ora con le famiglie, ai margini di tutto, né italiani né arabi, che stanno peggio di quando sono arrivati.
Fini diversi che abbassano il costo del lavoro e diventano funzionali alla competizione.L’esempio del ragusano è indicativo. Il costo del lavoro è sceso progressivamente sfruttando le contrapposizioni tra comunità e i loro diversi obiettivi. Per le famiglie arabe l’emigrazione era una scelta di vita, per quelle romene una fase temporanea. Per gli ospiti dei centri di accoglienza, il massimo della transitorietà.
Distretti agricoli in tutto il mondo si organizzano per competere. Sono un un misto di arretratezza e modernità.
Arcaico
|
Moderno
|
Violenza diffusa e abusi sessuali
|
Semi prodotti dalla genetica
|
Ghetti per i braccianti
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Calcolo del grado zuccherino
|
Signoria mafiosa
|
Export a lungo raggio
|
Le campagne del Sud sono sempre più polarizzate. Da un lato latifondisti – commercianti che accentrano tutte le fasi produttive e controllano la filiera.
Dall’altro piccoli produttori in crisi, aziende di uno- due ettari, perennemente sull’orlo della chiusura. La soluzione rispetto alla frammentazione esiste da tempo. OP. Una sigla nota solo agli addetti ai lavori che significa “Organizzazione dei produttori”. Sono quelle strutture che servono – in teoria – a mettere insieme gli agricoltori, aumentare il loro potere contrattuale, creare sbocchi di mercato alternativi.
Spesso, le OP al Sud non funzionano. Perché i piccoli agricoltori rimangono in buona parte vecchi signori diffidenti che non amano associarsi. Così sono diventate strutture dominate dai commercianti locali, a volte dai mafiosi e qualche volta sono usate per accaparrarsi contributi pubblici.
Ai piccoli sono rimaste due strade. Lamentarsi fino allo sfinimento. Sfruttare chi sta peggio di loro. È nata così la teoria del cannibalismo, inconsapevolmente esposta di fronte alle telecamere: siamo costretti a sfruttare i migranti, perché a nostra volta siamo sfruttati dalla Grande Distribuzione.
Quando il lavoro, la terra e il denaro diventano merci sottoposte soltanto alla legge del mercato, gli effetti sono devastanti.
Lo afferma l’economista Karl Polanyi: lo strapotere del mercato e la mercificazione senza contrappesi devastano l’equilibrio della società.
Ciclicamente, nella storia, la società civile si organizza e riduce lo spazio del mercato attraverso vincoli e controlli. Il potere dell’impresa non è più assoluto e la sfera economica rientra sotto il comando della sfera politica.
Oggi siamo esattamente a questo punto. Il mercato senza regole ha portato agli orrori del neo-schiavismo. Occorre riportarlo sotto controllo.
mercoledì 26 luglio 2017
Storia di un tagliatore di teste - Terrelibere
CC
Public domain
Faccio parte di quella generazione che faceva una sorta di
viaggio iniziatico. Partivamo per l’India, sognando l’avventura e l’Oriente.
Trovai entrambe, e anche milioni di amebe, in Afghanistan, poco prima
dell’invasione sovietica e nel deserto di Pushkar fra ashram colmi di scimmie e
santoni. Facevo anche parte della sinistra extraparlamentare degli anni ’70.
All’inizio degli anni ’80 mentre il riflusso ci sommergeva
e ognuno andava per conto suo, mi sono laureato in Filosofia della politica,
con una tesi su Hannah Arendt, allora pressoché sconosciuta in Italia. Mi aveva
aperto un mondo, ci avevo lavorato con passione un paio d’anni e pensavo di
restare nell’ambiente universitario.
Mi sono ritrovato dalle chiacchiere tra filosofi al
petrolchimico di Porto Marghera
Mentre aspettavo concorsi che non arrivavano mai facevo
colloqui per non essere assunto, poi – avendo necessità di lavorare – per
essere assunto. Sono finito alle direzione del personale in un’azienda del
gruppo Montedison. Mi sono ritrovato dalle chiacchiere tra filosofi al
petrolchimico di Porto Marghera. Il cancro era una presenza costante, come i
fumi, le fiammate notturne delle ciminiere e l’inconfondibile puzzo che ti
prende alla gola. Certo, qualche operaio moriva, lo sapevano soprattutto loro
quanto fosse un ambiente malsano, ma dovevano pur campare.
Non avrei potuto avere un impatto più brusco con la realtà.
Mi trovavano promettente e mi proposero di andare in uno stabilimento del Sud.
Rifiutai ma anziché cacciarmi mi spostarono alla “selezione del personale”.
Dopo tante ristrutturazioni e chiusure serviva di nuovo qualche ingegnere,
qualche chimico. Somministravo test, assistevo a giochi di ruolo e stendevo
profili psicologici e di adattabilità dopo colloqui individuali.
L’era socialista e berlusconiana
In questo paese, una volta che sei fuori, sei fuori
Da funzionario delle relazioni industriali ho cominciato a
seguire la progressiva deindustrializzazione di questo paese. Una parte degli
esuberi di personale era determinata dalla tecnologia, certo, ma il grosso era
il frutto della volontà di tagliare i costi fissi e aumentare i profitti.
Il gioco funzionava più o meno così: l’azienda presentava
un piano industriale pluriennale, al cui termine inesorabilmente veniva
dichiarata la necessità di ridurre gli organici e quantificato il numero di
esuberi, il sindacato contestava, chiedeva contropartite, assunzioni,
formazione, incentivi salariali, buonuscite, insomma faceva il suo mestiere.
Dopo un po’ la situazione precipitava, insomma si
drammatizzava, veniva coinvolto il governo che in veste di mediatore concedeva
ammortizzatori sociali in quantità specifiche e piovevano pre-pensionamenti,
mobilità lunghe (sette anni al Sud, sei al Nord), casse integrazioni
straordinarie di due, tre, cinque anni. E c’erano anche lavoratrici e
lavoratori contenti di andare in pensione a 45 anni. Intanto le fabbriche si
rimpicciolivano sempre più fino a che un bel giorno venivano chiuse. E allora
tutti a casa.
Ho seguito la progressiva distruzione di questo paese
A quel tempo i ricercatori, i produttori di software erano
rimasti indenni. Erano considerati ancora core business come il service di alto livello. Il resto, pezzo dopo
pezzo, inesorabilmente, andava in outsourcing. La parola ramo d’azienda era diventata una sorta di mantra.
A volte era una forma di appalto del licenziamento posticipato, in genere di
tre anni. Quasi sempre comunque le cessioni finivano male. C’erano poi i
cosiddetti “esodi”, dimissioni incentivate e l’outplacement , gli specialisti della
ricollocazione, che però era di fatto una chimera. Le percentuali di successo
erano bassissime. Perché in questo paese una volta che sei fuori, sei fuori.
Alla fine degli anni ‘90 sono andato in una grande
multinazionale tedesca, sempre operante nel settore telecomunicazioni, dove
continuavano le chiusure di stabilimenti, fra cui quello dell’Aquila, dove di
ingegneri irlandesi non c’era più neanche l’ombra. Io ero capo del personale di
uno stabilimento dell’hinterland milanese, che di efficientamento in
efficientamento aveva ridotto – anche grazie al mio contributo – di due terzi
gli organici..
Anche quei pochi giovani che entravano grazie alle nuovi
leggi sul lavoro, sempre più flessibili, sempre più leggere, erano in una
situazione di perenne precarietà. Oggi c’erano, dopo sei mesi sparivano e ne
entravano altri.
Rovina industriale
Alla fine hanno deciso di vendere tutte le
attività relative alle telecomunicazioni, considerate ormai “mature”, ai
concorrenti. Tremila persone. Quel che restava della produzione ai liquidatori
americani. Ma adesso toccava anche a tutti gli altri, agli intoccabili. Anche
quelli del software (i “ricercatori”), i tecnici specializzati, i commerciali,
i finanziari, gli staff. Tutti prima o poi venivano messi in cassa integrazione
o venivano licenziati. Io sono finito in una piccola società con il compito di
gestirne la ristrutturazione. In un anno da 300 siamo rimasti in 70.
Ormai anche io non servivo più a niente. Ero un esubero.
Dopo sei mesi di mobbing scientifico abbiamo trovato un’intesa economica e sono
uscito dal mondo in cui avevo lavorato 25 anni. Avevo visto la cancellazione di
più di 20mila posti di lavoro. Nell’ultimo stabilimento dove avevo lavorato,
oggi volano indisturbati i corvi mentre l’erba invade pian piano parcheggi ed
uffici. Un paesaggio di rovina industriale.
Sotto i miei occhi è passata la cancellazione di 25mila
posti di lavoro
C’è chi sacrifica l’intera esistenza a un’identità
lavorativa. Sei la tua professione. E basta. Quando quell’identità sparisce è
un dramma. Ci sono stati suicidi, separazioni. Chissà che fine han fatto in
tanti. Io ho sempre cercato di mantenere una specie di schizofrenia controllata
rispetto alla mia vita nel suo complesso. Non ho mai smesso di scrivere e
studiare, ad esempio. Intellettuale e quadro industriale. A prezzo di nevrosi,
ma la libertà ha sempre un prezzo.
Ho aspettato proposte di lavoro sperando che non
arrivassero troppo in fretta e anche che non arrivassero proprio. Ero tornato
alla situazione post laurea. Mi son preso un sabbatico, un anno di studi, un
viaggio in Europa, un piccolo saggio per una rivista filosofica. Ho tradotto
alcuni discorsi dei Nobel dallo spagnolo e dall’inglese per un’antologia.
Neruda, Solzenicyn. Una festa.
Avevo anche un “piano b”. Mi tornava in mente “Taxi
driver”. Avevo letto Gazdanov. Mi piaceva la figura del tassista. Gente libera.
Mi era sempre piaciuto chiacchierare con i tassisti. Ero interessato al loro
lavoro, mi incuriosiva. Stare in auto avendo rapporti con ogni genere di
persone, ma limitati nel tempo, mi sembrava infinitamente meglio che la
prigionia dell’ufficio dove poteva accadere di dover sopportare tutti i giorni
l’ultimo degli imbecilli.
Un mestiere inattuale
Vivevo in centro a Milano, una casa in
affitto con gli affreschi. La segretaria. La macchina aziendale. Un piccolo
borghese di successo.
Ma quando ti ritrovi disoccupato a 50 anni, in un paese
strangolato dalla crisi economica, sull’orlo del fallimento e in piena
deindustralizzazione, sei messo male. E nessuno più di me sapeva cosa era un
esubero. Avevo bisogno di un mestiere inattuale.
L’attualità era fatta di rotelline espulse
dall’ingranaggio: esodi, esuberi, licenziamenti. E un oceano di precarietà.
Ho investito la liquidazione nella licenza taxi. E così mi
sono trovato immerso nel famoso proletariato, che fino ad allora non avevo
conosciuto se non indirettamente. Io in ufficio, loro in fabbrica. Devo
ringraziare i tassisti. Alcuni possono apparire rozzi, volgari, con una bassa
scolarità, alcuni vivono nelle periferie, ma tutti fanno un lavoro duro,
ripetitivo, pericoloso, usurante, mai banale.
Avevo bisogno di un mestiere inattuale
Nell’immaginario il tassista è un ricettacolo di storie. O
più semplicemente il vetturino, il postiglione, il fido autista che ti riporta
a casa dopo una cena d’affari o un’avventura galante che non ti puoi
permettere. Nella realtà, è lui che ti giudica al primo sguardo. Il primo
giudizio è: “Questo è pericoloso o no?”. E subito dopo: “Sarà una corsa
tranquilla o mi infastidirà tutto il tempo?”. E c’è un perché. Il tassista che
non giudica correttamente rischia la vita. In macchina l’incolumità è sempre a
rischio. Questo aspetto all’inizio mi ha sconvolto. Hanno anche tentato di
rapinarmi. Poi ci fai l’abitudine e impari a giudicare.
Contro Monti e Uber
Ho odiato subito Monti. I benpensanti lo
salutavano come un liberatore, un uomo di stile dopo le cene eleganti
berlusconiane. Ma per me era l’espressione pura del neoliberismo. Un classico
funzionario del capitale completamente indifferente ai destini delle persone.
Non mi sbagliavo. Nel primo mese di governo mi ha ritardato la pensione di
quattro anni. E Milano è fatta di pavé e ti spacca la schiena a forza di
microtraumi.
Subito dopo voleva liberalizzare i taxi. Azzerare il valore
della licenza e moltiplicare l’offerta senza alcun rapporto con la domanda.
Voleva dare un segnale di equità, diceva, colpendo una categoria a suo dire
simbolo della destra, dopo aver colpito i pensionati “ di sinistra”. Nel
gennaio 2012, con cinque gradi sotto zero, ho scioperato dieci giorni di fila.
La prima volta da quando ero studente. Ho imparato che fra i tassisti è dura
per i crumiri.
Ho conosciuto un mondo fantastico in cui lo sciopero è o non è.
Una categoria di individualisti può diventare una forza compatta. Avevo visto
giusto: una consapevolezza di classe per una professione inattuale. C’è chi ha
preso la broncopolmonite, con dieci giorni di blocco coi fuochi accesi in
strada. C’era chi mostrava le foto dei figli, dicendo: “Questi sono quelli che
Monti vuole uccidere”. I tassisti mi hanno insegnato cosa è il conflitto di
classe nella realtà, non nei convegni. Anche se loro non lo chiamerebbero mai
così.
Tutti consumatori, nessun cittadino
Poi, nel 2013, è arrivata Uber. Sono stato tra i primi ad
oppormi. Non è una compagnia di trasporti, e tantomeno una tecnologia: è una
banca che raccoglie cash in tutto il mondo. Vuole sostituirsi al servizio
pubblico, sfruttando gli operatori senza neppure assumerli, non ha costi, se
non la lobby sui governi. Liberalizzare, privatizzare, la canzone è sempre
quella. Tutti consumatori, nessuno cittadino.
Gli autisti costretti a comprare i mezzi e a incassare
tariffe impossibili di cui la app trattiene un quarto vengono rapidamente
ridotti in semi-schiavitù. È il caporalato digitale. Il dominio
dell’intermediario. La svalutazione totale del lavoro.
E infatti rapidamente l’affaire è diventato un simbolo, l’uberizzazione
del mondo la chiamano. Ma non c’è nulla di nuovo, è sfruttamento primordiale,
cancellazione dei diritti, cultura dello scarto. È neoschiavismo.
E così mi ritrovo, di nuovo, a sessant’anni, esubero,
ridondanza, scarto. Una nemesi, un destino. Ma non da solo questa volta, e,
almeno, dalla parte giusta.
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