"L’Italia osserva in maniera scrupolosa il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti e si adegua sempre ed immediatamente a prescrizioni decise in ambito Onu o Ue. L’Arabia Saudita non è soggetta ad alcuna forma di embargo, sanzione o altra misura restrittiva internazionale o europea", dice il governo italiano.
non sarà che "il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti" fa schifo?
…Le spedizioni di armi da porti e aeroporti sardi verso Ryadh sono state oggetto nel corso degli ultimi anni di proteste da parte di gruppi e associazioni pacifiste, antimilitariste e partiti politici. Secondo l’ampio fronte che si oppone alla vendita delle armi prodotte a Domusnovas il commercio con l’Arabia Saudita violerebbe la legge sul commercio degli armamenti, che vieta le spedizioni di armi a paesi in stato di conflitto. Ma a nulla sono valse le richieste di stop al commercio armi, votate a più riprese dal Parlamento Europeo. Il Consiglio europeo (l’assemblea dei capi di stato) non le ha recepite. Neanche le commissioni parlamentari di Palazzo Madama, una volta ricevute le risoluzioni votate a Strasburgo, hanno affrontato il caso Yemen. Neanche i i report con cui le Nazioni Unite hanno documentato numerose violazioni dei diritti umani da parte dei sauditi nel conflitto yemenita hanno avuto l’effetto di bloccare le commesse autorizzate dal governo italiano. Secondo le Nazioni unite, dall’inizio del conflitto sono morte quasi 9000 persone.
non sarà che "il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti" fa schifo?
…Le spedizioni di armi da porti e aeroporti sardi verso Ryadh sono state oggetto nel corso degli ultimi anni di proteste da parte di gruppi e associazioni pacifiste, antimilitariste e partiti politici. Secondo l’ampio fronte che si oppone alla vendita delle armi prodotte a Domusnovas il commercio con l’Arabia Saudita violerebbe la legge sul commercio degli armamenti, che vieta le spedizioni di armi a paesi in stato di conflitto. Ma a nulla sono valse le richieste di stop al commercio armi, votate a più riprese dal Parlamento Europeo. Il Consiglio europeo (l’assemblea dei capi di stato) non le ha recepite. Neanche le commissioni parlamentari di Palazzo Madama, una volta ricevute le risoluzioni votate a Strasburgo, hanno affrontato il caso Yemen. Neanche i i report con cui le Nazioni Unite hanno documentato numerose violazioni dei diritti umani da parte dei sauditi nel conflitto yemenita hanno avuto l’effetto di bloccare le commesse autorizzate dal governo italiano. Secondo le Nazioni unite, dall’inizio del conflitto sono morte quasi 9000 persone.
“L’Italia osserva in maniera scrupolosa il diritto nazionale ed
internazionale in materia di esportazione di armamenti e si adegua sempre ed
immediatamente a prescrizioni decise in ambito Onu o Ue. L’Arabia Saudita non è
soggetta ad alcuna forma di embargo, sanzione o altra misura restrittiva
internazionale o europea”. Lo riferiscono fonti della Farnesina a proposito del
reportage del New York Times su armi fabbricate in Italia e usate da Riad in
Yemen.
“Le richieste di società italiane per ottenere licenze di
esportazione di materiali d’armamento sono valutate sempre in modo rigoroso ed
articolato, caso per caso, sulla base della normativa italiana, europea ed
internazionale. Le valutazione di eventuali autorizzazioni a Paesi extra
Ue-Nato coinvolge previamente diversi fra Ministeri ed Enti italiani. Quanto
riportato dal New York Times è una vicenda già nota, sulla quale il Governo ha
fornito chiarimenti più volte nel corso della legislatura, anche in sede
parlamentare”., aggiungono le fonti della Farnesina.
“Dopo mesi di stretta collaborazione con il NYT, a cui
ho fornito video, foto, documentazione, contatti, ecco ora l’inchiesta della
prestigiosa testata americana”. Così, in una nota, il senatore del M5s Roberto Cotti. “La denuncia è forte, le prove
schiaccianti, le responsabilità del Governo italiano evidentissime. Un Governo
che continua ad autorizzare l’export delle bombe nonostante le mie denunce, con
ben 6 interrogazioni parlamentari a cui non si sono degnati di rispondere per
cercare di giustificare il loro operato. Un impegno, il mio, finalmente
premiato”.
“Tutto quello che i presidenti Renzi e Gentiloni, i
ministri Pinotti e Alfano non
hanno detto, o peggio hanno nascosto, sulle bombe italiane ai Sauditi per
bombardare lo Yemen, – sottolinea ancora Cotti – l’ha rivelato oggi
un’inchiesta in prima pagina del New York Times. Sono orgoglioso di avere
collaborato all’inchiesta giornalistica, evidenziando l’importante ruolo del
M5s nella denuncia di questo immane crimine”.
“Nell’inchiesta – prosegue il senatore pentastellato –
ampio spazio viene dedicato alla Sardegna –
e non per le bellezze paesaggistiche, dispiace – con gli stabilimenti della Rwm
a Domusnovas. Ora più nessuno potrà dire di non sapere. Neanche il presidente
della Regione Sardegna e il sindaco di Cagliari Zedda, dal cui porto
industriale partono gli ordigni criminali”.
da qui
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