Consiglieri regionali e santi in paradiso – Pablo Sole
Appena un mese fa, l’assessorato
regionale alla Sanità ha pubblicato la lista delle associazioni di promozione sociale che per il prossimo
anno potranno contare su un contributo pubblico. In
media, circa 7mila euro. Spiccioli. Certamente
agognati, ma pur sempre spiccioli, arrivati dopo le forche caudine di una burocrazia implacabile. Che si può evitare senza
colpo ferire: basta convincere un consigliere regionale. Meglio se di
maggioranza. Hanno il potere, gli onorevoli di via Roma, di trasformare le poche righe di un emendamento in un assegno
circolare che va a pescare nei conti correnti della Regione per
riversare centinaia di migliaia di euro nelle casse delle varie compagnie di
giro. Ed è esattamente ciò che è successo negli ultimi giorni con la discussione
della Finanziaria 2018, come ha puntualmente raccontato
la collega Alessandra Carta, quando i consiglieri
regionali hanno ‘devoluto’ ad personam – o
meglio ad consociationem – un tesoretto di oltre otto milioni di euro.
Dove sono finiti, è stato scritto. Ma
val la pena ricordare qualche caso. Duecentomila euro ad
esempio, grazie all’intercessione del consigliere Pd Valter Piscedda, serviranno a dare gambe
alla “fondazione per un nuovo umanesimo” voluta dal
neo arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba. Laddove
non bastano i santi in paradiso, arrivano quelli di via Roma. A
‘sfondo ecclesiastico’ anche i 236mila euro che
con un emendamento del dem quartese Gigi Ruggeri arriveranno
alla parrocchia San Giovanni Evangelista di Quartu. A Ploaghe invece la prossima stagione turistica si
prevede caldissima grazie ad un ‘assegno’ di 150mila euro staccato
dopo un emendamento di Alessandro Unali (Partito dei
sardi), mentre nel Basso Sulcis già
si tolgono le ragnatele dai vecchi aratri in ghisa per rispolverare “le antiche
vocazioni pre-industriali”, riesumate con 250mila euro messi
a disposizione dal capogruppo Pd Pietro Cocco,natali
gonnesini. E ancora, si rinsalderanno i rapporti tra sardi e israeliani per il tramite
dell’associazione Chenabura, con 50mila euro garantiti
dall’interessamento del dem Antonio Solinas, si
giocherà a football grazie a 75mila euro voluti da Roberto Desini (Partito dei
sardi) e ad Aritzo il Cagliari Calcio potrà
allenarsi senza l’assillo delle spese: 40mila euro li
mette la Regione con un emendamento di Roberto Deriu (Pd). A
Iglesias potranno seriamente pensare di fare concorrenza alla Sartiglia di
Oristano con 50mila euro messi a correre
da Gigi Rubiu (Udc) per la rievocazione della ‘Sortilla’, mentre grazie a Fabrizio Anedda (Misto) l’associazione
cagliaritana ‘Intrepidi monelli’ potrà
organizzare spettacoli per un bel po’ di mesi (120mila euro di
contributo) e nel Sarcidano grandi feste con i 60mila
euro per ‘S’incungia’ – ovvero la raccolta del grano, ma
evidentemente pure di contributi – organizzata dalla ‘Confederatzione autonoma sindacaos cummerciantes’.
Saranno soldi impiegati indubbiamente
per il bene delle comunità. Ci si deve fidare. Perché non
è previsto alcun riscontro futuro, nessuna valutazione, niente
di niente. Sono soldi a fondo perduto. Ma sono
soldi pubblici e i consiglieri hanno il dovere politico – oltre
che morale – di spiegare in che modo hanno individuato le cause
da perorare, soprattutto quelle ad personam. Perché
ci sono anche provvedimenti generali – Paolo Truzzu (Fratelli
d’Italia)ad esempio ha chiesto di destinare 100mila euro ai microbirrifici artigianali della
Sardegna, non del quartiere cagliaritano dove è nato – ma la maggior parte dei
famosi otto milioni generosamente regalati dalla Regione sono
stati spalmati in modo del tutto arbitrario, a consiglier piacendo. Rispondano
dunque, gli onorevoli, ai maliziosi che parlano di mancette elettorali e non
offrano il fianco ai populisti che parlano di uso privato di risorse
pubbliche. Ruggeri ad esempio dice: “Ho
presentato quell’emendamento in favore della parrocchia per recuperare dei
finanziamenti già assegnati che però, per motivi burocratici, non erano
stati spesi”. Attendiamo ora gli interventi degli altri consiglieri. Si
potrebbe iniziare, ad esempio, dedicando una seduta del consiglio regionale ad
illustrare i risultati ottenuti dalla distribuzione a pioggia delle milionate degli anni scorsi. Certi
che sarebbe un Magnificat in lode ad uno
sviluppo tangibile del quale oggi raccogliamo i frutti.
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