La notizia è che il metodo della nonviolenza vince sulla
provocazione razzista.
L’atteggiamento composto, non collaborante, spiazzante, fermo, persuaso, degli attivisti di “Como senza frontiere”, ha neutralizzato il tentativo provocatorio, razzista, violento, fascista di un gruppo di teste rasate (e vuote) che cercavano la rissa. Questa è la vera notizia, positiva, che racconta una novità.
Purtroppo la vulgata mediatica ha voluto raccontare solo il rovescio della medaglia, la parte negativa. Il blitz dei soliti facinorosi, xenofobi, sgrammaticati bulli che hanno fatto irruzione in un luogo privato per interrompere una riunione. Ma il racconto era un altro: i protagonisti della notizia erano i nonviolenti, mentre i fascisti erano solo comparse di seconda fila di un brutto copione recitato male. Evidentemente loro cercavano lo scontro. Si aspettavano una reazione violenta, avevano voglia di menare, di usare le mani. Ma sono rimasti spiazzati, non hanno saputo affrontare il terreno della nonviolenza e se ne sono andati con le pive nel sacco. Il loro machismo è stato ridicolizzato. Ecco, fossi un cronista di un qualche telegiornale la notizia l’avrei raccontata così, e sarei andato ad intervistare i nonviolenti, non il capo del partito xenofobo. Ma sono solo il presidente del Movimento Nonviolento e scrivo qui per chi mi legge.
L’atteggiamento composto, non collaborante, spiazzante, fermo, persuaso, degli attivisti di “Como senza frontiere”, ha neutralizzato il tentativo provocatorio, razzista, violento, fascista di un gruppo di teste rasate (e vuote) che cercavano la rissa. Questa è la vera notizia, positiva, che racconta una novità.
Purtroppo la vulgata mediatica ha voluto raccontare solo il rovescio della medaglia, la parte negativa. Il blitz dei soliti facinorosi, xenofobi, sgrammaticati bulli che hanno fatto irruzione in un luogo privato per interrompere una riunione. Ma il racconto era un altro: i protagonisti della notizia erano i nonviolenti, mentre i fascisti erano solo comparse di seconda fila di un brutto copione recitato male. Evidentemente loro cercavano lo scontro. Si aspettavano una reazione violenta, avevano voglia di menare, di usare le mani. Ma sono rimasti spiazzati, non hanno saputo affrontare il terreno della nonviolenza e se ne sono andati con le pive nel sacco. Il loro machismo è stato ridicolizzato. Ecco, fossi un cronista di un qualche telegiornale la notizia l’avrei raccontata così, e sarei andato ad intervistare i nonviolenti, non il capo del partito xenofobo. Ma sono solo il presidente del Movimento Nonviolento e scrivo qui per chi mi legge.
Mao Valpiana
presidente Movimento Nonviolento
presidente Movimento Nonviolento
Bravo Mao Valpiana. Che diventino più sensibili, accorti e lungimiranti i giornalisti.
RispondiEliminai giornalisti scarsi (la maggioranza?) quando il dito indica la luna scrivono del dito, e basta
EliminaBenissimo averlo scritto! Anche io ho immediatamente compreso quanta civiltà e autocontrollo in quelli di Como Senza Frontiere.
RispondiEliminaL'attività che svolgono è improntata al medesimo tenace spirto civile
https://comosenzafrontiere.wordpress.com/chi-siamo/
una Como Senza Frontiere dovrebbe esserci in ogni comune d'Italia, per far soffrire fascisti, fascistelli e idioti
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