Nick Cave ha tenuto una conferenza stampa in Israele, in cui ha spiegato
di aver deciso di suonare in Israele per rispondere fermamente a
"chiunque tenti di censurare e ridurre al silenzio i musicisti".
Secondo il NME (New Musical Express, N.d.T.), il
musicista ha spiegato che la modifica del suo atteggiamento è avvenuta quando
tre anni fa Brian Eno gli ha chiesto di iscriversi ad una lista
denominata Artisti Per la Palestina. "Su
un piano molto istintivo, [Io] non volli sottoscriverla", ha detto.
"C'era in quella dichiarazione qualcosa che mi puzzava."
"Quindi, dopo un sacco di riflessioni e considerazioni, ho telefonato
ai miei collaboratori e ho detto: “Stiamo per fare un tour in Europa e
Israele”. Perché è diventato molto importante per me prendere posizione contro
quelle persone che cercano di bloccare i musicisti, intimidire i musicisti,
censurare i musicisti e ridurre al silenzio i musicisti. In fin dei conti, ci
sono forse due ragioni per cui sono qui. Una è che io amo Israele e amo gli
Israeliani, e la seconda è per prendere una posizione di principio contro
chiunque tenti di censurare e ridurre al silenzio i musicisti.””
Oggi, oltre a una dichiarazione di Artists for Palestine UK,
pubblichiamo una serie di risposte ai commenti di Cave da parte dei singoli
artisti.
Brian
Eno
Io ammiro Nick Cave come artista e so che è stato generoso nel sostenere le
cause umanitarie palestinesi. Penso che abbia tutto il diritto di giungere alle
sue conclusioni sul supportare o meno personalmente il BDS. Tuttavia, penso di
avere anche il diritto di presentargli un altro aspetto di questa discussione,
che ho condotto - privatamente, con la massima cortesia e discrezione
possibile. Dato il contenuto della sua conferenza stampa, penso che ora la
discussione debba essere riformulata pubblicamente.
L'argomento del BDS è abbastanza semplice: Israele ha costantemente - e
smisuratamente - usato lo scambio culturale come una forma di
"hasbara" (propaganda) per migliorare l'immagine del paese all'estero
e per "mostrare il volto più bello di Israele" nelle parole di un
funzionario del ministero degli esteri. La campagna del BDS sta semplicemente
chiedendo agli artisti di non far parte di quella campagna propagandistica.
Sto basando questi commenti sui comunicati stampa riguardo ciò che Nick ha
detto. Possono essere inaffidabili. La mia risposta a ciò che ho letto è
questa: questo non ha nulla a che fare con artisti “ridotti al silenzio”,
un’accusa che trovo piuttosto irritante quando usata in un contesto in cui
alcuni milioni di persone sono permanentemente e grottescamente messe a tacere.
Israele spende centinaia di milioni di dollari per l'hasbara, e le sue
argomentazioni vengono trasmesse in maniera forte e chiara. Insieme alla
tattica intimidatoria che etichetta qualsiasi forma di critica della politica
israeliana come "antisemita", ciò crea un'immagine molto disomogenea
di ciò che sta accadendo.
Chi espone le argomentazioni dei palestinesi? Se glielo chiedi, diranno il
"BDS". È l'unica sola speranza che percepiscono, visto che vedono il
loro paese sempre di più occupato illegalmente dai coloni e guardano le nuove
generazioni della loro stessa gente crescere dietro i muri di cemento
pattugliati dai soldati.
Capita che condivido un compleanno con Israele: anch'io sono nato il 15
maggio 1948. È una coincidenza, ma forse è in parte la ragione per la quale
provo simpatia e ammirazione per il paese e le sue conquiste tecnologiche,
intellettuali e sociali. Ammiro ancora tutte queste cose, ma, mentre imparo di
più sulla spregevole situazione che le ambizioni israeliane hanno creato per i
palestinesi, provo un crescente terrore. A me sembra che Israele si stia scavando
una buca profonda e oscura, dove senza dubbio troverà compagnia con Trump e
vari altri nazionalisti in tutto il mondo.
Quindi, parallelamente a ciò che sta accadendo ai palestinesi, c'è un altro
disastro in corso. Israele, almeno quell' Israele dei valori umani in cui così
tante persone, ebrei e non, riponevano le loro speranze, sta scomparendo.
AL
Kennedy
Alla luce dei concerti di Nick Cave in Israele, direi che un tale impegno è
moralmente pericoloso. Molti israeliani e molti di noi all'estero, di tutte le
fedi, sono profondamente preoccupati per le azioni politiche, sociali e
militari di Benjamin Netanyahu, del Likud e di forze che sembrano intenzionate
a distruggere l'intera esistenza della Palestina e del popolo palestinese,
mentre corrompono la vita pubblica israeliana. Questo atteggiamento ha prodotto
una sequenza di crimini e comportarsi come se niente fosse non sembra essere
una risposta valida. Di fronte a molteplici tentativi di mettere a tacere il
popolo palestinese e di sopprimere la protesta a loro nome, il riferimento di
Cave al tacitare il dissenso sembra, per lo meno, ingenuo.
Roger
Waters
Ho letto le dichiarazioni della conferenza stampa di Nick Cave con un misto
di tristezza, rabbia e incredulità. Non c'è da meravigliarsi che abbia evitato
una conversazione con qualcuno del BDS prima di andare avanti con i suoi
spettacoli a Tel Aviv.
Prima, incredulità. Nick pensa che si tratti di censura della sua musica?
Che cosa? Nick, con tutto il dovuto rispetto, la tua musica è irrilevante
rispetto a questo problema, come lo è la mia, come anche quella di Brian Eno,
come quella di Beethoven, non si tratta di musica, ma di diritti umani.
Poi, rabbia. Si tratta di bambini, come i ragazzini fatti a pezzi mentre
giocavano a pallone sulla spiaggia di Gaza. Ragazzi uccisi da Israele. Ragazzi
che simboleggiano le migliaia e migliaia di bambini sacrificati nella
"falciatura del prato" di Israele. Terminologia israeliana, non mia.
Noi, centinaia di migliaia di noi, sostenitori del BDS e dei diritti umani
nel corso della storia in tutto il mondo, ci uniamo in memoria di Sharpeville e
Wounded Knee e Lidice e Budapest e Ferguson e Standing Rock e Gaza e alziamo i
pugni in segno di protesta. Scagliamo i nostri bicchieri nel fuoco della tua
arrogante noncuranza e distruggiamo i nostri braccialetti sulla roccia della
tua implacabile indifferenza.
Infine, tristezza? E se fosse stata tua la casa demolita? Tuo il
paese invaso? Tuoi i villaggi rasi al suolo per costruire stadi per gli
invasori dove promuovere concerti pop? Tuoi gli ulivi sradicati? Tuoi i sette
milioni di fratelli e sorelle che vivono nei campi profughi? Vittime di pulizia
etnica? La tua tristezza sconfiggerebbe la tua ossessione per le preoccupazioni
sulla censura della tua musica?
A proposito, su uno dei siti di informazione israeliani sono stato
indirizzato su un tuo video di YouTube. Verso la fine ho raccolto il seguente
testo:
"Sediamoci insieme al buio fino a quando giunga il momento."
Nick, il momento è giunto e se n'è andato fratello, te lo sei perso, se ad
un certo punto nel futuro vorrai uscire dal buio, tutto ciò che dovrai fare è
aprire gli occhi, noi, nel BDS, saremo qui per darti il benvenuto alla luce.
Con affetto
Roger Waters and Co.
Ken
Loach
Nick Cave si trova di fronte ad una scelta, o stare con i palestinesi
oppressi o con lo stato israeliano che nega loro i loro diritti umani. Lui
sceglie di stare con l'oppressore. Coloro che sostengono il boicottaggio non
vengono messi a tacere. Semplicemente si rifiutano di essere usati da Israele
per promuovere la sua politica di apartheid.
Aki
Kaurismäki
Siamo tutti liberi tranne quelli che sono schiavi.
Fonte: Artisti per la Palestina UK
Traduzione
di BDS Italia
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