Signor Presidente del Consiglio, lei è andato al governo con un largo credito ed alimentando una grande speranza. Qualcuno di noi ha scritto: con il governo Monti la competenza è ritornata al governo e questo è il mutamento fondamentale. Molte delle cose fatte confermano questo credito e questa speranza. Soprattutto siamo grati a lei per aver riportato l’Italia, con dignità, sui tavoli internazionali che contano, dai quali era stata allontanata, con ignominia, che gravava, come una grande tassa patrimoniale, su tutto il Paese.
Ma questo credito e questa speranza si vanno squagliando. Perché la politica è composta non solo di fatti ma anche di parole che, talora, sono importanti come, se non più, dei fatti. Omero, in un canto dell’Iliade, per descrivere un grande capo Acheo dice: “Sapeva fare fatti e dire parole”. Non basta dire parole giuste se non seguono i fatti, non basta fare fatti se non si sanno pronunciare parole giuste. Per favore, fermi il parlare a vanvera delle sue ministre. Non sarebbe meglio se in un Paese, già così teso e nervoso, le sue ministre si astenessero dal dire sciocchezze su temi che ignorano o che non rientrano nei loro compiti?
Ma questo credito e questa speranza si vanno squagliando. Perché la politica è composta non solo di fatti ma anche di parole che, talora, sono importanti come, se non più, dei fatti. Omero, in un canto dell’Iliade, per descrivere un grande capo Acheo dice: “Sapeva fare fatti e dire parole”. Non basta dire parole giuste se non seguono i fatti, non basta fare fatti se non si sanno pronunciare parole giuste. Per favore, fermi il parlare a vanvera delle sue ministre. Non sarebbe meglio se in un Paese, già così teso e nervoso, le sue ministre si astenessero dal dire sciocchezze su temi che ignorano o che non rientrano nei loro compiti?
Non sarebbe un Paese tanto migliore il nostro se i ministri lavorassero in silenzio e ci parlassero solo delle cose che stanno facendo e dei risultati da loro raggiunti, invece di sparare chiacchiere da bar sui temi più disparati? Non sarebbe meglio se il ministro degli Interni ci parlasse dei suoi programmi per affrontare le battaglie criminali che insanguinano Roma, delle misure per contrastare la corruzione che sta affondando il Paese tra i peggiori della terra, per contrastare la penetrazione, sempre più incisiva, della ‘ndrangheta nel Nord, per accelerare l’utilizzo produttivo dei beni confiscati ai mafiosi, invece di dire parole in libertà sui giovani mammoni, offendendo impunemente un’intera generazione? Certo, anche il ministro degli Interni può sfogarsi sui mammoni quando è al bar o al circolo della caccia a giocare a canasta. Ma non quando parla come ministro degli Interni...
speriamo gli arrivi sulla scrivania!!
RispondiEliminasbaglio io, o mi ricorda tanto quanto tutti avremmo voluto dire anche ai governi di centro sinistra??
c'è anche il proverbio:
RispondiElimina"Il silenzio è d'oro, la parola d'argento"