domenica 30 agosto 2015

povero Jamychael, assassinato un giorno dopo l'altro


Ancora una volta, c'è un afroamericano al centro delle cronache giudiziarie statunitensi. Si tratta questa volta di Jamychael Mitchell, 24 anni. Detenuto da 4 mesi e malato di schizofrenia, ha rifiutato cibo e medicine fino a che non è morto di fame. Era in cella per aver rubato una lattina di bibita e due snack, per un valore totale di 5 dollari. 
La morte è avvenuta il 19 agosto scorso, ma il Guardian ne dà notizia solo oggi. E' stata aperta una inchiesta, ma verrà chiusa nel giro di qualche giorno senza risultati. E anche questo episodio tira in ballo le responsabilità della Polizia: perchè nessuno è intervenuto? I detenuti mangiano in una sala comune, le medicine vengono date singolarmente e il paziente deve ingoiarle davanti al medico. Quindi vedevano che non stava mangiando e non stava prendendo le medicine. Perchè non ne è stato disposto il ricovero in infermeria? Inoltre il non mangiare crea una debolezza sempre più evidente: come mai nessuno se ne è accorto? I poliziotti andavano in giro con una benda sugli occhi? Oppure, come sempre, il problema è il fortissimo razzismo che pervade la Polizia statunitense?

E' stata disposta l'autopsia, ma le autorità ritengono per ora che sia deceduto per cause naturali. I familiari pensano invece che sia morto di fame, dopo aver rifiutato cibo e medicine. La zia, l'infermiera Roxanne Adams, ha raccontato che il ragazzo era ridotto pelle e ossa al momento del decesso. Mitchell era stato arrestato a Portsmouth il 22 aprile, lo stesso giorno in cui un altro ragazzo afroamericano, William Chapman, è stato ucciso dalla polizia davanti ad un supermercato Walmart della stessa città.
Mitchell soffriva di schizofrenia e viveva con la madre Sonia. "Non aveva mai fatto male a nessuno, fumava in continuazione e faceva ridere la gente", ha raccontato la zia. Il ragazzo, che aveva precedenti per altri piccoli furti, è stato arrestato per aver rubato una bevanda gassata e due snack. Date le sue condizioni mentali, il giudice aveva ordinato il suo ricovero in un vicino istituto psichiatrico. Ma l'istituto non ha mai trovato un posto libero per lui e il ragazzo è morto in cella il 19 agosto. Ad aggravare il suo stato anche il fatto, denunciato dalla zia, che non prendeva più i farmaci prescritti per la sue condizioni mentali.

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