domenica 16 agosto 2015

La legge di Bone – Russell Banks

inizio da una cosa grossa: se Holden Caulfield è l’erede di Tom Sawyer e Huckleberry Finn, Chappie-Bone è l’anello successivo.
la storia è bellissima, protagonista un ragazzino di 14 anni, che incontra il brutto del mondo e ne tira fuori quello che può essere una morale, all’ultima pagina lo saprete.
conoscerete un bel po’ di persone, vittime e aguzzini, molti perdenti e vi affezionerete a Chappie, nostro fratello che guarda il mondo, e il mondo non gli somiglia, nostro fratello che guarda il cielo e il cielo non lo guarda (usando le parole di Ivano Fossati).
qualcuno dirà che è troppo lungo, o dispersivo, o confuso, ma voi lasciateli dire.
non fatevelo sfuggire, se vi volete bene - franz

il libro inizia così:
Voi probabilmente penserete che sto inventando la maggior parte delle cose che vi racconto solo per sembrare migliore di quello che sono o più sveglio o più fortunato, ma non è vero. Per di più, molte delle cose che mi sono capitate finora nella vita, e ci arrivo subito, mi faranno sembrare cattivo o semplicemente scemo o vittima tragica delle circostanze… (traduzione di Massimo Birattari).






È alla famiglia dei bambini di Ian McEwan che Bone, il protagonista e narratore dell'ultimo libro di Russell Banks, appartiene. Una famiglia di abusi, lacerata, crudelmente improbabile. Ma Bone non abita nessun giardino di cemento: costantemente on the road vive l'asfalto degli immensi spazi americani e racconta la sua storia con un'energia e un ritmo tali da renderla assolutamente irresistibile. Chappie ha tredici anni quando lascia madre e patrigno alla ricerca di una vera famiglia e soprattutto di un vero padre. Il suo primo focolare è un appartamento fatiscente abitato da una tribù di motociclisti e, naturalmente, il centro commerciale che è davvero il centro di tutto. È lì che avviene la sua iniziazione criminale, lì che Chappie decide di ribattezzarsi. Ma niente cognome, solo Bone, l'osso, per via del tatuaggio, Bone il guerriero della strada. Cambiare nome è "come non esistere. È come essere morti senza dover morire prima". Così inizia la fuga di "un giovane ultracorpo appena piombato sulla terra da Marte" finché un giorno, dopo molti padri virtuali, Bone incontra I-Man, un maestro rasta esperto nella coltivazione della marijuana, e sente immediatamente di aver trovato un padre spirituale. Dopo aver vissuto insieme per un po' di tempo in un autobus abbandonato, guru e discepolo decidono di andare in Giamaica. Ma questa la legge di Bone: se si vuole avere una famiglia bisogna ricostruirla, reinventarla, assemblare ruoli ipotetici proprio come facevano gli antichi pastori con le stelle mentre di notte sorvegliavano le loro greggi: uniti tra loro, i punti luminosi, disegnano figure immaginarie, famiglie astrali.

È l’”Huckleberry Finn” del ventunesimo secolo: la ricerca di identità di un adolescente nel mezzo dello smarrimento etico e morale negli Stati Uniti di oggi. Un percorso metaforico che rappresenta il percorso di ogni uomo, quello della crescita, degli ostacoli da superare, interiori e fisici, che portano alla conoscenza di noi stessi, delle nostre debolezze e delle nostre forze. Banks affronta la grandezza di questo percorso attraverso descrizioni spietate, attraverso linguaggi gergali e proponendo realtà drammatiche e sconvolgenti.

…Un libro crudo, amaro, che sembra buttarci in faccia i limiti della società di oggi. Il peregrinare di Chappie-Bone è un viaggio iniziatico, un’esplorazione non solo dentro sé stesso ma nel marcio della società, con bambini comprati per farne attori di filmini porno, patrigni falliti che scivolano la notte nella camera da letto di un bambino, e immigrati giamaicani in attesa di un segno di un dio superiore. Neanche l’incontro tanto sognato con il vero padre sembra ridare speranza e serenità ad un ragazzo ancora adolescente, ma già vecchio e provato nell’anima.

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