un libro che non dimentichi più, il posto nella biblioteca è a fianco di Bartleby, secondo me se si conoscessero scambierebbero lunghi silenzi pieni di significati, che noi non potremmo capire.
cercate di conoscere Mandel, diventerà un amico - franz
e grazie a Gianfranco che me ne ha parlato.
Jakob Mendel è un rivendugliolo, ossia si occupa di rivendere al minuto cose di poco valore; o meglio, apparentemente di poco valore. In realtà questo strano personaggio è specializzato in un campo particolare: i libri, di qualsiasi genere, di qualsiasi autore, soprattutto quelli rari e introvabili. Probabilmente non ha letto ogni volume ma è a conoscenza dell’esistenza di tutti e sa dove trovarli. Siede al Caffè Gluck, a Vienna, nel periodo immediatamente precedente lo scoppio della Prima Guerra mondiale, senza occuparsi della politica, delle relazioni internazionali o di chi gli sta attorno. E’ sempre immerso nella lettura di qualche libro o catalogo e alza la testa da questi solo se qualcuno gli chiede di trovare un’opera per lui. Sarà il mondo esterno, con il conflitto bellico, a portare scompiglio nella sua vita, sottraendolo alla sua attività e dal suo unico amore…
…Mendel, quindi, non si interessa a null'altro che ai libri. Sono la sua vita, sono il suo piccolo commercio, a loro ha consacrato il proprio impegno e il proprio amore. Tutto il resto non lo sfiora. Almeno fino al momento in cui, nel 1915, in piena Guerra Mondiale, un gendarme e un agente della polizia segreta lo prelevano dal suo tavolo al Caffè Gluk. Lo interrogano: Jakov Mendel, anzi, per l'esattezza, Jainkeff Mendel, è un russo che non ha mai ottenuto la cittadinanza austriaca e che vive a Vienna ormai da più di trent'anni. Perché non lo ha mai dichiarato a nessuno? Perché non si è mai presentato alle autorità? Non ha mai letto un proclama? Non ha mai letto un giornale? No. Mendel non ha fatto nulla di tutto questo. E la legge degli uomini, le regole della Storia con i suoi burocrati inopportuni ed alacri lo puniscono severamente a causa della sua ingenua noncuranza, del suo vivere distaccato e diverso…
Preso nota.
RispondiEliminap.s.
mi piace la tua supposizione a proposito della complicità tra Bartleby e Mendel:)
la mia è una certezza:)
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