lunedì 22 agosto 2016

Il santuario kafkiano della Corte suprema di Israele. Il caso del giornalista Nazzal - Amira Hass

Lunedi scorso i  giudici Menachem Mazuz, Salim Joubran e Daphne Barak-Erez.dovevano esaminare la petizione di Nazzal contro la sua detenzione senza processo. Egli è  un giornalista arrestato il 26 aprile presso il Ponte di Allenby, che collega la Cisgiordania con la Giordania. 
L'udienza è stata l'occasione per Nazzal di vedere, da lontano, la moglie e le figlie. Egli è 'tra i detenuti in sciopero della fame in solidarietà con Bilal Kayed, in detenzione amministrativa senza processo dopo aver scontato  14 anni  e mezzo di carcere. 
Le autorità carcerarie puniscono tutti gli scioperanti, impedendo loro le visite dei familiari. (Kayed è incatenato al suo letto in ospedale.  Il Giudice della Corte Distrettuale Aharon Mishnayot residente nell’'insediamento di Efrat, ha respinto una petizione che chiedeva di liberarlo  dalle sue catene e  di farlo visitare da  un medico indipendente.) 
L’avvocato, Mahmoud Hassan , spiega  ai giudici   che  Nazzal  è un giornalista e ha ,quindi, collegamenti con persone che fanno notizia in tutti i tipi di organizzazioni. Nei suoi articoli esprime la sua opinione e forse  a qualcuno  ciò non piace. 
Ora è in prigione senza processo, senza un atto d'accusa, senza prove . Non era nemmeno indagato dopo essere stato arrestato. Forse è stato imprigionato per farlo tacere . Nel frattempo, Nazzal, la moglie e le figlie parlano tra loro con gli occhi. 
Il rappresentante dello Stato, l’  avvocato Reuven Eidelman, afferma  che la detenzione di Nazzal deriva dalla sua posizione  nel  Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina  . Joubran legge ad alta voce la decisione dei giudici: tre mesi di detenzione e non quattro  Nazzal  scompare dietro la porta. Le figlie dicono di non capire: nei tribunali l'imputato ha il diritto di sapere  di cosa è accusato ; l'avvocato dovrebbe interrogare i  i testimoni , esaminare le prove, porre domande . 
Nel suo articolo, Hanany  scrive di Kafka Josef K.:"che è stato condannato dalle autorità  senza sapere quale  crimine avesse commesso  .... Il sistema di giustizia kafkiana abbandona ogni tentativo di creare legittimità durante il processo legale  e dichiara la sua autorità e la validità dopo   aver raggiunto  una decisione ".

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