La Libertà Non Sta Nello Scegliere Tra Bianco E Nero, Ma Nel Sottrarsi A Questa Scelta Prescritta. (Theodor W.Adorno)
martedì 10 aprile 2012
Ferida Osmanovic
In this July 14, 1995, photo, refugee Ferida Osmanovic from Srebrenica is found hanged in a forest outside the UN base at Tuzla airport. The woman, who looked to be in her early 20s, had hanged herself with a torn blanket. More than 10,000 refugees from the UN safe haven of Srebrenica, captured by the Bosian Serbs, arrived in Tuzla. Bosnia Serb commander General Ratko Mladic announced that approximately 40,000 residents had been cleared from their homes in Srebrenica. (Darko Bandic/Associated Press)
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... La sfortunata giovane si chiamava Ferida Osmanovic, madre di due figli e moglie di un fabbro. La sua vita era stata fino ad allora quella di tante altre donne bosniache, nel piccolo villaggio di Jezero, nelle vallate della Drina. All' eta' di sedici anni aveva sposato un ragazzo del paese, Selman, e presto aveva avuto due figli: Damir, che oggi ha 13 anni, e Fatima, 10 anni. Ma poi arrivo' la guerra. Le milizie serbe attuarono nella Bosnia orientale una delle peggiori pulizie etniche della Repubblica: centinaia di migliaia di musulmani furono scacciati dai loro villaggi e costretti a rifugiarsi nelle enclave di Goradze, Zepa e Srebrenica. Ed e' qui che finirono Selman e Ferida. Lo scorso luglio le truppe serbo bosniache attaccarono e occuparono Srebrenica. Selman e Ferida, come tutti gli abitanti, si trovarono di fronte a una scelta drammatica. "Discussi tutta la notte con Selman . ha raccontato Kadrija, cognato di Ferida .. Sostenevo che bisognava lasciare donne e bambini ai caschi blu e aprirsi la strada combattendo verso Tuzla. Ma Selman non volle abbandonare Ferida e i piccoli". Kadrija marcio' per sette giorni, sopravvivendo a tre battaglie contro i serbi prima di raggiungere Tuzla. Ma Selman non fu cosi' fortunato. Secondo il racconto dei due bambini, la famiglia raggiunse a piedi la base dei caschi blu olandesi di Potocari. Ma c' erano soldati serbi dappertutto: "Improvvisamente presero mio padre e lo portarono via . ricorda Fatima .. Mia madre scoppio' a piangere, finche' non ci misero su un autobus e ci mandarono via. Non sappiamo cosa successe a nostro padre". Probabilmente, fini' vittima delle escuzioni di massa per le quali il Tribunale internazionale dell' Aja ha emesso ieri un mandato di cattura internazionale contro i leader serbo bosniaci Karadzic e Mladic. Dopo essere stata separata dal marito, Ferida con i due figli fu spedita alla base Onu di Tuzla. "La mamma non smetteva mai di piangere . ricorda Fatima .. Non conoscevamo nessuno e quando ci diedero del cibo lei non riusci' a mangiare". Al calar della notte, i tre cercarono di mettersi a dormire per terra. Fu allora che Ferida sguscio' via, raggiunse un albero e si impicco' con la sua sciarpa. "Ci preoccupammo solo la mattina dopo, quando ci svegliammo e lei non c' era", ricorda Damir. I due bambini vagarono per ore in lacrime, finche' non trovarono la nonna, Habiba. Soltanto dopo settimane scoprirono cosa era successo a Ferida, grazie a una foto che fu fatta circolare fra i rifugiati. La giovane era stata sepolta dietro l' ospedale di Tuzla, dove tuttora riposa, sotto un cippo con la scritta "Sconosciuta".
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