La fortuna alla maniera di Sarajevo
A Sarajevo
in questa primavera 1992,
tutto è possibile;
fai la coda per comprare il pane
e ti ritrovi al Servizio di traumatologia
con una gamba amputata.
in questa primavera 1992,
tutto è possibile;
fai la coda per comprare il pane
e ti ritrovi al Servizio di traumatologia
con una gamba amputata.
E dopo asserisci
d’aver avuto anche fortuna.
d’aver avuto anche fortuna.
1992
Un’altra volta saprei
Troppo poco ho goduto gli scrosci primaverili e i tramonti del sole
Troppo poco mi sono dilettato della bellezza delle vecchie canzoni e
delle passeggiate al chiaro di luna
delle passeggiate al chiaro di luna
Troppo poco mi sono inebriato del vino dell’amicizia
anche se al mondo quasi non c’è paese dove non avevo almeno due amici.
anche se al mondo quasi non c’è paese dove non avevo almeno due amici.
Troppo poco tempo ho dedicato al mio amore
io che all’amore avevo consacrato tutto il mio tempo.
io che all’amore avevo consacrato tutto il mio tempo.
Un’altra volta saprei incomparabilmente di più godere la vita.
Un’altra volta saprei.
1987
da qui (ci sono tante altre sue poesie)
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