Da questa nuvola si vede che
c’è un’isola possibile, ma perchè questo non accada c’è chi fa l’impossibile.
Noi sardopatici viviamo di entusiasmi un poco aritmici, crediamo ancora
esista al mondo un Dio degli specifici. Chiediamo scusa se a volte risultiamo
un po’ nostalgici, ma abbiamo un sogno nel profondo e cuori prenuragici, canta Piero Marras.
In effetti nostalgici lo siamo,
almeno la maggior parte di noi. Un timbro che ti viene applicato alla nascita,
per chi ci nasce, o che ti viene applicato dopo che ci passi almeno tre estati
consecutive (per chi non vi nasce).
La condizione nella quale ti pone
quest’isola è di una cattiveria unica, spesso ti costringe a lasciarla
condannandoti ad un ossimoro eterno, non vedi l’ora di tornare e quando lo fai
ti rendi conto che non ti appartiene più, ti condanna anche ad una condizione
di insoddisfazione eterna. I posti che visiterai, inconsciamente e anche se non
lo vuoi ammettere, verranno paragonati ad un qualsiasi angolo di isola. Le
piramidi o le costruzioni Maya ai nuraghi, la Trasfigurazione di Raffaello in
San Pietro a quella di Andrea Lussu della chiesa di Sant’Andrea di Sedini, il
mare dell’oristanese a quello della California o dell’Australia…
continua
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