domenica 16 settembre 2018

COSA C’È DIETRO? (l’operazione di polizia contro luisi caria e antonello pabis) - Gian Luigi Deiana



la vicenda avviata ieri dalla dda di cagliari è surreale, ma una spiegazione bisogna pure poterla trovare; un elemento molto eloquente sta nel fatto che gli organi di stampa non solo erano di fatto pre-avvertiti dell’operazione, ma erano pre-istruiti sulla versione da dare nei notiziari e praticamente obbligati a usare una terminologia tassativa benché insensata;
la toppa più clamorosa di questa insensatezza è costituita
dal fatto che i provvedimenti assunti sono riferiti a dichiarate attività di terrorismo;
ora: andare in siria non è terrorismo, combattere l’isis non è terrorismo, e soprattutto accusare luiseddu e pabis di terrorismo è come attribuire a un merluzzo la scrittura della divina commedia;
uno ci può anche credere, se non sa cosa è un merluzzo e cosa è la divina commedia, ma purtroppo tutti noi, in migliaia, sappiamo chi sono luiseddu e pabis e in milioni sappiamo cosa è l’isis;
dunque, o il magistrato non sa queste cose elementari, e allora siamo fuori di senno, o non sa che noi lo sappiamo, e dunque ha giocato d’azzardo rispetto a questa parte di opinione pubblica, oppure lo sa, e ha giocato di proposito: ma quale che sia il caso, da cosa parte e dove si va a parare?
aut: o la faccenda è una incredibile cantonata, oppure è una gravissima montatura; talmente grave che solo la ragion di stato la potrebbe spiegare: quale ragion di stato?
secondo logica, la ragion di stato in gioco è costituita dalla pressione turca e americana sul governo italiano, volta a far recidere con ogni mezzo e in primo luogo con la criminalizzazione i legami internazionalisti, associativi o di amicizia attivi nella società e riguardanti la scena curda:
isolare in particolare il kurdistan siriano per poter procedere alla soluzione finale senza problemi per le ambasciate e per l’opinione pubblica; scoraggiare quindi i soggetti più esposti, come luiseddu e come pabis, impedendo loro preventivamente di ‘mettersi nei guai’ inguaiando di conseguenza il governo sul campo minato della diplomazia mediorientale; imporre al governo italiano di infangare i nostri uomini più generosi, per costringerlo poi a fare lo struzzo davanti allo scempio in arrivo: il caso regeni insegna; è questo il prezzo che si paga di fronte alla storia, quando si accetta, sapendo di mentire, di considerare terroristiche le organizzazioni di difesa popolare in prima linea ogni giorno contro regimi assassini, contro l’isis o le analoghe varianti prodotte e armate da questi regimi e contro i giochi di guerra che ne sono pianificati;
ciò significa, ma è la scoperta dell’acqua calda, che le rispettive polizie collaborano e che il governo italiano è sotto ricatto (possibili campagna di ostlità contro cittadini italiani in turchia, apertura delle recinzioni migratorie, congelamento degli accordi di pipeline e di commercio ecc.); o più semplicemente è sotto spudorata complicità.

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