mercoledì 2 ottobre 2024

Crimini di guerra in Mozambico. Total sapeva? Qual è il ruolo di SACE? - ReCommon

  

Quello in Mozambico è uno dei tanti conflitti dimenticati. Fa nulla se negli ultimi quattro anni si sono contati oltre 4mila morti e circa un milione di sfollati. Ci troviamo nel nord del paese, a Cabo Delgado, dove gli attacchi degli insorgenti di matrice islamista hanno contribuito a devastare il tessuto sociale di una delle regioni più povere del Paese. Tante atrocità sono state commesse anche da chi li doveva contrastare, l’esercito mozambicano. Ma, secondo un’inchiesta del giornalista Alex Perry pubblicata di recente su Politico, anche il gigante fossile TotalEnergies avrebbe avuto un ruolo tutt’altro che secondario almeno in uno dei tragici eventi che hanno segnato gli ultimi anni. La multinazionale francese è molto attiva nella provincia di Cabo Delgado, perché lì e nei tratti di mare antistante c’è un mucchio di gas che fa gola agli europei e agli asiatici – anche la “nostra” Eni è ben presente con impianti offshore. 

 

In base alla ricostruzione di Perry, emergerebbe che TotalEnergies potesse essere a conoscenza di una strage compiuta dall’esercito mozambicano nell’estate del 2021. I fatti si sono svolti nei pressi del gigantesco impianto di gas Mozambique LNG di TotalEnergies, allora in fase di costruzione. Un’opera in cui non mancano gli interessi italiani, segnatamente dell’assicuratore pubblico SACE e della Cassa Depositi e Prestiti, nonché quelli di Saipem

I militari mozambicani hanno ammassato in alcuni container tra le 180 e le 250 persone, incluse donne e bambini. E le hanno torturate e trucidate, tanto che dopo circa tre mesi i sopravvissuti erano solo 26. Un atto di barbarie il cui legame con il progetto Mozambique LNG non pare casuale, tanto che per incastrare tutti i pezzi del puzzle Perry si è avvalso anche di informazioni recepite tramite una richiesta di accesso agli atti inoltrata da noi di ReCommon a Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

 


 

La valutazione di impatto ambientale e sociale di CDP per finanziare il progetto Mozambique LNG si basava su quella di SACE, che copriva con una garanzia pubblica quei prestiti. Documento che non ci è stato ancora consegnato, nonostante una sentenza del TAR e una del Consiglio di Stato sanciscano, da oltre un anno, il nostro diritto ad accedervi.    

Scopri i dettagli dell'intera vicenda e la posizione di ReCommon sul nostro sito.  

In attesa di sviluppi sul fronte della giustizia amministrativa italiana, anche noi di ReCommon ci uniamo alle tante voci della società civile mozambicana e internazionale per chiedere che sia fatta piena luce sui fatti dell’estate 2021. Su quella che è stata tristemente ribattezzata la “strage dei container”.

 

Con determinazione,
il Collettivo di ReCommon

 

p.s. Per informarti e approfondire scopri la campagna NO AL GAS IN MOZAMBICO sul nostro sito.

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