Una nota di un mio amico uscita su fb mi riporta alla nostra gioventù alcolista. bere è obbligatorio, come pare obbligatorio trascurare il padre, considerarlo poco più che un bancomat. non amo i ragazzi ligi e conformisti, ma basta vedere una festa per i 18 anni per capire che stanno completamente fuori strada. aprire dieci birre e berne cinque, solo perché è tutto gratis, è veramente uno spettacolo… indegno. più che l’ebbrezza sembra che questi ragazzi sembrano volere togliere ogni sacralità all’esistenza. so che non sono tutti così, ma è ora di finirla con la complicità con questo andazzo. beaudelaire, poeta dell’ebbrezza, diceva che tutto sommato lavorare è meno noioso che divertirsi. e si può lavorare anche da disoccupati, imparando a fare qualcosa, leggendo un libro, aiutando qualcuno, etc…
da qui
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