La notizia più
fresca sull’immigrazione è l’accusa tedesca contro decine di tassisti che trasportavano gli immigrati senza documenti dall’Italia
alla Germania. (I senza documenti sono clandestini anche per il giornalista de
«Il Fatto quotidiano»).
La notizia meno
fresca, neppur notizia, è che i cittadini europei, eccezioni escluse, vivono il
rapporto con la gente in fuga senza empatia. Se ci fosse empatia, i Parlamenti
degli Stati membri della Ue sarebbero assediati dai manifestanti contro le guerre
in Siria, Libia, Iraq e Ucraina in cui i centri dei poteri occidentali non
figurano né risultano innocenti.
E se in tanti
manifestassero le guerre – chissà? – finirebbero con gli armistizi, poi
attraverso conferenze di pace potrebbero trasformarsi in pace. Ma è più comodo
armare le parti “simpatiche”, dare alla Nato e non alla diplomazia la posizione
centrale. Così io, “cittadino d’Europa” prendo la mia birra serale e il
sacchettino di popcorn e la mia droga serale visiva: quiz, scullettare delle
ragazze, pubblicità e poi, sazio, vado a russare.
Ma loro fuggono e
fuggiranno. Chiamati clandestini, considerati numeri. Fuggono per l’assurdo nel
quale vivono, fuggono per non morire.
E’ vero: chi
all’Europa arriva da “quelle parti” di solito è numero, l’ospite scomodo. E
ancor più scomoda è la questione delle leggi internazionali da applicare.
Diciamolo, con un grazie di cuore alla gente di Lampedusa che sa meglio di noi
come si vive l’arrivo degli approdi.
L’onestissimo
signor birra-serale-pop corn non riesce a immaginarsi nelle scarpe di chi,
dalle coste del Mediterraneo (colpite dalle guerre interminabili) o dai deserti
dell’Afghanistan arriva a bussare alle nostre porte. Non ci riesce perché non
sa immaginare i bombardamenti e il suono delle armi?
Se fosse diverso,
ci sarebbe un po’ di empatia anche per gli assediati di Donietsk, in Ucraina.
Un milione di persone che soffre. E’ poco? Ma sono lontani. Sono là, dove una
volta passò Mario Rigoni Stern, allora soldato italiano in ritirata dalla
Russia e dalle mani delle donne venne nutrito e curato, malgrado fosse un
nemico…
E' vero: abbiamo esaurito l'empatia. Dismessa l'etica cristiana che in qualche modo ce ne passava un pò, noi occidentali garantiti non guardiamo più in faccia nessuno.
RispondiEliminaChe aridi siamo diventati ...
solo in Siria ci sono milioni di persone che hanno perso praticamente tutto, gente come noi, lavorava, un reddito, una casa, una famiglia poi niente, solo dolore e disperazione.
Eliminama sembra che uno non lo capisca, se non succede a lui.
bozidar stanisic:
Eliminacari franz mari,
pare che voi abbiate, in modo più semplice, spiegato sia il fondo che la cima della freddezza del nostro palcoscenico quotidiano, in cui non è lontana solo la siria ma pure il prossimo che sta perdendo lavoro, casa, dignità... se oggi viene pronnunciata la parola speranza credo che debba partire da tutti gli assurdi cui siamo prigionieri. alla fine - chi almeno, malgrado la propria impotenza, sente la vicinanza con i colpiti dalla Storia e non è indifferente - ritengo sia almeno degno del nome di essere umano.