martedì 5 giugno 2012

Piccola proposta per governi (tecnici e non solo)

Ormai sembra normale che anche i dipendenti pubblici si possano (e debbano) licenziare, per un malinteso senso di uguaglianza, se si licenzia nel privato allora lo si faccia anche nel pubblico.
Magari bisognerebbe smettere di licenziare nel privato, ma se lo dici sembri di un altro pianeta.
Penso alla minaccia, non più velata, di licenziare gli insegnanti in esubero. 
Ci sarebbe un sistema per ridurre gli esuberi e aumentare i posti di lavoro: costringere chi fa un secondo lavoro a prendere il part time.
E se il secondo lavoro fa percepire (nella media dell'ultimo triennio, ad esempio) più del reddito di insegnante, allora si scelga quale lavoro fare.
Si dice spesso che chi fa due lavori porta un contributo maggiore di chi insegna soltanto, per esperienza posso dire che la maggior parte dei doppilavoristi aspetta il suono della campana per fuggire, e a volte si porta un po' di lavoro in classe.
Ma governanti e parlamentari la cui dichiarazione dei redditi è spesso una sommatoria di incarichi, consulenze, cumuli di pensioni, potranno mai pensarci?
E qualche sindacato della scuola l'ha mai proposto?

da qui

4 commenti:

  1. purtroppo, quella di accumulare incarichi e` una prassi tutta italiana...

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  2. aspetto non un Grillo, ma un serpente a sonagli, che porti via e redistribuisca il maltolto.

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  3. E' la Fornero, rovesciandone il significato, la chiama "pari opportunità". Per il resto anche io vedo quello che dici. I licenziamento di insegnanti in esubero e una scuola pubblica, che decaderà sempre di più. Ma la speranza non deve morire e bisogna continuare a portare avanti ciò in cui crediamo.

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  4. per la Fornero calza a perfezione il modo di dire "chiagne e fotte".

    in realtà gli insegnanti in esubero sono meno dei pensionamenti, e saranno riassorbiti in parte. il senso dell'operazione è quello di far sentire tutti precari, tutti insicuri, l'uguaglianza e le pari opportunità al ribasso.

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