lettura interessante, e non annoia - franz
...Sherman Alexie sfrutta tutte le possibilità
dell’immaginazione e della scrittura per attraversare con naturalezza, e come
per magia, i tempi e gli spazi tra illusioni, personaggi onirici, riti
tradizionali e la realtà. In più c'è un serial killer (l’ennesimo, verrebbe da
dire) che scalpa le vittime, rigorosamente visi pallidi, e firma gli omicidi
con due penne di gufo insanguinate. Ma non finisce tutto qui: attorno alla
figura dell’Indian Killer si muove una folla di
personaggi spesso ambigui (se non proprio ambivalenti) che sembrano tracciargli
un percorso, offrirgli motivazioni, forse anche indicargli chi sarà il prossimo
bersaglio. Trattandosi di un thriller (anche se con uno sfondo polemico molto
in rilievo) è naturale non sbilanciarsi oltre, anche se un appunto su John
Smith, il personaggio a cui ruotano intorno un po’ tutte le vicende di Indian Killer è necessario: il suo nome
non vuol dire niente (con John Doe è tra i più diffusi negli Stati Uniti), di
origini native è stato adottato ancora neonato (la bellissima scena iniziale)
ed è un coacervo di contraddizioni, di paure e di passioni che potrebbe
benissimo essere l’impersonificazione di una metafora per tutti gli indiani
d’America...
…Narratore
con il gusto dell’incastro tra passato e presente, tra eventi storici e
romanzeschi, non perde occasione per rivelare, sotto mentite spoglie, la
complessa dimensione sociale e politica dei nativi americani ma senza lasciarsi
invischiare in prese di posizione ideologiche o in pericolose distinzioni
etniche. Sherman Alexie sembra raccontare le sue storie con tutti i mezzi che
l’immaginazione concede alla sua scrittura e l’effetto è davvero notevole
perché le visioni e gli stati di alterazione di Indian Killer alla fine non sono altro
che un riflesso deformato della realtà. Efficace.
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