domenica 24 giugno 2012

indignati in Israele


La stampa accusa in coro la polizia di aver fatto ricorso ad un uso esagerato della forza contro attivisti - fra cui insegnanti ed assistenti sociali - che fino a quel momento erano rimasti pacifici. E con le immagini del fermo di Dafni Leef, si è scatenata una nuova mobilitazione che poi è degenerata in nuovi scontri…

Were Daphni Leef a cynic, she would have sent flowers to the heads of the Tel Aviv police this morning as a thank-you present. On Friday they brought her back to public awareness, this time in the role of martyr…

In questi giorni la polizia di Tel Aviv (e il sindaco Huldai), attaccata duramente per la brutalità mostrata contro i dimostranti, si è difesa parlando di "manifestazione illegale" e di essere stata pertanto costretta a "ripristinare la legalità" con forza per «non paralizzare il transito di macchine». 
Certo che stride sentire parlare la polizia e il comune di Tel Aviv di "ripristino della legalità" quando caccia Leef e gli altri attivisti. Qual è stata la risposta "legalitaria" del Comune quando alcune centinaia di suoi cittadini erano autori di pogrom fascisti contro i "negri infiltrati"? Ma dopotutto perché ancora meravigliarsi del particolare significato di "legalità" in uno stato che, in barba alle risoluzione internazionali, da oltre sessantaquattro anni occupa, caccia e annette terra di un altro popolo?

Nessun commento:

Posta un commento