Arrampicato su una scala, c'è un ragazzo che disegna
un murales: la faccia è quella di Antonio Gramsci. "Antonio? Sarà
spagnolo?", chiede a quello che gli sta vicino. L'amico gli risponde tutto
d'un fiato, come uno che ha appena studiato: "No, è italiano. Un filosofo
morto in prigione". Bisogna procedere senza troppa logica per raccontare
questa storia che sembra una leggenda metropolitana: un artista che viene
dall'Europa costruisce un monumento nel cuore del Bronx dedicato ad uno dei
padri del movimento operaio e fondatore del partito comunista, così lo presenta
la Cbs. Ma è la verità.
Il monumento è qui, in questo cortile di erba e cemento al centro di un gruppo di grattacieli dai mattoni rossi. Il posto si chiama Forest Houses, negli anni Novanta ci arrivava solo la polizia con le pistole spianate a contrastare una delle tante lotte tra spacciatori di crack. Adesso va meglio, anche se la violenza c'è ancora e Manhattan è lontana come un altro pianeta. Proprio per questo, la strana creazione sta qui, "lontana dal centro e dalle altre gallerie".
Il monumento è qui, in questo cortile di erba e cemento al centro di un gruppo di grattacieli dai mattoni rossi. Il posto si chiama Forest Houses, negli anni Novanta ci arrivava solo la polizia con le pistole spianate a contrastare una delle tante lotte tra spacciatori di crack. Adesso va meglio, anche se la violenza c'è ancora e Manhattan è lontana come un altro pianeta. Proprio per questo, la strana creazione sta qui, "lontana dal centro e dalle altre gallerie".
A vederla, sembra qualcosa che sta a metà tra una casa
sugli alberi, i castelli per bambini nei parchi e una cabina da spiaggia.
Oppure sembra una nave, come suggerisce Tim Rollins, pittore che insegna in un
college vicino. È qui per vedere il lavoro del collega e perché ama Gramsci.
Guarda i muri chiari, piegando un po' la testa per abbracciare tutta la
visuale: "La prua verso l'orizzonte, per navigare e portare il messaggio a
quanta più gente è possibile". Costruita in legno compensato, plexiglass e
tanto nastro adesivo, sta per essere completata in questa domenica umida di
pioggia. Una decina di persone dà gli ultimi ritocchi: oggi ci sarà
l'inaugurazione, ma non è la parola giusta, meglio dire: oggi aprirà. Perché
per quasi due mesi e mezzo sarà il centro pulsante del quartiere, un po'
happening culturale, un po' festa di paese: ci saranno reading, lezioni di
filosofi, corsi per bambini di tutte le età. Baby sitter e insegnanti a cui
affidare i piccoli. E poi ancora concerti di musica classica e rock, spettacoli
teatrali. Seminari sull'arte e sulla cucina. Una radio e un giornale che
verranno animati da chi abita le case qui attorno. E un bar dove ogni sera
verrà servito l'happy hour dalle sei alle sette…
Nessun commento:
Posta un commento